Qui di seguito troverete gli autori e i disegnatori che si sono cimentati negli anni con Lupo Alberto.
Giacomo Michelon
Bruno Cannucciari
Francesco Artibani
Piero Lusso
Casty (Andrea Castellan)
Tito Faraci
Moreno Burattini
Milo Manara
Giorgio Cavazzano
Giacomo Michelon. Nato a Gorizia il 21 settembre del 1967, dopo la maturità scientifica e un anno di architettura si trasferisce a Milano per lavorare presso uno studio grafico pubblicitario. Collabora con Lucio Boscardin, creatore della mascotte di "Italia ´90". Nella primavera del 1988 conosce Silver e inizia a disegnare e scrivere storie di Lupo Alberto e Cattivik, personaggi dei quali fino ad oggi ha disegnato più di un centinaio di storie.
Dall'89 inchiostra e collabora ai testi delle tavole autoconclusive di Lupo Alberto. Nello stesso anno collabora alla realizzazione di Eldoleo, mascotte pubblicitaria dei gelati Eldorado protagonista di storie pubblicitarie su Il Giornalino. Sempre nel 1989 inizia a collaborare con Radio 105 e RMC, dando un volto a fumetti alla radio su Tutto, Cioè, Comix. Pubblica su varie testate le avventure di Robi, storie di ragazzi dei giorni nostri. Nel maggio del '96 apre una propria casa editrice, Comica, con cui pubblica 10 numeri della rivista L'Isola che non c'è. Michelon vive e lavora nell'hinterland milanese e firma i suoi lavori con lo pseudonimo di Giac.
(Nota biografica tratta da Lupo Alberto - Un simpatico Lupo d'Autore edito da Cartoon Club di Rimini e Comune di Certaldo, a cura di Paolo Guiducci e Enzo Linari, 1999)
Torna su
Bruno Cannucciari. Nasce a Roma il 4 dicembre 1964, sbriga le formalità scolastiche e, con il diploma di maturità artistica in mano e la classica "cartelletta" di disegni nell'altra, si presenta negli studi della casa editrice di fumetti Comic Art. Lo arruolano per quattro anni. In quel periodo rastaura montagna di tavole di fumetti americani anni 30/ 40 (Terry and the Pirates, Popeye, Mandrake, ecc.). Scrive e disegna e pubblica sul mensile Comic Art il suo primo fumetto, "La fuga di Yellow Kid", su testi di Franco Fossati, e si diletta in grafica realizzando il progetto di "Lucca vent'anni", edizione 1986 del Salone Internazionale dei Comics.
Sul finire del 1986 si trasferisce a Milano per lavorare come vignettista e illustratore per il quotidiano Italia Oggi, attività che svolge fino al 1991 producendo un numero spropositato di disegni. Sempre in qualità di illustratore collabora con la Berlitz per due libri di inglese per bambini, con la rivista Speak-Up ed altri periodici di taglio economico - managerial - trendy - yuppie di quel periodo.
Nel frattempo, però, continua a fare fumetti: stavolta in coppia con Franco Fossati, appassionato critico e abile sceneggiatore di fumetti. Con lui disegna, per Comic Art, la serie Autori di fumetti si nasce o si diventa?, e dà vita a Winny, giovane protagonista di avventure tra il sogno e la realtà, che viene pubblicato sul mensile Lupo Alberto.
Comincia quindi a frequentare Silver, che, nel 1990, gli affida l'incarico di disegnare "Bufera di Natale", una storia di Lupo Alberto da lui stesso sceneggiata. È l'inizio di una lunga, divertente e strettissima collaborazione: Cannucciari disegna centinaia di tavole, lavorando su testi suoi o in coppia con affermati sceneggiatori (e prevalentemente con Artibani; realizza copertine, inchiostra, ricama illustrazioni, si occupa del merchandising e dei model - sheet della serie animata Lupo Alberto e la famiglia dei McKenzie.
