Il mare di Veglia città è sporco, molto
sporco.
Tale si
presentava a fine maggio ed ora, al 30 agosto, è sempre
uguale.
Siamo nel 2007. Nel
2008 idem. Nel 2010 idem, nel 2011 peggio.
Sarebbe interessante sapere
a chi è venuto in mente che era necessario dotare questa
città di una
fognatura. Duemila anni senza, oggi urgente. Altra
curiosità, ancor più
importante, concerne la mancata costruzione del depuratore; come
può
esistere un'impianto di raccolta di tale portata senza un
adeguato sistema di depurazione?
Negli anni settanta, ad Arbe in zona Suha Punta, ricordo
perfettamente
che l'albergo che ci ospitava era dotato di un proprio depuratore, che
era preferibile non visitare (anche per questo lo ricordo). Serve uno
spazio? Va trovato!
Ho scritto, su tale argomento, alla dottoressa
Nataša Jurina,
Direttrice dell'Ente del turismo della citta di Veglia, senza ottenere
risposta alcuna (ago 2010). Soggetto: un "corpo
morto" ad una profondità di 4,30 m . Sostate un attimo in
meditazione con le foto sullo schermo, grazie.
il 19.8.2010 ore
10:40
il 20.8.2010 ore 12:03 ..
il 21.8.2010 ore
09:11
il 22.8.2010 ore 09:57 ..
Ma nel 2011?
il 24.8.11; ore
10:22
guardando in avanti a pelo d'acqua ..
Indovinello: quale bottiglia contiene l'acqua di mare di
Porto Pizana? ..
Premessa.
Vengo qui,
dal 1975, solo per andare in mare con la maschera (si fa per
dire).
Presentazione.
La cittadina vera e propria, censita nel 2001, ha 3.364
abitanti (Google le assegna 4.880 in un
raggio di 7km nel 2007), ma nel periodo estivo questo numero aumenta
vertiginosamente (ritengo verosimile un valore di 5 - 10 volte
superiore) ed è formato da turisti esigenti e, nello stesso
tempo, spreconi nei confronti dell'acqua che pagano a forfait nel costo
dell'alloggio privato o camera d'albergo.
Molti anni fà (i lavori iniziarono nell'inverno
1999/2000)
si
decise di dotare questa cittadina di un
sistema di raccolta dei liquami da estendere alla
periferia ed alla città vecchia.
Non si trattava, come viene istintivo pensare,
di un sistema fognario a ciclo completo, ma solo della raccolta
diretta (diremo porta a porta), eliminando il pozzo nero della singola
casa, e successivo allontanamento a
mare.
Prevedendo obbligatoriamente
un ciclo aerobico in un certo numero di vasche, un depuratore non
può sfuggire
alle riprese delle strisciate aeree, quindi posso dire che di
depuratori (Google 9 agosto 2009) non vi
è traccia.
Tentativi per anticipare il trattamento dei liquami si ebbero in
periferia (1985?) dove, p.es.
nella zona chiamata Fani - in Kvarnerska ulica, i gruppi di case
disponevano di un ingegnoso
(e mai utilizzato) sistema di depurazione delle proprie acque luride,
oggi trasformato in immondezzaio,
che poi sarebbero state scaricate in mare...
Alcune
foto eseguite a fine settembre 2007,
perché
già insospettito dalla perdurante sporcizia, starebbero a
dimostrare che il
prevedibile
temuto malfunzionamento del sistema fognario, si stava attuando.
La
situazione precedente nella
città vecchia.
Il sistema prevedeva lo smaltimento personale dei liquami "in
loco"
(con fosse perdenti o stagne). La fossa perdente non richiedeva, di
norma, alcuna manutenzione se non a distanza di 5-10 e più
anni; al contrario,
quella stagna, al raggiungimento della
sua capacità, richiedeva un urgente intervento di
svuotamento
con trattore, serbatoio a rimorchio messo in depressione dalla pompa e
tubi di presa (con
gli immaginabili costi ed inconvenienti).
Le acque meteoriche erano utilizzate per alimentare le
cisterne o erano
rilasciate in istrada anche senza grondaia e pluviali; da qui
raggiungevano il mare. Anche con il sistema attuale questa separazione
(acque chiare - acque scure) è stata, quando possibile,
mantenuta.
