Crescentino (VC)
Monumenti capoluogo




1. Santuario della Madonna del Palazzo   2. Confraternita di San Giuseppe
  3. Confraternita di San Michele   4. Confraternita di San Bernardino
  5. Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Assunta   6. Torre Civica - Piazza Vische







1. Santuario della Madonna del Palazzo
Sorto come pieve intorno al V secolo sulla strada romana Torino - Pavia, il Santuario della Madonna del Palazzo fu realizzato tra il 1749 e il 1776. Di stile barocco, è di forma circolare con un bel pavimento in mosaico risalente al 1888. Nelle quattro pareti laterali vi sono altrettanti affreschi che ripercorrono alcune tappe della storia del santuario e della statua lignea della Madonna. Nel primo si può notare la principessa Priscilla in preghiera: la leggenda racconta, infatti, che la donna fu esiliata nel "palazzo" dall'imperatore Teodosio e che Sant'Eusebio, vescovo di Vercelli, fece dono alla principessa di un statua lignea di Maria Santissima con il bambino. La statua fu, quindi, collococata in una cappella che iniziò a richiamare un elevato numero di fedeli.
Un secondo affresco rappresenta, invece, un soldato delle truppe imperiali (XVI secolo) a cui, mentre tenta di distruggere la statua della Madonna, gli si rompe la scure che tiene in mano. La leggenda, però, parla di una sparizione della statua nel momento in cui si cercò di spezzarla.
Nel terzo affresco compare la storia del ritrovamento del simulacro da parte della pastorella sordomuta: mentre pascolava le proprie bestie, alla giovane apparve la Madonna che le disse di portare in quel luogo, una fonte di acqua poco distante dal Santuario (ancora oggi presente al fondo della Via Crucis), il padre. L'uomo una volta avvicinatosi alla fonte si accorse che lì vicino c'era la statua della Madonna che da molti anni era stata dispersa (XVI secolo). L'ultimo dipinto, infine, mostra proprio il ritrovamento del simulacro.
Da due belle scale al fianco dell'altare si raggiunge il sacello in cui è conservata la statua della Madonna con Bambino (ritinteggiata nel 1950). Di notevole bellezza l'altare del 1751 e gli affreschi della cupola realizzata nel 1872. Lungo le rampe sono appesi numerosi, e belli, ex voto (alcuni risalenti al Settecento).
Ma il celebre Santuario mariano è celebre in tutto il mondo per il prodigioso trasporto del campanile che effettuò Crescentino Serra il 26 marzo 1776: sul pavimento della chiesa è ancora presente un pezzo di ottone che indica la posizione precedente del campanile (ai piedi della rampa di scale destra).
Dopo molte perplessità, il rettore del Santuario, Teodoro Peruzia, acconsentì all'esecuzione dell'incredibile progetto: per realizzare la chiesa, il campanile sarebbe dovuto infatti essere spostato e il Serra propose di farlo senza la demolizione della struttura ma, come già fece per l'altare della
Confraternita di San Bernardino l'anno precedente, semplicemente con il trascinamento dello stesso di 2 metri e 57 centimetri.
Il capomastro crescentinese era così sicuro della riuscita dell'impresa che il giorno dello spostamento, di fronte ad una folla enorme di fedeli e curiosi giunti da ogni luogo, fece salire il figlio Filippo sul campanile a far suonare le campane.
Ogni anno, la terza domenica di agosto, si festeggia la festa della Madonna del Palazzo, con celebrazioni e funzioni religiose che vanno dal venerdì precedente al martedì successivo.







2. Confraternita di San Giuseppe
Costruita tra il 1693 e il 1708 (nonostante il campanile risalirebbe all'inizio del XVI secolo, quando fu realizzata la precedente chiesa), nella Cinfraternita di San Giuseppe vennero erette la Compagnia della SS. Trinità e quella della Misericordia (per l'attività svolta in favore dei condannati a morte) già all'inizio del XVII secolo.
L'interno è ricco di affreschi e di preziose opere d'arte: sulle pareti si può vedere la vita di San Giuseppe affrescata nel 1860 da Carlo Martini, mentre nella parete posta dietro l'altare merita particolare attenzione la splendida Natività realizzata da Gugliemo Caccia, detto il Moncalvo, del 1589.
Altre opere dei secoli XVI, XVII e XVIII arricchiscono la confraternita, tra cui il coro ligneo e l'altare, entrambi del XVIII secolo e il maestoso portale del 1707 restaurato a fine Novecento.












