Progetto e realizzazione di un'elica in composito
Prima di
entrare nel vivo dell'articolo sono necessariamente alcune premesse:
| l'elica in
questione è stata progettata tenendo conto della
motorizzazione e della vela in mio possesso, non è detto che
la sua realizzazione ed il suo uso con motori e vele diverse
dia le stesse performance;
|
| la realizzazione
della stessa, anche se ampiamente documentata da foto e
testo, implica necessariamente una buona conoscenza
dei materiali compositi quali fibra di vetro e/o carbonio,
kevlar, resine ecc. accompagnata da un buona
"manualità " ;
|
|
il calcolo di alcuni parametri relativi all'elica, (
fenomeni di rumorosità, compressibilità, viscosità
cinematica) sono stati tralasciati o limitati all'
indispensabile, a seguito delle limitate dimensioni della
stessa e delle basse velocità di rotazione e di avanzamento
impiegate;
|
| la realizzazione
impiega la tecnica del master, successivamente la
realizzazione dello stampo ed infine la realizzazione
dell'elica vera e propria. Quest' ultima viene realizzata in
due semi-pale unite al mozzo con incastro, al fine di
ottenere due semipale quanto più possibile uguali
geometricamente e sopratutto aerodinamicamente.
|
Ho suddiviso l'articolo in due sezioni:
|
progettazione |
|
realizzazione;: |
Cominciamo con la prima ...
|
Dopo alcuni mesi di
studio su alcuni testi italiani ( pochi ) e inglesi ho capito il
funzionamento di questa macchina atta a trasformare il moto circolare ( del
mozzo alla quale è collegata ) in una spinta assiale perpendicolare al piano
di rotazione. Non essendo dotato di software specifici e non essendo stato
soddisfatto da quelli trovati in rete ( per lo più utilizzati per fini
modellistici ...) ho seguito un classico schema di calcolo utilizzato dalla
NACA nel report 339 del 1938 !!!
... Ok ! non sembra esattamente all'avanguardia ... ma quello
che mi ha fatto decidere sono stati essenzialmente due fattori: il primo è
che in un articolo sul report in questione alla domanda se si potevano
ritenere ancora validi i parametri di calcolo, è stato risposto che
l'aria dal 1938 ad oggi non è cambiata ( anche se in termini di
respirabilità nutro qualche dubbio ...) !!! Il secondo ... di natura più
semplice ... come già detto non disponendo di SW specifici era l'unica
strada percorribile. Inoltre non volendo aprire una azienda di costruzioni
aeronautiche ma facendo tutto per hobby e divertimento ho cercato di
mantenere basse le spese, anche perchè non avrei saputo fino all'ultimo se
la teoria avrebbe sposato la pratica ;-)))
Detto ciò, come prima cosa, per avere una prova tangibile che
i calcoli fatti procedevano nella direzione giusta mi sono munito
dell'attrezzo visibile nella foto1, con il quale ho rilevato i dati di
un'elica in mio possesso.
foto 1
|
foto 2
Nella foto 3 il modo di utilizzo dello strumento. Dopo avere
posizionato su un piano il mozzo dell'elica ed avere azzerato lo strumento
(appoggiandolo sul mozzo) si procede alla misurazione delle varie sezioni
dell'elica che sono state preventivamente tracciate con un pennarello
dividendo il raggio dell'elica in 20 parti.
I dati fondamentali da raccogliere sono la distanza della
singola sezione dal centro di rotazione, la lunghezza della corda (segmento
che unisce il bordo d'uscita al bordo d'entrata ) e l'angolo di incidenza.
Il tutto è stato inserito in un foglio excel per essere
confrontato con i calcoli eseguiti sull'elica in progetto per rilevare
eventuali discordanze.
|
(foto 1) Questo strumento è un prova incidenze e viene venduto nei negozi
di modellismo; serve per controllare il giusto calettamento (incidenza)
dell'ala rispetto al piano di quota degli aeromodelli. Ovviamente la scala
graduata che va fino 10° è un po' pochina per il controllo di un'elica e
quindi con autocad ho fatto una mascherina che incollata su un pezzo di
compensato e successivamente ritagliata, è andata a sostituire l'originale
come si vede nella foto 2.