Ciò portava istintivamente e forzatamente ad una
particolare considerazione per l'elemento "acqua";
era un bene raro e prezioso.
Mentre in periferia, nella cosiddetta urbanizzazione, il
portare
l'acqua alle nuove abitazioni era logico e normale, nella
città
vecchia, la costruzione della rete idrica di distribuzione dell'acqua
per i privati richiese lo sconvolgimento della pavimentazione delle
vie, dei viottoli e delle calli. Comunque ciò
consentì,
ai più benestanti, di allacciarvisi con i costi che erano
richiesti all'epoca; molti altri, pur disponendo dell'allacciamento
dentro il
muro maestro con l'apposito spazio per il contatore, non lo attivarono,
per svariati motivi,
continuando a rifornirsi alle fontane
pubbliche (spine).
Il via vai di persone con i secchi alla spina era
motivo di
animazione e d'incontro; alcuni preferivano rifornirsi alla propria
cisterna o a quella del vicino per il tragitto più breve e/o
per
l'assenza di cloro; la garanzia igienica era spesso riferita alla
presenza, nella cisterna, di piccoli animali acquatici. I filtri erano
realizzati con alcuni stadȋ riempiti di ghiaia di pezzatura
decrescente, la presa era naturalmente il pluviale di gronda. In molti
casi, verificato il livello troppo alto della cisterna, si poteva
azionare un deviatore per scaricare l'acqua del tetto sulla via; altri
optavano per uno scarico continuo della cisterna, se sopraelevata, con
un
tubo innescato, buttando in istrada per giorni e giorni quanto in
più
si
era accumulato. Ogni
cisterna era chiusa da un coperchio in metallo, per evitare l'entrata
di foglie e polvere, diviso in due semicerchi, disponeva del proprio
secchio e corda; alcune disponevano di un telaio arcuato a tre punti
con carrucola; l'arte di lanciare il secchio era
prerogativa dei più esperti.
Uno dei simboli di Veglia, riprodotti in miniatura di ceramica,
è proprio la coppia di coronamenti di cisterna situati a
sinistra
dell'antico tribunale, cisterna che è alimentata dalle acque
derivate dalla copertura
della cattedrale.
Il secchio per l'acqua da bere e per cucinare
era di metallo smaltato, interno bianco, esterno debolmente colorato e
disegnato,
aveva il
coperchio ed il sottovaso e stava in bella mostra, con il mestolo per
attingervi, nelle vicinanze della
cucina
economica. Il risparmio d'acqua era normale oltre che all'ordine del
giorno, vista la fatica che costava procurarsela (ed alienarla),
avendo, inoltre, la
consapevolezza che si trattava di un bene prezioso di
disponibilità limitata. Strano concetto, quest'ultimo! Mi
sembra
di sentirlo oggi, tutti i giorni, alla televisione.
I piatti si
lavavano con una successione di bacinelle, l'acqua sporca andava in un
secchio per pulire la tazza del cesso, quella pulita sulla strada;
ci si
lavava i denti con un bicchiere da ¼ di litro (come a Bela
Crkva). Per gli schizzinosi dirò che la carta igienica usata
finiva nelle immondizie per non caricare anche di questo compito la
fossa; ultimamente si usavano gli attivatori chimico/organici per
migliorare il ciclo (quello dei nanetti in tv che si lamentano: Puzza!
Puzza! Puzza!).
Ma il mare? Era abbastanza trasparente, si vedeva bene un
fondale di
dieci metri; certo dal porto, al mattino, complice la Coršia
(acqua
dolce), uscivano alcuni scarti dei pescherecci e delle motonavi che
portano i turisti. Preferibile Punta de Galeto. Anche il vento
partecipava migliorando o peggiorando la situazione; andare in Dražica
era il massimo.
Consumi.
Il consumo di acqua mensile, per una famiglia di tre persone
(ben
educate) in un'abitazione di 60 m² con fossa stagna e con
allacciamento
alla rete idrica, mi si consenta di valutarlo, negli anni '90, era
attorno a 0,5/0,6 m³; tanto poco che il fornitore dell'acqua
(la
quale, peraltro, era d'aspetto normalmente giallognolo e con sedimenti)
sembra
imponesse il consumo di un m³/mese a prescindere dalla lettura
del
contatore.