3. Confraternita di San Michele
Riedificata tra il 1620 e il 1626, nella confraternita di San Michele furono fondate le compagnie della Madonna del Carmine, dell'Angelo custode e della Madonna Addolorata.
L'interno è decorato con pregievoli stucchi risalenti al XVII secolo, oltre ad alcune tele, di notevole dimensione, realizzate da Giovan Battista Ferraris sempre nello stesso secolo. Una particolarità della chiesa è la presenza dello stemma araldico Savoia sotto la l'arco antecedente il presbiterio: la casa torinese, infatti, fu molto legata alla confraternita, a partire dal 1625, quando Carlo Emanuele I si recava a pregare durante l'assedio di Verrua.
L'altare è in marmo e risale al XVIII secolo, mentre il campanile fu sostituito nel 1719. La statua lignea dorata di San Michele, presente nella nicchia di destra del presbiterio, è stata realizzata nel 1850 da Gaspare Augero.











4. Confraternita di San Bernardino
Probabilmente la più antica confraternita di Crescentino, la chiesa di San Bernardino fu riedificata alla fine del XVI secolo: nel 1610, poi, venne rifatto il campanile e la facciata.
Nel 1669 venne invece costruito il meraviglioso altare ligneo dorato in barocco piemontese con una pala raffigurante la "Circoncisione" del 1667. Nel 1775 il capomastro Crescentino Serra lo spostò di quattro metri e mezzo indietro, per consentire l'ampliamento della chiesa e la posa delle due balaustre marmoree. Per molti studiosi, questa prodigiosa impresa del Serra, è da ritenersi ancor più ardua e importante del trasporto del campanile del
Santuario della Madonna del Palazzo. Nel 2005 il prezioso altare ha finalmente avuto il meritato restauro.
La spettacolare facciata tutt'ora esistente risale al 1722 e presenta le statue di San Bernardino, Santo Stefano, San Carlo Borromeo, San Francesco e San Crescentino.
All'interno sono da ricordare, oltre al già citato altare maggiore, i numerosi dipinti del XVII e XVIII secolo, l'altare presente nell'ex cappella di San Bernardino (proveniente, molto probabilmente, dalla chiesa parrocchiale) e il bel coro ligneo nell'abside.







5. Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta
Edificata all'insediamento di Crescentino (1242), la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta (di proprietà comunale) raggiunse le dimensioni e le fattezze attuali durante la ricostruzione avvenuta a metà del XVI secolo, con la consacrazione, da parte del vescovo Ubertino Serrazio, il 14 aprile 1551. I lavori terminarono però più tardi con la realizzazione del coro (1580). Il 6 ottobre 1594 fu eretta in parrocchia.
L'altare maggiore risale al 1723 e al centro è incastonata la pala dell'Assunzione, realizzata nel 1743. All'interno la chiesa si presenta a tre navate con cinque cappelle sul lato destro. La prima è quella del battistero: a forma ottagonale, la fonte è stata realizzata in legno.
Nella seconda sono costudite le spoglie del patrono San Crescentino:L'urna contenente le spoglie di San Crescentino ritorvate nelle cataconbe romane di Santa Ciriaca nel 1660, i resti del martire furono divise tra Crescentino e Urbino. Alla nostra città sono state consegnate il 9 luglio 1662. La teca che le contiene è di argento e fu realizzata nel 1678. Le reliquie sono sovrastate da una statua del santo patrono e sopra si staglia lo stemma del Comune. Le due chiavi per accedere all'urna sono in possesso della parrocchia e del Comune: ogni anno le spoglie vengono portate in processione la prima domenica di giugno durante la festa patronale.
Le restanti cappelle sono quelle dedicate, rispettivamente, a San Filippo Neri, alle Anime purganti e alla Ss Vergine del Rosario.







6. Torre Civica - Piazza Vische
Realizzata nel XIV secolo, la Torre Civica, a pianta quadrata, è alta 30,70 metri e può vantare la più grande campana della Provincia: donata nel 1958 dal parroco di San Grisante, don Giuseppe Bianco, è denominata "Crescentina", pesa 25 quintali e ha un diametro di 1 metro e 63 centimetri. La campana precedente, invece, è conservata nell'atrio del pallazzo comunale a ricordo dei rintocchi del 14 febbraio 1529 quando la città si ribellò ai Tizzoni (vedi la sezione "Storia").
La sistemazione della nuova campana - 1958Da piazza Vische (o piazza della Torre) hanno inizio, in direzione sud, i suggestivi portici: sulla parte sinistra del primo tratto (quello che va fino a piazza Caretto) si possono notare due belle case storiche, una risalente addirittura al XIV secolo.
Giunti in piazza Caretto (o piazza delle Catene) è possibile visitare il palazzo comunale, oppure proseguire nella scoperta del centro storico tra via Mazzini (dove proseguono i portici) e corso Roma.