Autore meticoloso ma lento, Cannucciari ama definirsi "bradipo del fumetto italiano". Nei ritagli di tempo, illustra libri di cucina per la Mondadori, insegna disegno in un corso di formazione professionale per animatori, progetta e realizza opuscoli illustrati per vari Comuni e scrive testi ironico - disperati e musiche oblique per un'oscura rock band chiamata Pentothal.
(Nota biografica tratta da Lupo Alberto - Un simpatico Lupo d'Autore edito da Cartoon Club di Rimini e Comune di Certaldo, a cura di Paolo Guiducci e Enzo Linari, 1999)
Torna su
Francesco Artibani. Nato a Roma nel 1968, sceneggia le avventure di Lupo Alberto dal 1992, un lavoro che per sua stessa ammissione farebbe anche gratis (ma questo è meglio che non si sappia in giro). Per quanto possa apparire patetico, scrivere le storie del Lupo di Silver è una delle sue più grandi soddisfazioni, il che lascia trasparire in maniera lampate quanto poco eccitante possa essere l'esistenza di un autore di fumetti.
Diplomatosi presso l'Istituto di Stato per la Cinematografia e Televizione, Artibani esordisce nel 1987 prima come disegnatore di cartoni animati e poi come sceggiatore. Deciso sostenitore della teoria per la quale si possono fare molte cose contemporaneamente con risultati non necessariamente pessimi, è la dimostrazione vivente dell'adagio popolare per cui chi fa da sé fa per tre.
E infatti tre sono le sue attività principali: scrivere, disegnare e tradurre.
Come sceneggiatore, oltre a Lupo Alberto, dal 1991 è uno dei collaboratori della Walt Disney Company, per la quale realizza storie per Topolino e altri popolari periodici Disney, come Pk e il recentissimo Mickey Mouse Mistery Magazine.
Nel campo dell'animazione, nel 1996, scrive un bel po' di episodi per "Lupo ALberto e la famiglia McKenzie", prima serie delle avventure televisive del lupo azzurrino e dal 1995 al 1997 tutti gli episodi di Stellaris (inizialmente gioco televisivo, poi cd-rom), in onda su Rai Uno all'interno del programma pomeridiano "Solletico". Attualmente, concluse le sceneggiature della serie Tommy & Oscar, è al lavoro sulle nuove puntate di Lupo Alberto e sugli episodi di Sopra i tetti di Venezia, serie creata da Romano Scarpa e prodotta dalla Lanterna Magica di Torino.
Travestito da disegnatore, invece, Artibani debutta prima sul settimanale Tiramolla (1990/93), spostandosi poi sulle pagine di Lupo Alberto, dove, su testi di Lello Arena, realizza dal 1992 al 1997 la serie dal titolo "Le nuove avventure di Scardiglione e Maruzzelli", opera che ha la particolare caratteristica di lasciar freddi pubblico e critica. Dal 1992 prende in consegna dalle nodose madi di Alfredo Castelli la sua creatura più famosa, l'Omino Bufo, realizzandone le sue deliranti avventure ancora oggi, sulle pagine di Cattivik.
Come ogni buon disegnatore, Artibani vive la sua stagione dell'impegno sociale (a pagamento, si intende, come ogni buon sceneggiatore) realizzando la serie Storie Inquinate su testi di Giuseppe Pollicelli.
In veste di traduttore, infine, Artibani cura il capolavoro di Jeff Smith, Bone, l'opera di Wendy e Richard Pini, Elfquest, e I SImpson (e le serie a questi personaggi collegati), tutte per conto della casa editrice Macchia Nera.
Come docente, ha dociuto al fianco di Lello Arena, Giorgio Cavazzano, Tanino Liberatore e Silver agli appuntamenti annuali di "Acquaviva nei fumetti".
