...FOO FIGHTERS...
Da una costola dei Nirvana non poteva che nascere
una grande rock-band.
Dave Grohl comincia a suonare la chitarra e a scrivere canzoni quando è
adolescente, epoca in cui fa parte di varie band punk. Alla fine degli anni
Ottanta, ancora un teenager, si unisce alla band hardcore di Washington DC, gli
Scream, in qualità di batterista. Già negli ultimi giorni di vita del gruppo,
Grohl comincia a incidere materiale proprio nello studio domestico del suo amico
Barrett Jones. Alcune sue canzoni appaiono nell'ultimo album degli Scream, "Fumble".
Dopo aver finito il tour con loro nell'estate 1990, Grohl si unisce a una band
emergente, i Nirvana (Kurt Cobain e Krist Novoselic), e si trasferisce a
Seattle.
Il loro secondo album, "Nevermind", uscito nel 1991, proietta la band
nell'olimpo del rock e cambia drasticamente le vite di tutti e tre i membri. I
Nirvana sono su tutte le copertine dei giornali specializzati, le loro canzoni
impazzano per le radio e i loro video sono i preferiti di MTV. "Nevermind" si
aggiudica tre dischi di platino, con grande stupore della band e della casa
discografica.
Nel frattempo, Grohl continua a scrivere del proprio materiale (che più tardi
apparirà sul debutto dei Foo Fighters) e incide anche una manciata di tracce che
vanno a far parte di "Pocketwatch", una cassetta pubblicata da Simple Machines.
Per tutto il 1992 è impegnato con la sua band, ma quando è libero dagli impegni
on the road incide altro materiale solista insieme al fidato amico Jones, che
nel frattempo si è trasferito a Seattle. I due continuano a sfornare incisioni
fino a inizio 1993, quando i Nirvana devono rientrare in studio per dare vita a
"In Utero".
Grohl è allettato dall'idea di poter pubblicare una cassetta follow-up di "Pocketwatch"
ma i suoi piani non vanno in porto.
Il successo del trio, osannato come il portabandiera del nuovo genere grunge, è
anche la loro condanna: la celebrità improvvisa è più di quanto il frontman
Cobain possa sopportare. È così che un infausto giorno dell'aprile 1994, Kurt si
toglie la vita con una fucilata. Dopo il suo suicidio, Grohl si tiene lontano
dalla luce dei riflettori per molti mesi e non spiccica parola riguardo al
futuro della band o ai suoi progetti solisti.
Nell'autunno 1994 Grohl si chiude in studio con Barrett Jones e incide, in una
sola settimana, quello che poi diventa l'album d'esordio dei Foo Fighters.
L'incisione avviene dopo aver ridotto un'ampia rosa di canzoni a 15 tracce, in
cui Grohl suona tutti gli strumenti. Un centinaio di copia demo passano di mano
in mano tra amici e conoscenti dell'artista e, in pochissimo tempo, il suo
progetto solista diventa l'oggetto di un'agguerrita battaglia fra le case
discografiche.
Ma, invece di essere l'unico protagonista, Dave decide di mettere in piedi una
band: sua moglie gli fa conoscere Nate Mendel, il bassista degli appena sciolti
Sunny Day Real Estate. Insieme a Nate arriva anche il batterista dei Sunny Day,
William Goldsmith e il gruppo è al completo con l'arrivo di Pat Smear,
chitarrista dei Germs e già collaboratore dei Nirvana.
I quattro – che d'ora in poi si faranno chiamare Foo Fighters ispirandosi a una
task force segreta dell'epoca della Seconda Guerra Mondiale che faceva ricerche
sugli UFO – firmano un contratto discografico con la Capitol Records. Il disco
di debutto del 1995, dal titolo omonimo, è costituito esclusivamente da canzoni
di Grohl. In America è un successo istantaneo, grazie all'airplay che si
guadagna il singolo "This Is A Call". Critici e pubblico impazziscono e la
stampa osanna 'l'album rock dell'anno'. All'inizio dell'anno successivo, gli
viene riconosciuto il disco di platino negli States.
Il debito al sound dei Nirvana è evidente, soprattutto per il fatto di mescolare
chitarre heavy e potenti con melodie orecchiabili, sensibilità punk con il
raffinato senso della tradizione cantautorale pop. Ma la disperazione e
l'angoscia che caratterizzavano le composizioni di Cobain, vengono sostituite da
una carica hard-rock più scanzonata e divertita, e proprio in questo risiede
l'originalità di Grohl e soci.