La maschera è scaricabile da
qui
ed è in formato pdf.
foto 3
|
N° SEZIONI | Angolo calettamento misurato con il prova incidenza | Lunghezza della corda
in mm | RAGGIO
in metri | r/R | Velocità in m/s di rotazione dell'elica | 0 | ASSE | 77,5 | 0,000 | 0,00 | 0,0 | 1 | MOZZO | 75,0 | 0,052 | 0,08 | 12,06 | 2 | 25,5 | 95,0 | 0,097 | 0,16 | 22,36 | 3 | 22,5 | 100,0 | 0,118 | 0,19 | 27,40 | 4 | 20,5 | 110,0 | 0,149 | 0,24 | 34,52 | 5 | 19,2 | 117,0 | 0,180 | 0,29 | 41,65 | 6 | 18,5 | 120,0 | 0,211 | 0,34 | 48,88 | 7 | 17,7 | 120,0 | 0,243 | 0,40 | 56,33 | 8 | 17,0 | 118,0 | 0,274 | 0,45 | 63,57 | 9 | 16,2 | 115,0 | 0,308 | 0,50 | 71,24 | 10 | 15,5 | 112,0 | 0,339 | 0,55 | 78,47 | 11 | 13,5 | 110,0 | 0,369 | 0,60 | 85,49 | 12 | 13,5 | 106,0 | 0,400 | 0,65 | 92,72 | 13 | 12,5 | 102,0 | 0,431 | 0,70 | 99,96 | 14 | 11,0 | 97,5 | 0,464 | 0,75 | 107,41 | 15 | 9,8 | 92,0 | 0,495 | 0,80 | 114,64 | 16 | 8,5 | 82,0 | 0,525 | 0,85 | 121,66 | 17 | 7,5 | 69,0 | 0,555 | 0,90 | 128,67 | 18 | 6,5 | 56,0 | 0,587 | 0,95 | 135,90 | 19 | 6,5 | 30,0 | 0,615 | 1,00 | 142,48 |
Questa tabella riguarda l'elica in mio possesso che ha una
apert.. pardon ! diametro ... di 1230 mm ed il passo sconosciuto ...
l'ultima colonna a destra riguarda la velocità periferica ed è ottenuta
moltiplicando i giri motore al secondo ( ad una certa velocità di rotazione
) per il rapporto di riduzione (di un eventuale riduttore, se presente )
per il raggio ( della sezione considerata ) per 2 * pi greco.
La progettazione si basa sulla teoria alare ( a me più consona ...) anzichè
su quella impulsiva, inoltre non sono state considerate ne la campanatura
principale , ne quella secondaria, demandando la resistenza delle
sollecitazioni al materiale impiegato che, nel mio caso, risulta essere un
composito di Kevlar - Carbonio. Ovviamente se si decidesse di realizzare
l'elica con materiali diversi ( ad esempio legno ) sarebbe d'obbligo
considerarle. Dopo tutto il lavoro fatto sull'elica in legno
, sono entrato in possesso di un'elica di una nota marca tedesca, in
materiale composito, di conseguenza ho dovuto ripercorrere ex novo tutto il
procedimento di rilevamento in quanto questa ultima sicuramente più precisa
.
CARBON 125
|
N° SEZIONE
|
DISTANZA DAL MOZZO in metri
r/R
|
LUNGHEZZA DELLA CORDA IN mm.
|
CALETTAMENTO
|
PASSO in metri
|
0
|
0,000
|
100
|
0,0
|
0,00
|
1
|
0,053
|
97,5
|
0,0
|
0,00
|
2
|
0,098
|
92
|
15,0
|
0,17
|
3
|
0,120
|
89
|
23,0
|
0,32
|
4
|
0,151
|
88,4
|
23,3
|
0,41
|
5
|
0,183
|
91
|
22,0
|
0,46
|
6
|
0,214
|
94
|
20,3
|
0,50
|
7
|
0,247
|
96,5
|
19,0
|
0,53
|
8
|
0,279
|
98,5
|
18,0
|
0,57
|
9
|
0,313
|
100,5
|
16,5
|
0,58
|
10
|
0,344
|
101,8
|
15,8
|
0,61
|
11
|
0,375
|
102,5
|
14,8
|
0,62
|
12
|
0,407
|
103
|
13,8
|
0,63
|
13
|
0,438
|
102,2
|
12,8
|
0,62
|
14
|
0,471
|
99,3
|
12,0
|
0,63
|
15
|
0,503
|
96,2
|
11,0
|
0,61
|
16
|
0,534
|
90,5
|
10,5
|
0,62
|
17
|
0,564
|
81,8
|
9,5
|
0,59
|
18
|
0,596
|
67,5
|
8,5
|
0,56
|
19
|
0,625
|
45
|
8,0
|
0,55
|
Inizialmente avevo deciso di realizzare un'elica in
composito costruendo il master, lo stampo ecc ecc, successivamente, in
seguito al rilevamento dell'elica in carbonio, mi sono reso conto che
l'intero inviluppo delle sezioni era tale per cui bene si sarebbe prestata
alla realizzazione di quello che da sempre mi frulla per la testa e
precisamente, l'elica a PASSO VARIABILE.
