non lavorerò più nella fattoria di maggie
no non lavorerò più nella fattoria di maggie
mi sveglio una mattina
incrocio le mani e prego che piova
ho la testa così piena di idee
che sto diventando pazzo
è una vergogna
come mi fa scrostare il pavimento
non lavorerò più nella fattoria di maggie
non lavorerò più per il fratello di maggie
no non lavorerò più per il fratello di maggie
lui ti dà un nickel
oppure ti dà un decino
ti chiede con una smorfia
se ti stai divertendo
e poi ti multa
ogni volta che sbatti la porta
non lavorerò più per il fratello di maggie
non lavorerò più per il padre di maggie
no non lavorerò più per il padre di maggie
lui ti sbatte il sigaro
in faccia così per scherzare
la finestra della sua camera da letto
è fatta di mattoni
e la guardia nazionale gli sta dietro la porta
non lavorerò più per il padre di maggie
non lavorerò più per la madre di maggie
no non lavorerò più per la madre di maggie
lei parla a tutti i domestici
dell'uomo di dio e della legge
tutti dicono
che lei è il cervello dietro il padre di maggie
ha 68 anni
ma dice di averne 54
non lavorerò più per la madre di maggie
non lavorerò più nella fattoria di maggie
no non lavorerò più nella fattoria di maggie
ho cercato di fare del mio meglio
per essere proprio quello che sono
ma tutti vogliono che sia
proprio come loro
ti dicono canta mentre ti ammazzi e io mi sono seccato
non lavorerò più nella fattoria di maggie
John brown se ne andò alla guerra
A combattere in terra straniera
E la sua mamma era tanto fiera
Perché era così alto e dritto
Nella sua uniforme fiammante
La sua mamma al vederlo era tutta raggiante
[...]
quando il vecchi treno lasciò la stazione
la mamma di john cominciò a gridare
a tutti d'intorno si mise a raccontare
là c'è il mio figliolo che sta per partire
è un soldato adesso sapete
ripeteva la mamma a tutti i vicini
ogni tanto riceveva una lettera
e il suo viso si increspava di gioia
ai vicini della porta accanto la mostrava
e con loro del suo figliolo si vantava
con la sua bella uniforme e il fucile
e tutto il resto era proprio una bella guerra vecchio stampo
dio dio una bella guerra vecchio stampo
poi le lettere non giunsero più
per un lungo tempo non arrivarono mai
per nove mesi e oltre non vennero
finché un giorno una finalmente arrivò
vai madre e trovati al treno
perché il tuo figlio dalla guerra ritorna
[...]
di cicatrici la faccia era solcata
e le mani più non aveva
alla vita un cinto portava
e bisbigliava lento e sommesso
con una voce che lei non conosceva
e neppure il volto gli poté riconoscere
[...]
ti ricordi madre
quando partii per la guerra
pensavi che fosse una cosa molto bella
io sul campo di battaglia
tu a casa fiera e contenta
ma ringrazio dio che non eri invece al mio posto
quando giunsi in terra straniera
pensai mio dio cosa sto facendo quaggiù
cercando di uccidere per non essere ucciso
ma quello che più mi spaventò
fu quando il nemico mi venne vicino
e vidi che il suo volto era proprio come il mio
dio dio proprio come il mio
e non potei fare a meno di pensare
fra il puzzo e il fragore
che non ero che un pupazzo in una commedia
poi nel fragore e in mezzo al fumo
il filo si spezzò
e una palla di cannone gli occhi mi spense
mentre il soldato si voltava per andare
la madre ancora turbata rimaneva
vedendo il cinto di ferro che lo sosteneva
quando egli si voltò per andare
accanto a sé la madre chiamò
e nella sua mano gettò tutte le sue medaglie
dio dio nella sua mano tutte le medaglie
[...]
e cosa hai visto
figlio d'agli occhi azzurri
cosa hai visto
dolce mio figlio
ho visto un neonato
e bianchi lupi lo circondavano
ho visto una strada di diamanti
e nessuno vi camminava
ho visto un ramo nero
e il sangue ne gocciolava
ho visto una stanza piena di uomini
e i loro mantelli sanguinavano
ho visto una scala bianca
tutta coperta d'acqua
ho visto diecimila che parlavano
e le loro parole erano un balbettio
ho visto fucili e spade affilate
nelle mani di bambini
e una dura dura
pioggia cadrà
e cosa hai sentito
figlio dagli occhi azzurri
cosa hai sentito
dolce mio figlio
ho sentito il fragore di un tuono
e il suo rombo era un avvertimento
ho sentito il fragore di un'onda
che potrebbe sommergere tutti il mondo
ho sentito cento tamburini
e le loro mani erano in fiamme
ho sentito diecimila bisbigliare
e nessuno ascoltare
ho sentito un uomo morire di fame
ho sentito molti altri che ridevano
ho sentito la canzone di un poeta
che è morto nella strada
ho sentito il suono di un pagliaccio
che piangeva nel cortile
e una dura dura
pioggia cadrà
[...]