Nel 1997, nelle vesti di maestrino, ha interpretato il ruolo di se stesso nel Laboratorio di Scrittura organizzato dalla casa editrice Baldini & Castoldi presso il corso di laurea di Sociologia, all'Università La Sapienza di Roma, tenendo due lezioni sulle "Tecniche di scrittura nel fumetto"
(Nota biografica tratta da Lupo Alberto - Un simpatico Lupo d'Autore edito da Cartoon Club di Rimini e Comune di Certaldo, a cura di Paolo Guiducci e Enzo Linari, 1999)
1998 - Vince il Premio Fumo di China come "Miglior Traduttore" per "BONE" di Jeff Smith (Macchia Nera, Milano), di cura anche l'edizione e l'adattamento.
1999 - Ottiene il Premio "Topolino d'oro" 1999 per la Migliore Sceneggiatura con "Pippo e i cavalieri alati".
2000 - Entra nel Guinness dei primati 2000 con la storia "Pippo e i cavalieri alati" per la Mostra più alta del mondo (Monte Bianco).
2001 - Sempre insieme ad Arena ha scritto la commedia teatrale "Un bel giorno a Santastella", messa in scena nel 2001, prodotta dal Teatro Parioli di Roma.
Vince il Premio della Giuria ANAFI 2001.
2002 - Dal 2002 realizza con Katja Centomo le storie di "Monster Allergy" pubblicate in Francia e Germania e diffuse in Italia e nel resto del mondo dalla Walt Disney Company.
Vince il Premio del Pubblico 2003 al Festival Vaison-La-Romaine.
Di "Monster Allergy" è in corso di realizzazione una serie a cartoni animati, una produzione Rainbow/RAI/ZDF/ Disney Channel.
Per Les Humanoïdes Associés sta realizzando la serie giallo-storica "Le Maître Rouge", di prossima pubblicazione.
Vince il Premio "Attilio Micheluzzi" al Napoli Comicon 2002 come "Miglior Sceneggiatore" ed il Premio "Fumo di China" 2002 come "Miglior sceneggiatore umoristico".
Ottiene il Premio "Topolino d'oro" 2002 per la Migliore Sceneggiatura con "Witch - L'ultima lacrima".
2004 - Crea "Kylion" (sceneggiature e story editor), la nuova serie a fumetti, pubblicata dalla Disney con l'etichetta Buena Vista Comics, e disegnata da Giulio De Vita.
Vince il Premio "Attilio Micheluzzi" per la Miglior Serie al Napoli Comicon del 2004.
Con Katja Centomo é titolare dell'agenzia Red Whale.
(Nota biografica tratta da www.ubcfumetti.com)
Torna su
Piero Lusso. Nasco agli albori del boom economico a Bra (Cn), dove vivo e lavoro (si fa per dire).
Degli anni dell’infanzia conservo ancora gelosamente il n. 1 dei Classici Audacia, responsabile della mia passione per i fumetti e di una futura vita di espedienti. Diplomato perito tecnico, continuo lo studio del disegno e della pittura nello studio Menini-Bisi. A fine anni 70 entro di soppiatto nel mondo dei comics, con una comparsata sulle pagine del Male sotto falso nome, esperienza che non avrà seguito. Nell’84 vinco un concorso per giovani autori del mensile “Totem” con una breve storia fantascientifica scritta e disegnata da me. Anche questa esperienza non ha seguito, poiché Totem chiude prima ancora che abbia terminato le chine di altre due meravigliose storielle, che giacciono tuttora nei miei archivi segreti. Sicchè, dopo uno sporadico intermezzo di sette anni nell’industria per motivi alimentari, getto alle ortiche una brillante carriera di disegnatore meccanico e mi tuffo con entusiasmo nel mondo del precariato.
