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C i r c o l o  D i d a t t i c o  " G i o v a n n i  XXIII " - P a l e r m o

CLASSI V EF
Dalle pagine del giornale

Ciampi: ancora lontane le pari opportunità

Il diritto di pari opportunità tra uomini e donne è ancora ben lontano dalla realtà dei fatti. È questo il messaggio lanciato da Carlo Azeglio Ciampi durante la celebrazione dell'8 marzo svoltasi al Quirinale.
Nel salone delle feste davanti a un gruppo di donne premiate con onorificenze della Repubblica ha ricordato che per le donne ci sono meno opportunità e "laddove ci sono condizioni di partenza paritaria le donne si affermano". Questo vuol dire che i diritti per le donne ci sono, però di fatto non vengono rispettati.
Agli uomini Ciampi ha chiesto di "condividere pienamente la responsabilità e la gioia di essere genitori, trovando nuovi equilibri nella vita di coppia, con una migliore ripartizione dei compiti di ciascuno".

Quale sensazione ha prodotto in te la notizia dei bambini che lavoravano in condizioni disumane e di coloro che li sfruttavano?

Secondo me non è giusto che bambini così piccoli, a quest'età dovessero lavorare.
Tra l'altro questo lavoro minorile provocava loro effetti negativi. La nostra maestra ci ha letto una fonte dell'anno 1816 che parlava proprio di questo.
Venne scritta da Robert Owen, egli diceva che si accorse che i bambini lavorando si danneggiavano la mente e il loro sviluppo si arrestava. In più spesso si lavorava in posizioni scomode che provocavano la deformazione degli arti o la scoliosi.
In Italia i bambini lavoravano fino a 13 ore al giorno in posti malsani, in particolare nelle miniere e nelle fabbriche.
In Inghilterra nel 1833 fu emanata una legge che non permetteva ai capitalisti di fare lavorare solo i bambini che avessero compiuto 9 anni e non più di 8 ore al giorno.
Francesco Giolitti, un liberale piemontese e ministro e Agostino Depretis, in Italia, diminuirono l'orario di lavoro delle donne e dei bambini. A mio parere sfruttare così le donne e soprattutto i bambini non è giusto. Secondo me questi bambini si sentivano schiavi e poi, passando il loro tempo a lavorare non potevano andare a scuola e socializzare.
Io penso che gli imprenditori che sfruttavano così queste persone prima o poi sentivano il rimorso.
Anna Laura

VALANGHE
In questo periodo, febbraio - marzo, su tutto l'arco Alpino, si sono verificate una serie di valanghe e slavine. Il pericolo di valanghe è causato soprattutto dalla neve morbida e polverosa che più facilmente si stacca dai versanti rocciosi.
Infatti uno sciatore - turista Norvegese che si trovava sulle Dolomiti vicino Trento, a sciare su questo tipo di neve molto soffice, che è ottima per sciare, è stato travolto da una valanga provocata dalle crepe create dai suoi sci.
Il turista è stato ritrovato sotto 3 metri di neve dopo un'ora di ricerche dagli uomini del soccorso Alpino grazie al trasmettitore elettronico portato dal povero turista. Per lui i vari tentativi di rianimazione eseguitigli, sono stati inutili.
Mauro Gaddo, che è il coordinatore meteorologico del Trentino, in una intervista ha dichiarato che questa neve è veramente eccezionale per sciare, ma molto pericolosa perché, grazie anche alla temperature molto basse, non si solidifica. A questo si è aggiunto l'effetto negativo del vento, che fa accumulare grandi quantità di neve, facile a staccarsi anche con lievi sollecitazioni.
Altre valanghe si sono verificate nella zona di Bardonecchia, un'altra nella zona di Cuneo, mentre alcuni paesi della Valtellina e della Valle d'Aosta sono rimasti isolati a causa delle slavine. Anche in Abruzzo, vicino l'Aquila, il maltempo ha bloccato alcuni impianti sciistici.
Ma il maltempo è stato dannoso anche in altre parti dell'Europa. Infatti in Francia la neve ha bloccato strade e ferrovie, mentre in Baviera (Austria - Germania), circa 10 mila abitazioni sono rimaste senza energia elettrica e in Svizzera, sempre per il cattivo tempo, è precipitato un elicottero vicino Zurigo.
In tutta Europa ci sono state circa 10 vittime a causa del maltempo.
Vincenzo

Le tavolate di San Giuseppe

Palermo, 19 marzo 2006 - Ogni anno il 19 marzo si festeggia San Giuseppe. Questa festa ha radici antichissime e un tempo rappresentava una ricorrenza dedicata ai poveri.
Dopo giorni e giorni di lavoro di intere famiglie sono pronte le "tavolate di San Giuseppe" ricche di cibi da offrire ai poveri.
Tradizionali di questa festa sono: le frittate di cardi spinosi e di finocchietti selvatici, di asparagi, fave e ceci bolliti, pasta con la mollica "atturrata", frutta (in particolare arance), vino e dolci, tra cui le sfincie.
Un importante posto occupa il pane, aromatizzato da semi di finocchio, spesso fatto a forma di animali o vegetali con il nome di "pupiddi" e "panuzzi".
Già alla vigilia della festa si può osservare sulle porte delle case la sigla "WSG", che significa viva San Giuseppe.
Oltre all'allestimento delle tavole ci si deve occupare anche dell'altare, che viene decorato con veli da sposa disposti sugli scalini di legno.
La tradizione vuole che la festa si interrompa la sera, dopo che le tavolate sono state visitate. A questo punto i poveri, conosciuti come "Santi" consumano la cena. I cibi dei gradini più bassi saranno messi a disposizione dei visitatori.
Il giorno dopo, alle 10.30 dalla Chiesa di San Giuseppe parte una processione che percorrerà le vie principali del paese.
Anna Laura

 


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