Attualmente (2007), tale famiglia consuma, collegata alla fognatura e
liberata, quindi, dal limite della fossa
stagna, circa 10 m³ al mese! Sono circa 16,6
volte il
consumo di prima. A parte il costo esorbitante del metro cubo d'acqua
(circa 2,42
€,
PDV, incentivi per il potenziamento dell'acquedotto e fognatura
compresa, nel 2011), pensate a quale
livello
si sono portati i consumi (cosa esecrabile da tutti i punti di vista)
ed al volume delle acque luride che vengono affidate al sistema
fognario per lo smaltimento!
Ecco, quindi, la necessità di caricare la bolletta
della voce per il potenziamento dell'acquedotto, l'acqua non basta
più!
Ed il mare è sporco già all'inizio di giugno!
La situazione
attuale nella città vecchia.
Questi dati, che sono in mano all'amministrazione comunale,
sono troppo
complicati da rilevare per un comune mortale, quindi, non sono
disponibili.
Ma il mare? Adesso, quando ti tuffi e riapri gli occhi, ti
sembra di
essere a Londra in una delle peggiori giornate di nebbia. Ma quando?
Sempre. E cambiando posto? E' uguale dappertutto.
L'impianto
fognario.
Questo
paragrafo (a parte le fotografie) è costituito da pure
supposizioni.
Esso è di una complessità notevole,
vuoi per la mancanza di spazi adeguati, vuoi per le particolari
pendenze dell'attuale dorsale che ha, nella Strossmajera ulica
all'incrocio con la Zrinska (ottico Ghetaldus), il punto più
elevato. La dorsale è definita "attuale" poiché
si crede
che verrà sostituita da un'altra a quota minore (necessaria
per
lo smaltimento dei liquami di attività e abitazioni che si
trovano più in basso), o, ancora, da un collettore
sottomarino.
La presenza di pompe sommergibili nelle vasche interrate in Vrata
Slobode sembra suggerirlo.
Il collettore a mare è stato cambiato, probabilmente
allungato; lo
abbiamo
visto parcheggiato sulla riva lunga di Porto Pižana in attesa di essere
messo a dimora, come si fa` per la posa di un cavo sottomarino,
distruggendo parte della Punta de Galeto (poi ripristinata).
Le foto che seguono, stampate su carta, sono anteriori al 26
marzo
2002; potete farvi un'idea del lavoro ciclopico che e` stato fatto.
A
- La grande vasca (serbatoio) che contiene le pompe - almeno due -
posizionata col fondo al livello del mare. B
- Il tubo azzurro e` per l'acqua potabile, quelli marron sono della
fognatura; sono due perche` pare si tratti di andata e ritorno. A.B.
C
- La trincea per ospitare il tubo in arrivo dalla foto seguente. D
- La discesa, a frequenti salti, in Puntarska ulica, che porta i
liquami dalla periferia alta situata ad Est. C.D.
E
- Ogni utente e` collegato con uno di quei tubi, in lieve pendenza, e
relativo gomito (Strossmayera ulica). F - Stessa via; si
costruisce anche la rete sotterranea per l'illuminazione stradale. E.F.
La realizzazione in lotti è dovuta ai
costi, ai disagi
recati ai
residenti (oltre
all'impossibilità di realizzare questo lavoro complesso in
brevissimo tempo come l'Acegas e la Bruno insegnano) e al fatto che
bisogna lasciare la città in ordine,
ogni anno, per il periodo turistico onde non creare
difficoltà
agli ospiti e consentire lo svolgimento delle attività
commerciali e di quanto connesso alla presenza dei turisti.
Quest'anno (2006/2007) è toccato alla Galjia, due tratti
trasversali
della Frankopanska e parte della Šetalište
Dražica. Ancora oggi (30 agosto 2007) si stanno facendo alcuni
rilevamenti di quota sugli ultimi chiusini realizzati (sotto ci sono i
pozzetti che adesso mostrerò). Potrebbero
esserci dei problemi per alcuni di questi che emettono gas nauseabondi
a
causa di una non desiderata messa in pressione.