Per un decennio mi dedico senza logica apparente alla pittura, ai trompe l’oeil, alla grafica digitale, all’illustrazione e alla pubblicistica locale. E’ in quel periodo che si sviluppa la mia passione per la scrittura, fino a quel momento relegata a hobby. I miei articoli satirico-grotteschi appaiono sulle pagine di un giornale locale, e anche se mi fruttano la riprovazione di molti concittadini e qualche minaccia di querela, mi consentono di affinare il mio stile. Cosa che mi verrà utile poco dopo, nei primi anni 90 quando, convinto da amici e avvocati a non trascurare queste potenzialità e utilizzarle altrove, butto alle ortiche una brillante carriera di proto e polemista e vengo ingaggiato nello staff di Silver come sceneggiatore, colorista, editor e fantasista. Da allora ho scritto le storie di Cattivik e di Lupo Alberto - lavorando con disegnatori del calibro di Massimo Bonfatti, Bruno Cannucciari, Giacomo Michelon e Giorgio Sommacal – ne ho colorate molte, ho curato contenuti e grafica degli Alby d’Oro e collaborato al mercandishing di Mck.
Nel frattempo ho ideato la serie "Contatti" per il Giornalino insieme a G. Sommacal, con il quale ho inoltre creato il monello autistico Yellow Kill e l’investigatore esistenziale Leonida (in preparazione), nonché fumetti istituzionali, aforismi, elzeviri, epitaffi, aiku. Ho scritto numerosi episodi delle serie a cartoni animati di Lupo Alberto (Rai-Canal Plus) e sto lavorando a quella di Cattivik (Mediaset).
Tutto ciò senza tradire la mia natura profonda di disegnatore, proseguendo una carriera parallela travestito da illustratore e producendo con parsimonia illustrazioni per editoria, industria, istituzioni e web web (Slow Food, Gioc, Fondazione Torino Musei, Utet, L’Unità, www.scifi.com).
(Nota biografica tratta da www.comicus.it)
Torna su
Andrea "Casty" Castellan. Nato nel 1967 a Gorizia e registrato all’anagrafe come Andrea Castellan, dopo diverse collaborazioni con fanzine locali, Casty è diventato professionista nel 1993, sceneggiando per Cattivik e successivamente per Lupo Alberto. Dal 2003 collabora col settimanale Topolino segnalandosi come sceneggiatore geniale fin dal fumetto d’esordio,“Topolino e i mostri idrofili” , disegnato da Andrea Ferraris.
(Nota biografica tratta da www.silvanomezzavilla.com)
Più noto con lo pseudonimo di Casty, Andrea Castellan è nato a Gorizia nel 1967.
Si è diplomato all’istituto d’arte di Udine, dove può contare al suo attivo diverse collaborazioni come vignettista su testate locali.
Con Silver debutta nel 1994, come sceneggiatore di Cattivik per la storia “Il ladrorobot”. Per Lupo Alberto, invece, sigla la sua prima storia, “L’idea originale”, nel 2000.
A lui sono stati anche affidati, nei due mensili della Mck, testi e disegni delle rubriche “La galleria dell’errore” e “I giallissimi di Cattivik”.
(Nota biografica tratta da www.uniurb.it)
Torna su
Tito Faraci. Nato a Sant'Antonio Ticino, Gallarate (VA) il 23 maggio 1965 dice di sè:
Io sono nato nella radice cubica della provincia, considerato che Varese sebbene sia un capoluogo è pur sempre un posto di provincia. In provincia di Varese c'è Gallarate, vicino a Gallarate c'è un posto che si chiama Lorate Pozzolo. Nella frazione di Lorate Pozzolo che si chiama Sant'Antonino Ticino, 2000 abitanti, sono nato io. Provincia profondissima. Per andare a prendere i fumetti dovevo prendere la bicicletta e andare nell'edicola più fornita del paese vicino...
Sono andato a vivere da solo che avevo appena 19 anni, con la scusa di andare a Pavia a studiare Storia e Critica del cinema. L'università non l'ho mai finita, ma è arrivato il lavoro.
