...SEX PISTOLS...
I Sex Pistols, nonostante la breve durata del
gruppo, cambiano volto alla musica negli anni ’70. Attraverso i loro pezzi
crudi, nichilisti e violenti, e grazie alle performance audaci, la band
rivoluziona l’idea di rock&roll. In Inghilterra il gruppo è considerato
pericoloso per la società e quindi viene bandito; in America non hanno lo stesso
impatto, ma influenzano un enorme numero di band punk e rock con l’etica del ‘Do
it yourself’ (ovvero fai da te). Sebbene non abbiano pubblicato nulla
autonomamente, c’è un’indipendenza implicita nel loro modo di suonare, dando
vita alla musica underground che presto avrebbe sfornato band che con i Sex
Pistols forse non hanno molto a che fare, ma che senza di loro non sarebbero
esistite.
Il chitarrista Steve Jones e il batterista Paul Cook si incontrano nel Let It
Rock, il negozio sulla King’s Road, Londra, di quello che sarebbe diventato
il manager della band, Malcolm McLaren, insieme alla sua compagna Vivienne
Westwood; i due spingono McLaren affinchè trovi loro un posto dove suonare e il
manager propone il Covent Garden Community Centre. A loro si unisce il bassista
Glen Matlock, che lavora nello store della Kings Road. Hanno bisogno di un
vocalist, che McLaren trova in un habitué del suo negozio, soprannominato ‘Sex’,
il teenager dai capelli verdi John Lydon. Il ragazzo viene ufficialmente
reclutato nel gruppo dopo un provino che lo vede accompagnare Alice Cooper al
jukebox dello store. Da lì in poi Lydon sarà conosciuto come Johnny Rotten, per
via dei suoi denti marci. Nel frattempo McLaren prende a prestito uno slogan su
una delle sue T-shirt e conia il nome della band: Sex Pistols.
La loro prima avventura live è a supporto di Bazooka Joe (con, al tempo, Adam
Ant) a fine 1975 nel St Martins College di Londra. Non è un successo, visto che
viene loro tolta la spina dopo poche canzoni. Un debutto decisamente memorabile,
anche se per cattive ragioni. Altre date fanno loro guadagnare un discreto
seguito, capeggiato da un certo Simon Barker che dà vita al Bromley Contingent,
un gruppo di fan accesi della band. Esplosioni di violenza nel locale Dingwalls
portano alla loro espulsione da quella venue, e a causa della loro reputazione
viene loro proibito di suonare al Mont De Marson Punk Festival in Francia.
Durante una delle loro apparizioni live incontrano, nel ’76, i Siouxsie & the
Banshees, il cui batterista Sid Vicious diventerà loro futuro bassista.
Mentre il gruppo suona rock acuto e abrasivo, Rotten canta arrogantemente di
anarchia, aborti, violenza, fascismo e apatia. Il frontman conferisce al gruppo
una direzione concettuale ben precisa, anticonformista, tutta racchiusa nel
primo singolo “Anarchy in the U.K” pubblicato dalla EMI. Durante uno show
televisivo inglese, i Pistols vengono intervistati e incitati dal presentatore a
dire “qualcosa di oltraggioso”. Per Steve Jones non è che un’offerta servita su
un piatto d’argento e replica con una serie di volgarità inaccettabili per il
pubblico di prima serata. Il giorno successivo le prime pagine dei giornali sono
tappezzate di foto della band e la EMI li silura. I promoter dei concerti
cancellano tutti i loro show tranne tre dell’Anarchy tour e nel febbraio 1977
Matlock lascia il gruppo per essere sostituito da Sid Vicious.
Nel marzo ’77 i Pistols firmano un nuovo contratto con la A&M Records, firmato
alle porte di Buckingham Palace, visto che il primo singolo con la nuova
etichetta avrebbe dovuto essere “God Save The Queen”. Ma pochi giorni dopo anche
la A&M li licenzia provocando tutta la rabbia di McLaren che verrà in seguito
rappresentata nel film “The Great Rock ‘n’ Roll Swindle”.