Durante tutto il 1996 i Foo supportano l'LP con un tour esteso, e mettono a
segno un'altra hit con "Big Me". A fine anno, il gruppo inizia i lavori al
secondo disco con il produttore Gil Norton. Durante le session William Goldsmith
se ne va a causa di divergenze creative e Grohl prende il suo posto dietro alla
batteria, proprio come faceva con i Nirvana. Poco prima dell'uscita dell'album,
nella primavera 1997, Goldsmith viene sostituito da Taylor Hawkins, già
batterista di Alanis Morissette. "The Colour And The Shape", il seguito di "Foo
Fighters" è il primo disco inciso dalla band al completo.
Quando il progetto sembra aver preso una sua forma definitiva, però, è Smear a
dire addio a Grohl e soci poco dopo la fine dei lavori al disco, lasciando il
posto – anche se per poco tempo - al chitarrista Franz Stahl (ex-Scream).
Il terzo LP, "There Is Nothing Left To Lose", prodotto da Adam Kasper (Soundgarden,
Pearl Jam) e trainato dall'orecchiabile singolo "Learn To Fly", viene inciso dai
tre superstiti nello studio di Grohl in Virginia, anche se poco dopo si unisce a
loro l'ex-chitarrista dei No Use For A Name, Chris Shiflett. Il disco vede la
luce nel 2000 e segna anche il passaggio alla RCA Records.
Intanto, mentre il rock-world aspetta trepidante nuovo materiale, Dave è ancora
perseguitato dal fantasma dei Nirvana che ha preso le sembianze di Courtney
Love, vedova di Cobain. La bionda rocker infatti vorrebbe vedersi riconoscere i
diritti su alcune incisioni mai pubblicate di Kurt a discapito dei suoi due
ex-bandmates. Dopo lunghe discussioni fra le parti, alla fine giungono a un
accordo e nell'ottobre 2002 viene pubblicato "Nirvana", una collezione dei pezzi
storici del trio a cui si aggiunge l'inedito "You Know You're Right".
Nel frattempo, i Foo (nelle fila dei quali è rientrato Hawkins, che intanto ha
superato i suoi problemi con la droga) cominciano a lavorare al quarto disco,
con Dave che si concede pure una pausa per andare ad assolvere i compiti di
batterista sull'album dei Queens Of The Stone Age, "Songs For The Deaf", che
appare nell'autunno 2002.
"One By One" esce quasi in contemporanea con "Nirvana" e vede affermarsi la
formazione Grohl, Mendell, Hawkins e Shiflett come quella definitiva (e la più
resistente, visto che ha superato due cicli completi, di album e relativo tour).
Si tratta di un disco rock decisamente più aggressivo del precedente "There Is
Nothing Left To Lose", come dimostra il primo singolo "All My Life", dove Grohl
scatena tutta la sua potenza vocale. Il tour mondiale che segue all'uscita del
disco è il più lungo che la band abbia mai intrapreso, con due tappe trionfali
alla Wembley Arena e una grande esibizione al Festival di Reading.
Grohl si dedica quindi al bizzarro progetto parallelo "Probot", con il quale
pubblica un omonimo disco nel febbraio del 2004: è una sorta di omaggio al
metal, nel quale l'ex-Nirvana duetta in ogni pezzo con un suo mito musicale (tra
gli altri Max Cavalera dei Sepoltura e Lemmy Kilmister dei Motorhead).
A 2004 inoltrato i Foos al gran completo si rimettono quindi al lavoro per
quello che si rivela il loro disco più ambizioso, che costa alla band un
dispendio di tempo e di energie mai conosciuti prima. "In Your Honour", uscito
nel giugno del 2005, è un doppio album dalle due anime (fisicamente scissa in
ognuno dei due separti supporti): la prima hard-rock, la seconda più acustica e
melodica. Le prestigiose collaborazioni di Norah Jones, del monumento vivente
John Paul Jones (ex bassista e tastierista dei Led Zeppelin) e di Joh Homme dei
Queens Of The Stone Age, confermano la volontà di realizzare un disco maturo e
complesso, un viaggio tra le molteplici anime del rock.