All'inizio non erano neanche fumetti, facevo il giornalista, anzi per la precisione all'inizio facevo fanzine musicali all'università, poi un giorno Francesco Salvi, nel momento del Mega Salvi Show, cercava qualcuno che gli facesse la sua fanzine. Una sera a un concerto di gruppi alternativi che lui presentava, gli hanno indicato me. Mi ha chiesto se gli facevo una fanzine vera e propria che parlasse di lui. Per un anno gliel'ho fatta, si chiamava "Cosce" ed era allegata a un giornale che allora tirava tantissimo, 100.000 copie. Quando la cosa è finita sono rimasto alla casa editrice, che era la Vallardi di allora, adesso non c'è più, dove sono stato fondatore di un giornale di heavy metal e via così. Rispondendo ad un annuncio sul giornale ho iniziato a collaborare con una piccola agenzia che si occupava di fumetti, e ho iniziato a fare qualcosina per bambini. Poi sono passato ad occuparmi di publishing e relationship di personaggi grossi americani, tipo quelli della King Feature e anche in parte della DC Comics. Mi occupavo però di cose un po' frustranti tipo il marketing. La cosa poi è andata a ramengo, ci si è lasciati abbastanza male, e a questo punto siccome comunque mi occupavo di fumetti sono andato a lavorare nell'agenzia di Gianni Bono, L'Epierre. Era la fine del '95. Dopo poco Gianni Bono mi disse "perché non mandi qualche soggetto in Disney?", e quei soggetti andarono immediatissimamente bene! La prima storia che ho mandato di Topolino l'ha disegnata De Vita, la terza Cavazzano.
Cavazzano è il mio mentore, gli devo veramente tantissimo. Con lui ho fatto un ciclo di storie del Commissario Manetta apparse anche nella raccolta "Topolino Noir" edita da Einaudi. Hanno avuto molto successo e anche una certa influenza, oserei dire. Con la Disney ci sono stati due anni molto intensi e produttivi. Contemporaneamente avevo conosciuto Mario Gomboli, attuale direttore generale dell'Astorina. Con lui ho inziato a fare le prime cose per Diabolik proprio nel gennaio del '98, fino a che mi ha chiamato Luciana Giussani... Per poco non svenivo! E'iniziato così il periodo in cui lavoravo per Disney, Lupo Alberto e Diabolik, ma solo come soggettista; nel '99 è arrivato Dylan Dog insieme a Nick Raider, ma Nick è partito un po' in ritardo. Per un periodo tremendo ho lavorato con 4 poli di riferimento: Disney, Bonelli, Astorina e Lupo Alberto, del quale ho fatto nel '99-'00 anche i cartoni animati. Poi con Lupo Alberto è un po' finita, anche se con Silver sono rimasto in ottimi rapporti, era il personaggio con il quale trovavo maggiori difficoltà.
Nel '98 vedevo già molto Gomboli, che è molto amico di Castelli, e con Artibani abbiamo scritto una storia di Martin Mystere. Questo doppio albo però doveva essere un episodio a se stante, non lasciava ancora presagire a nulla.
Il '98 però è un anno molto soddisfacente, vinco il premio come autore emergente a Lucca, si comincia a parlare un po' di me anche oltre i miei meriti, e quindi si è generata un po' di attenzione. Per tutta una serie di motivi, soprattutto attraverso legami di stima con le singole persone, mi avvicino sempre di più al mondo Bonelli, ma è quasi una cosa scherzosa: loro "chissà perché non lavori ancora per noi?" e io "ma perché non lavoro ancora per voi?" Poi un giorno mi telefona Maria Baitelli, caporedattrice di via Buonarroti, e mi chiede se mi interessava provare su due personaggi, Dylan Dog e Nick Raider. Io stavo per svenire, perché erano veramente i personaggi che mi interessavano di più!
Dylan Dog per quegli elementi di commistione di generi che adoro, oltre al fatto di sentire molto nelle mie corde il racconto sclaviano. E poi Nick Raider, storie di poliziotti come quelle che leggo alla sera e alle quali sono molto affezionato. Non ci volevo neanche credere. Sono andato ad incontrare lo stesso giorno Mauro Marcheselli e Renato Queirolo. Mauro mi è stato subito molto simpatico, Renato invece mi ha spaventato moltissimo, ma mi ha anche molto affascinato. Ho iniziato con una prima storia di Dylan Dog, che è andata bene anche se è una storia un po' normale, su binari tranquilli (e a volte me ne pento anche un po') che è Il discepolo.