Sfatiamo subito alcune voci di corridoio che la danno come inutile per il
paramotore (falso ), costosa ( vero, ma in realtà il vero costo sta nel
mozzo, le pale costano come le altre pale in composito ).
Non mi dilungo sulla teoria dell'elica di cui potete trovare tanto in rete,
si sappia però che l'elica fissa lavora alla sua massima efficienza solo ad
un determinato numero di giri ACCOPPIATO ad
una determinata velocità di avanzamento
Se consideriamo un’elica vista lateralmente,
sezionata ad una certa distanza dall’asse di
rotazione mediante un piano perpendicolare
al raggio (figura a lato) ; nelle reali
condizioni di volo, quando cioè l’elica
ruota e, contemporaneamente, avanza
nell’aria, la situazione aerodinamica sulla
sezione considerata risulta essere la
seguente :
U= velocità di rotazione; V=velocità di
volo; W=risultante= velocità relativa tra
sezione e aria;
β= angolo di calettamento; α=angolo di
incidenza;
γ=angolo di funzionamento o di
avanzamento.
Quello che mi preme fare
notare è che, all’aumentare di U o di V, si
modifica l’inclinazione di W.
|
|
Come detto all'inizio le varie fasi sono la progettazione e la realizzazione
anche se, in effetti,
Siccome l’angolo di incidenza
α della sezione di pala dipende da W, va da sè che
la modifica di un valore comporta la modifica dell’altro. L’angolo α di
maggior efficienza di un profilo viene studiato in galleria del vento e
dipende sostanzialmente dalla forma del profilo e dal “Numero di Reynolds”,
tale numero, senza complicare troppe le cose, è legato alla lunghezza del
corpo alla velocità con la quale incontra l’aria.
Per concludere, facendo
sempre riferimento alla figura sopra, risulta evidente come all’aumentare
del numero di giri ( U ) o della velocità di avanzamento ( V ) sia
necessario un dispositivo che adegui di conseguenza l’angolo di incidenza α,
al fine di mantenere il profilo in condizioni di lavoro di massima
efficienza.
Risulta ovvio, che se poi uno
si accontenta, vanno bene anche le eliche fisse usate fino ad ora … che però
sono realizzate cercando un compromesso tra le varie velocità di volo
(decollo, salita, crociera) e che non lavorano quasi mai al loro
rendimento migliore.
Come detto all'inizio le
varie fasi sono la progettazione e la realizzazione anche se, in effetti, la
progettazione riguarda più il mozzo e l'attacco della pala, mentre la
realizzazione riguarda lo stampo della pala ed alcuni accorgimenti per la
modifica dell'attacco.
|
La realizzazione dello stampo
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foto 4
foto 6
foto 8
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foto 5
foto 7
foto 9
|
|
|
Si comincia con il posizionare l'elica su un
piano di legno e si stuccano tutti i bordi con
stucco bicomponente da carrozziere (foto 4-5).
Dopo avere lisciato lo stucco con cartavetro
sempre più fine, facendo attenzione a non
scalfire l'elica ... si prosegue cospargendo il
tutto ( piano compreso ) con 4-5 mani di cera
distaccante, lucidando dopo ogni mano ( foto
6-7). Lo stampo sarà delimitato da una "diga"
perimetrale in cartoncino pressato o compensato
da tre millimetri, ed ecco il primo accorgimento
: dove termina la pala ed inizia il mozzo vero e
proprio occorre interporre una diga
perfettamente verticale rispetto al piano (foto
8-9). Quest'ultima sarà la base per poter fare
la divisione dello stampo in due pezzi ( seguite
a leggere e capirete meglio ...) |
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02/04/14
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