e cosa farai adesso
figlio dagli occhi azzurri
cosa farai adesso
dolce mio figlio
tornerò la fuori
prima che la pioggia cominci a cadere
camminerò nel profondo
della più profonda nera foresta
dove molti sono gli uomini
e vuote sono le loro mani
dove pallottole di veleno
contaminano le loro acque
dove la casa nella valle
è una sporca e fredda prigione
e la fatica del boia
è sempre bene nascosta
dove la fame è brutta
dove le anime sono dimenticate
dove nero è il colore
dove zero è il numero
e lo dirò e lo ripeterò
e lo rifletterò e lo respirerò
e rifletterò dalle montagne
così che tutte le anime lo vedano
poi starò in piedi sull'oceano
fino a quando comincerò ad affondare
ma saprò la mia canzone bene
prima di cominciare a cantare
e una dura dura
pioggia cadrà
ehi mr tambourine
suona una canzone per me
non ho sonno
e non ho un posto dove andare
ehi mr tambourine
suona una canzone per me
nel tintinnare del mattino
camminerò con te
sebbene sappia che l'impero della sera
è ritornato nella sabbia
svanito dalla mia mano
lasciandomi in piedi accecato
ma ancora senza sonno
la mia stanchezza mi sorprende
i miei piedi sono segnati
non ho nessuno da incontrare
e le antiche strade vuote
troppo morte per sognare
portami in viaggio sulla
tua nave magica ondeggiante
i miei sensi sono denudati
le mie mani non sentono la presa
i piedi insensibili per camminare
aspettano soltanto che i tacchi
incomincino a vagare
sono pronto ad andare ovunque
sono pronto a svanire
nella parata di me stesso
getta verso di me il tuo incantesimo di danza
io mi sottoporrò
anche se sentirai risate
rotolare ondeggiando pazze verso il sole
non sono rivolte a nessuno
fuggono semplicemente corrono
ed eccetto per il cielo
non hanno barriere davanti
e se senti confuse tracce
di brandelli di rime saltellanti
al tempo del tuo tamburello
non hanno dietro che un clown lacero
non gli presterei attenzione
è solo un'ombra quella che vedi
che lui sta inseguendo
allora portami scomparendo
attraverso gli anelli di fumo della mia mente
giù per le nebbiose rovine del tempo
lontano oltre le foglie gelate
gli alberi incantati spaventati
fuori sulla spiaggia ventosa
lontano dalla portata contorta
del dolore senza senso
si danzare sotto il cielo di diamante
con una mano libera ondeggiante
stagliato contro il mare
circondato dall'anfiteatro di sabbia
con tutti i ricordi e il fato
seppelliti profondi sotto le onde
fammi dimenticare l'oggi fino al domani
ehi mr tambourine
suona una canzone per me
non ho sonno
e non ho un posto dove andare
ehi mr tambourine
suona una canzone per me
nel tintinnare del mattino
camminerò con te
buio allo scoccare di mezzogiorno
ombre persino nel cucchiaio d'argento
la lama lavorata il pallone del bambino
eclissando il sole e la luna
e capire che sai troppo presto
che non ha senso neppure provare
[…]
pagina di tentazione vola dalla porta
tu segui e ti trovi in guerra
guardi cascate di compassione scrosciare
hai voglia di gemere
ma a differenza di prima scopri
che saresti solo un altro che piange
e se senti
un suono strano alle tue orecchie
non è niente mamma sospiro soltanto
mentre alcuni annunciano vittoria altri sconfitta
motivi personali grandi e piccoli
traspaiono negli occhi di quelli che gridano
perché tutto quello che deve essere ucciso sia fatto strisciare
mentre altri dicono non odiare nulla
eccetto l'odio
[…]
e anche se le regole della strada
sono state messe da parte
sono soltanto giochi di uomini
che devi cercare di evitare
ma va bene così mamma ce la posso fare
cartelli pubblicitari ti spingono
a credere che tu sei uno
che può fare quello che non è mai stato fatto
che può vincere quello che non è mai stato vinto
e intanto la vita fuori va avanti
tutto intorno a te
ti perdi e poi riappari
improvvisamente scopri che non hai niente da temere
sei solo in piedi nessuno vicino a te
quando una voce tremante lontano confusa
scuote le tue orecchie addormentate e senti
che qualcuno pensa che invece ti hanno trovato
una domanda nei tuoi nervi si accende
ma tu sai che non c'è risposta che possa
soddisfarti impedirti di piantare tutto
da tenere bene in mente e non dimenticare
che non è lui o lei o loro o quello
a cui tu appartieni
e anche se i padroni dettano le regole
per i saggi e per gli sciocchi
io non ho niente mamma per cui vivere
[…]
mentre colui che canta con la lingua in fiamme
rantola nel coro della corsa dei topi
deformato dalle tenaglie della società
non gli importa di salire sempre più in alto
ma invece di tirarti giù nella fossa
in cui si trova
ma non voglio fare male o incolpare
chiunque viva protetto nel suo sepolcro
va bene lo stesso mamma se posso piacergli
vecchie signore giudicano le coppie
limitate nel sesso osano
propugnare confuse morali insultare fissare
mentre il denaro non parla impreca
oscenità ma che importa
propaganda tutto è falso
[…]
i miei occhi scontrano frontalmente cimiteri ripieni
Da