Verso la fine del '99 ho portato il terzo tentativo di soggetto per Nick Raider a Renato ed è andata bene. Da quel momento siamo partiti a velocità super. Nel 2000 Marcheselli mi ha chiamato dicendomi "ti dobbiamo parlare di una cosa importantissima": mi ha mandato da Boselli che mi ha chiesto se me la sentivo di fare un Cico, che per loro è una cosa importantissima, "anche per me!" ho risposto.
Nel marzo del 2001 Renato mi ha detto "perché non mi scrivi un Magico Vento?" Io per un po' non ho proposto nulla perché ero un po' intimidito, poi ci siamo incontrati con Renato e Gianfranco Manfredi e da lì è partita anche questa collaborazione. Per il momento non c'è altro in vista… ;-)
Forse non tutti sanno che...
Tito "Luca" Faraci tra il '95 e il '96 ha scritto due albi dell'inimitabile e indimenticato Arthur King, personaggio creato da Lorenzo Bartoli e Andrea Domestici. Le avventure che portano la sua firma sono la n°16 "Ti senti sola stanotte?" e la n°28 "Il sangue e l'acciaio", entrambe per i disegni di Piccininno.
La Disney Libri ha appena mandato in libreria, per la collana Disney Avventura, il romanzo per ragazzi "Il popolo delle tenebre", scritto da Tito Faraci.
(Nota biografica tratta da www.uniurb.it)
All'inizio del 1998, ha iniziato a scrivere storie per Lupo Alberto, vantandosene sovente con amici, conoscenti o anche semplici passanti. Forse con l'inganno, alla fine dello stesso anno, è riuscito a convincere Silver a inserirlo nel team degli sceneggiatori della seconda serie di cartoni animati del Lupo azzurrino. Con enorme soddisfazione, ha scritto, insieme ad Artibani, la storia in quattro parti "Il tesoro dei McKenzie" disegnata da Giorgio Cavazzano. Uno dei suoi più grandi crucci è che Silver non abbia mai disegnato una sola vignetta sceneggiata da lui. Ma non ha smesso di sperare.
(Nota biografica tratta da Lupo Alberto - Un simpatico Lupo d'Autore edito da Cartoon Club di Rimini e Comune di Certaldo, a cura di Paolo Guiducci e Enzo Linari, 1999)
Nel 2005 crea per la Bonelli la serie di 18 numeri Brad Barron, di cui è anche soggettista e sceneggiatore.
Torna su
Moreno Burattini. Nasce a San Marcello Pistoiese (PI), il 7 settembre del 1962. Si fa conoscere in ambito fanzine con Il Fumetto, Exploit Comics, Comix e nel 1985 è tra i fondatori di Collezionare, per la quale crea il personaggio di Battista il Collezionista. Il suo debutto come sceneggiatore professionista risale al 1990, quando scrive storie d'ambientazione medievale per Mostri, periodico della Acme. Lavora poi per L'Intrepido. Nel '91 comincia a scrivere episodi di Cattivik (in totale ne realizzerà 24) e a collaborare con la Sergio Bonelli Editore, scrivendo alcuni episodi di Zagor, di cui diventa uno degli sceneggiatori di punta. Nel 1992, insieme a Saverio Ceri, Francesco Manetti e Alessandro Monti dà vita al magazine bonelliano Dime Press. Nello stesso anno cura la parte filologica della mostra "Zagor, un'avventura lunga trent'anni" svoltasi a Firenze. Nel 1998 ha curato il catalogo della mostra lucchese dedicata a Guglielmo Letteri. Per Il Giornale dei Misteri ha scritto il racconto breve "Missione U.F.O." illustrato da Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi. La sua vena umoristica, oltre che indirizzarsi verso gli speciali di Cico, trova sfogo su Lupo Alberto sin dal lontano febbraio 1992, data della prima storia "La dimora degli dei" da lui scritta e pubblicata su Lupo Alberto 80. Del personaggio di Silver, Burattini ha gestito tre serie ("Le maialate di Enrico La Talpa", "Vita da talpa", "McKenzie Memories"), scrivendo 39 storie, l'ultima delle quali, "Facce da schiaffi" porta la data del gennaio 1998.
