Domenica 6 luglio sono andato con il gruppo della Scas a Isola 2000, da dove abbiamo iniziato l’escursione che ci avrebbe portato sulla vetta del monte Malinvern . La via scelta per salire è quella normale, dal versante francese, che non richiede nessuna attrezzatura specifica da alpinismo come corde o imbragatura. Arrivati a Isola 2000, alla prima rotonda si prosegue dritti seguendo la strada che continua con due tornanti, alla fine del secondo si continua in piano fino ad arrivare a un ampio parcheggio con una casa al termine della strada.
La prima balise segna la partenza del sentiero che dopo una breve rampa nei larici porta sulle piste da sci (che in questo tratto rovinano davvero tanto la montagna), da dove, camminando in piano, si arriva a una piana erbosa (2230) solcata da un ruscelletto, superata, si inizia a salire su un sentiero segnato con del rosso sulle pietre, che attraversa larici e distese di rododendri in fiore. La salita è sempre costante e mai difficoltosa, anche il terreno non è molto sconnesso e consente un’agevole camminata. Alla quota di 2340 mt si arriva a un'altra balise che indica a sinistra per la Bassa del Drous.
Il sentiero si fa ora un po’ più pianeggiante e largo e conduce al primo laghetto che si trova alla quota di 2462mt. Dopo altri 60mt di dislivello s’incontra l’altro laghetto, e subito prima si supera un'altra balise indicatrice. Dopo un lungo tratto quasi pianeggiante, percorso sotto la cima del Malinvern , si arriva alla Bassa del Drous 2628mt.
Fin qua l’escursione non presenta nessuna difficoltà se non un po’ di attenzione se sul percorso sono presenti nevai. Dalla Bassa dopo un traverso di circa 300mt in piano si arriva alla prima canaletta, da affrontare con un po’ di attenzione, sono 50 mt di dislivello, dove bisogna usare anche le mani, ma nulla di difficoltoso, in quanto non si ci trova mai troppo verticali, e non necessità dell’uso di corde o attrezzature specifiche per l’arrampicata. A quota 2680mt si vede la vetta del Malinvern.
Dopo un breve tratto in piano si ricomincia a salire. Si seguono sempre i segni rossi sul terreno, la pendenza e molto più impegnativa e anche il terreno e molto pietroso, dopo una ripida salita a 2800mt ci si affaccia sulla cresta della montagna, vedendo al di sotto tutto il lungo sentiero affrontato in precedenza per salire e i laghetti. Si iniziano gli ultimi 100 Mt di dislivello affrontando l'ultima canalina, più semplice della prima, si usano solo due volte le mani durante questo tratto che conduce alla vetta del monte Malinver, dove un’originale croce con il simbolo di una colomba di pace ci attende. Uno stupendo panorama si apre davanti hai nostri occhi con le valli sottostanti. Quella del Valscurache sale da terme di Valdieri, e l’altra che sale da Riofreddo nel vallone di Sant’Anna. La discesa non presenta problemi, e dopo la canalina a 2680 mt si ritorna alla Bassa del Drous, quà sono presenti quattro opere in caverna e una caserma ormai ridotta a un rudere. Le opere non sono state terminate, è presente solo lo scavo nella viva roccia che perfora la cresta della montagna per circa 20 mt, affacciandosi sul versante francese dove dovevano essere costruite le quattro bocche da fuoco.
Di queste opere solo due sono visitabili, in quanto le altre due hanno gli ingressi franati. Nella sottostante Valle di Valscura c’è una grossa caserma che serviva da ricovero per le truppe. Vedendola da lontano sembra ancora perfettamente conservata esternamente. La struttura è circondata da tre laghi stupendi che rendono il panorama davvero bello e spettatore. Dalla Bassa del Drous dopo circa un ora e mezza si fa rientro al parcheggio seguendo la stessa via fatta in precedenza.