A maggio dello stesso anno i Pistols firmano il loro terzo ed ultimo contratto
con la Virgin e “God Save The Queen” viene pubblicato subito. La copertina,
ormai celebre, raffigura la Regina Elisabetta con una spilla da balia nel naso
in vero punk-style e non ci sorprende che il singolo sia stato bandito. Seguono
due altri singoli, “Pretty Vacant” e “Holidays In The Sun”, prima dell’uscita
del debutto attesissimo con “Never Mind The Bollocks – Here’s The Sex Pistols”
che arriva dritto in vetta alle classifiche nonostante molti negozi si rifiutino
di venderlo. Dopo la pubblicazione dell’album a cui fa seguito un tour UK che
termina all’Ivanhoe di Huddersfield il giorno di Natale, la band parte per un
tour U.S. nel gennaio del 1978, ma resiste solo 14 giorni. Rotten lascia la band
dopo lo show alla Winterland Ballroom di San Francisco (durante il quale
pronuncia la storica frase “Nessuno qui la ha sensazione di essere stato
imbrogliato?”) formando poi il gruppo dei Public Image Limited. McLaren cerca di
tenere unito i rimanenti, ma Cook e Jones gli vanno contro. Vicious incide una
sua versione di “My Way” di Sinatra e si esibisce nella sua performance di addio
all’Electric Ballroom di Camden sotto il nome di The Vicious White Kids con l’ex-Pistol
Glen Matlock al basso. Nell’ottobre 1978 la ragazza di Sid, Nancy Spungen, viene
trovata senza vita nella sua camera d’albergo di New York e Sid viene
imprigionato con l’accusa di omicidio. Più tardi viene rilasciato su cauzione ma
muore di overdose da eroina il 2 febbraio 1979 mentre aspetta il processo.
Mentre Rotten ottiene un discreto successo con i Public Image Ltd, nelle
collaborazioni con artisti come Afrika Bambaataa e Leftfield, nel cinema (“Order
of Death” con Harvey Keitel) e nella scrittura (l’autobiografia “Rotten: No
Irish, No Blacks, No Dogs”), Matlock forma i Rich Kids con Steve New, Rusty Egan
e Midge Ure. I quattro firmano con la EMI e pubblicano tre singoli, oltre
all’album “Thost of Princes in Towers”. Da allora Gren ha collaborato con Iggy
Pop, Johnny Thunders e Ian Hunter, oltre ad aver pubblicato la sua autobiografia
intitolata “I Was A Teenage Sex Pistol”. Cook e Jones stanno insieme ancora per
un po’, prima incidendo un certo numero di tracce per la colonna sonora di “The
Great Rock ‘n’Roll Swindle”, poi dopo aver lavorato con i membri dei Thin Lizzy
e Joan Jett, formano The Professionals e pubblicano quattro singoli e un album
ormai fuori produzione, “I Didn’t See It Coming”.
Steve si trasferisce in america e dai tempi dei Professionals realizza due album
solisti, “Mercy” e “Fire and Gasoline”, oltre a incidere con Iggy Pop e Megadeth
fra gli altri. Di recente ha suonato la chitarra per l’album di debutto da
solista di John Taylor, ex-bassista dei Duran Duran con cui fa parte dei
Neurotic Outsiders insieme a Duff McKagan e Matt Sorum dei Guns n Roses. Paul
Cook diventa rinomato batterista d’appoggio e ha un ruolo importante nel lancio
della carriera delle Bananaram. Si unisce ai Chiefs of Relief con lo scomparso
Matthew Ashman dei Bow Wow Wow e pubblica un album, per poi lavorare con Edwyn
Collins ai suoi dischi del 1993 e 1995.
Dallo scioglimento dei Pistols numerosi demo, registrazioni e live vengono
pubblicati da molte label, con il risultato di far crescere sempre di più il
loro culto. Nel 1996, per celebrare il 20° anniversario, la band si riunisce con
l’originale bassista Glen Matlock. Iniziano un tour nel 1996, pubblicando
“Filthy Lucre Live”. Quattro anni dopo Julian Temple dirige un documentario
intitolato “The Filth & the Fury”, ispirato a loro.