(Nota biografica tratta da Lupo Alberto - Un simpatico Lupo d'Autore edito da Cartoon Club di Rimini e Comune di Certaldo, a cura di Paolo Guiducci e Enzo Linari, 1999)
Torna su
Milo Manara. Maurilio Manara detto Milo (Luson, 12 settembre 1945) è un autore di fumetti italiano, conosciuto in Italia e all'estero per il fascino sensuale delle sue tavole.
Terminato il liceo artistico e iscrittosi alla facoltà di Architettura a Venezia, si è avvicinato alla pittura debuttando nel mondo del fumetto a fine anni sessanta come autore di storie erotico-poliziesche sulla collana Genius, tematica ripresa subito dopo in Jolanda de Almaviva, serie sexy di grande successo.
Dopo alcuni lavori realizzati per il mondo dei giovanissimi (Il Corriere dei ragazzi, 1974) Manara inizia prestigiose collaborazioni. Di particolare rilievo quella con il regista Federico Fellini, che porterà alla realizzazione di Viaggio a Tulum e Il viaggio di G.Mastorna detto Fernet.
Sul versante satirico, risale a metà anni Settanta la realizzazione, con Saverio Pisu, della rivista Telerompo. Sempre per la sceneggiatura di Pisu pubblica su Alterlinus (1976) Lo scimmiotto. Altre importanti collaborazioni di Manara sono quelle con Larousse (per una Storia di Francia a fumetti, La scoperta del mondo e La Cina) e Mondadori (tre episodi della Storia d'Italia di Enzo Biagi). Con Pedro Almodovar (Parigi, 1993), ha collaborato per La feu aux entrailles. Altre sue storie: Il profumo dell'invisibile (1986), Candid Camera (1988), L'uomo delle nevi (1979), su testi di Alfredo Castelli, all'interno della collana Bonelli Un uomo, un'avventura, Giuseppe Bergman (1980), sequel del primo episodio pubblicato in Francia e Belgio), e il western Quattro dita (l'uomo di carta), anche questo per Bonelli.
Su testi di Hugo Pratt, suo modello, Manara ha disegnato sulla rivista Corto Maltese il racconto Tutto ricominciò con un'estate indiana, considerato uno dei suoi capolavori. L'esperienza con Pratt si è ripetuta poi anche per El Gaucho.
Con l'espandersi della comunicazione multimediale, la sua attività si è diversificata orientandosi anche verso la realizzazione di vignette per campagne pubblicitarie e contributi per Internet; di Manara la rivista per adulti Playmen ha pubblicato in Italia Il Gioco, versione uno (1983) e due (1991). Infine del 1996 la realizzazione del primo CD-ROM su una sua storia, Gulliveriana, seguito - 1997 - da Il gioco del Kamasutra. Recentemente ha iniziato una collaborazione con la DC Comics per la sua sottoetichetta Vertigo, realizzando la storia di Desire per il progetto The Sandman Endless Nights.
(Nota biografica tratta da www.wikipedia.org)
Nel settembre del 1992 è pubblicato sul supplemento di Lupo Alberto, Almanacco delle mie brame, una storia disegnata con Silver dal titolo Vacanze esotiche: protagonista il celebre Lupo azzurrino e le sexy ragazze di Manara.