1c - pozzetto standard nella zona del punto di ristoro
di Ivica 2c - nuovi tubi di collegamento in materiale
plastico 1c2c
3c - etichetta riassuntiva; e` segnata la destinazione del
pezzo 3c
L'aspetto prospettico e
topografico.
Dorsale
attuale:
Vela
Placa
Ghetaldus
Vrata
Slobode
vasche
\.............................distanza.........................300m..........................................................\...........10
m .............\
6 m
quota
13
m
5
m
2 mslm
Le quote sono determinate con dei vertici trigonometrici
mediati molto radi (90
m),
per la scala in questione, quindi non sono molto precise. I rilevamenti
con GPS, anche sofisticati, non permettono l'acquisizione precisa delle
quote a causa della ristrettezza delle vie.
1b - in rosso la dorsale attuale in topografia
2b - come sopra, indica la radice e la direzione del collettore a mare
(la sua lunghezza non è nota) lato est (se i collettori sono
più di uno) 1b2b
3b - la linea rossa determina lo spartiacque del bacino est
(segnato con
"A") per le acque
meteoriche, che volutamente scorrono separate dal sistema fognario, e
vengono scaricate tra i bagnanti della zona
ovest
di Porta Pišana. Se piove, direte voi, non ci sono bagnanti!
Ma
se "il Berto" decide di scaricare la sua cisterna o se vuole lavare le
sue
botti o i suoi tini di giorno, allora quello che getta in istrada, dopo
aver lavato la sua via, raggiungerà sicuramente i bagnanti!
Lo stesso possiamo dire (2010) per l'attività mattutina,
intorno alle
sei e un quarto, di pulizia della Strossmayera effettuata da
un
camioncino attrezzato con cisterna, pompe e spruzzatori orientabili:
tutto ciò che esso lava,
dalla strada, va in mare a preparare
l'ambiente per i bagnanti in arrivo!
3b
Altra azione sospetta (2010), testimoniata dalla foto in
basso: un
camioncino
svolge al punto segnato "vasche" un'attività che potrebbe
consistere
nello scaricare liquami o addittivare con qualche sostanza chimica il
contenuto dei serbatoi. Purtroppo sono arrivato tardi e si vede solo un
tubo che congiunge due coperchi di due vasche separate. Notate che il
tubo (per non dare nell'occhio o per non farsi notare da una ripresa
aerea) percorre il perimetro della vasca grande che si vede disegnata
dall'erba secca.
.
Su Internet, i dati dell'Istituto
per la salute pubblica della regione litoraneo-montana di
Fiume, controllati in agosto 2011, si sono fermati al 2009 per Veglia.
Piuttosto che dichiarare il falso, hanno preferito non pubblicare i
risultati dei prelievi o li hanno sospesi.
A questo proposito, molti pensano che, alla luce dei risultati delle
analisi, in diverse spiagge della cittadina dovrebbe esser vietata la
balneazione, tenendo in maggior considerazione l'esposizione dei
bagnanti ai rischi che corrono nel contatto con un'acqua lurida; in
particolare i bambini che, come ricorderete per esperienza, spesso la
bevono.
Alcuni, vedendo il "colore" del brodo, rinunciano al bagno, ma si
guardano bene dal riferire la cosa alle Autorità. Inoltre
credo che
Darijo e Nataša vadano in ferie a Stara Baška o
alle Seychelles! Non
abbiamo speranza alcuna.
Ecco
i piu` recenti dati ufficiali sulla qualita` dell'acqua di Porto
Pižana, ad oggi, secondo
il Ministero dell'Ambiente Croato (il riquadro e` un collegamento, fate
click con la manina!):
Riassumendo:
sono stati spesi fior di
quattrini
è aumentato a dismisura il consumo dell'acqua da
parte dei privati cittadini
conseguentemente si deve potenziare la portata dell'acqua, il
suo serbatoio a monte e migliorare la raccolta
è stato realizzato un impianto fognario
monco della sua parte più importante: il depuratore
il costo dell'acqua ha raggiunto valori inaccettabili
Come contropartita:
sporchiamo
il mare
Ma
di cosa
vivremo (-te) se i turisti, capíta l'antifona, ci (vi)
boicottano preferendo altre località?
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1 sullo stesso argomento, potete
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