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Uno solo è il dolore.
Non c’è “dolore” e “dolore”.
Uno solo è il dolore.
Non importa che la persona che va via sia giovane o anziana,
che sia il tuo passato, il tuo
presente o il tuo futuro.
Il dolore non è razzista, non è classista, non ha sesso,
non ha età.
Il dolore non è quantificabile.
Il dolore è uno, solo, uguale per tutti.
E quando arriva ti avvolge come uno spesso manto nero, ti
tiene stretto stretto e la forza per strapparlo via puoi trovarla soltanto dentro te, ma per
trovarla devi cercarla, e ciò richiede una dura lotta.
Combattere il dolore richiede astuzia, perché il dolore è
furbo, e l’astuzia richiede tempo.
Combattere il dolore richiede potenza, perché il dolore è
energia risucchiata dalla tua linfa
vitale, e accrescere la potenza richiede tempo.
Combattere il dolore significa ricercare una luce nel buio
che ti aiuti a ritrovare la smarrita via,
e questa ricerca richiede tempo.
Uno solo è il dolore.
Tante luci possono spezzare la sua spessa e cupa coltre: la
luce di un ricordo, di una parola, di
un sorriso, la luce di un progetto, ma bisogna
aprire gli occhi per vederla.
Uno solo è il dolore.
E quando c’è non vedi altro.
Non vedi il mondo di meraviglie che ti circonda e ti aspetta,
paziente, confidando nel tempo.
Uno solo è il dolore.
E quando c’è, solo lui c’è.
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