Per conoscere meglio Milo Manara e le sue opere vedi la sezione del mio sito dedicatagli: Manara
Torna su
Giorgio Cavazzano (Venezia, 19 ottobre 1947). Cavazzano è, dopo Luciano Bottaro, il disegnatore di fumetti umoristici più apprezzato in Europa. La sua arte è stata prestata sia ai fumetti Disney (ha collaborato sia con la Mondadori, sia con Disney Italia, sia con Mickey Parade e Le Journal de Mickey, riviste Disney francesi), sia nella creazione di fumetti reali, con personaggi umani.
Artista dai molteplici interessi, dunque, e caratterizzato da uno stile asciutto e preciso che cerca sempre di migliorare, giusta fusione degli stili appresi dai suoi Maestri e dai suoi artisti di riferimento.
Si interessa sin da subito all'arte del disegno: a 12 anni, infatti, inizia a frequentare lo studio del cugino Luciano Capitanio, disegnatore umoristico, aiutandolo nell'inchiostrazione. Sue sono le chine di Fiordipesco e lo studio, storia a fumetti apparsa sul mensile Voci d'Oltremare.
Due anni più tardi Cavazzano fa un incontro cruciale per la sua carriera: su un vaporetto, a causa del forte vento che gli fa volare i disegni del cugino, incontra una giovane ragazza, alla quale mente dicendole che i disegni in realtà sono i suoi. Enorme la sua emozione, e il suo imbarazzo, allo scoprire che quella è la fidanzata e futura moglie di Romano Scarpa, col quale, proprio grazie a quell'incontro, inizierà a collaborare per moltissimi anni. La prima storia di questo sodalizio è Paperino e la gloria nazionale, storia, disegnata da Romano Scarpa, del 1962 apparsa sul Topolino n.370: le chine sono proprio di Cavazzano, che inchiostrerà negli anni successivi molte delle storie del suo più grande Maestro, anche quando avrà iniziato una carriera dasolista nel mondo del fumetto.
La sua prima storia Disney (Paperino e il singhiozzo a martello, su testi di Osvaldo Pavese) viene pubblicata, sempre su Topolino, nel 1967: il suo stile d'esordio è più influenzato dal tratto di Scarpa (che ne corresse le tavole), che non da quello di Barks, che può comunque essere considerato un punto di riferimento per Cavazzano. Per il mondo dei topi, invece, il riferimento principale è più il Paul Murry dei comic books, che non il Floyd Gottfredson quotidiano. Con il trascorrere degli anni, iniziò a guardare molto agli artisti che in quel periodo (fine anni Sessanta, inizio dei Settanta) aveva intorno: gente come Toppi, Battaglia, Pazienza in Italia, Giraud, Hermann, Uderzo per la Francia, ma anche gli artisti della statunitense MAD, e anche Milton Caniff, Alex Toth, Milt Kahl.
Tra tutti questi, però, sia per i personaggi di contorno delle storie Disney, sia per i lavori extra-Disney, il suo punto di riferimento principale divenne Uderzo, l'artista di origini italiane che ideò, insieme a René Goscinny quel successo mondiale che porta il nome di Asterix.
[...]
Il rapporto di Cavazzano con Silver [...] è iniziato nel 1989 quando questi disegna il personaggio di Eldoleo, ideato proprio dal padre di Lupo Alberto.
Non è però l'unica collaborazione con il cartoonist modenese: sul finire degli anni Novanta, infatti, realizza una storia che può essere considerata una sorta di riunione Disney: su testi di Francesco Artibani e Tito Faraci disegna, infatti Il tesoro dei McKenzie, compiendo un percorso che, anni dopo, avrebbe fatto, ma all'inverso, il talentuoso sceneggiatore Casty (col quale ha anche realizzato una splendida storia dal sapore gottfredsoniano).
D'altra parte lo stesso Bruno Cannucciari, degno erede dell'arte di Silver, oltre che dal suo insigne maestro sembra aver preso alcuni tratti caratteristici anche dallo stile di Cavazzano.
(Nota biografica tratta da www.wikipedia.org)
Per leggere la biografia completa di Giorgio Cavazzano vai nella sezione del mio sito Autori vari
Torna su
|