cronologia del fascismo e del nazismo*

 

 

1943

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1919

5 gennaio

Anton Drexler fonda in Germania la Deutsche Arbeitpartei, il futuro partito nazista.

23 marzo

In piazza San Sepolcro a Milano si costituisce, alla presenza di 120 persone, l'Associazione nazionale dei Fasci italiani di combattimento, guidata dall'ex socialista Benito Mussolini e con un programma di "sinistra".

15 aprile

Squadre fasciste devastano la sede milanese dell’"Avanti!"

 

6 giugno

Il quotidiano fascista "Il Popolo d’Italia", diretto da Mussolini, pubblica il programma dei Fasci di combattimento approvato il 23 marzo e dettato da chiari intenti demagogici (repubblica, suffragio universale, socializzazione delle grandi aziende, terra ai contadini, disarmo ecc.).

20-21 luglio

Durante gli scioperi contro il carovita, Mussolini esprime, su "Il Popolo d’Italia", "illimitata solidarietà" con i lavoratori in sciopero "contro gli affamatori".

12 settembre

Al comando di D'Annunzio, un battaglione di Granatieri di Sardegna parte da Ronchi e occupa Fiume, proclamandone l'annessione all'Italia. Mussolini, che appoggia l'impresa, raggiunge Fiume in aereo.

9 ottobre

Adunata nazionale dei Fasci a Firenze. Nominalmente rappresentati 40.000 aderenti, in realtà i Fasci sono 56 e gli iscritti 17.000 Applaudito dall'assemblea, il futurista Marinetti auspica lo "svaticanamento di Roma".

14 novembre

D'Annunzio occupa Zara.

16 novembre

Elezioni generali politiche. I fascisti, presentatisi soltanto a Milano con una lista capeggiata da Mussolini, riportano 4.795 voti e non hanno nessun eletto. Dopo un'aggressione fascista al corteo socialista che celebrava la vittoria popolare, la polizia perquisisce la sede di Milano: poiché vi si trovano armi, Mussolini viene fermato con Marinetti e altri.

18 dicembre

Il plebiscito indetto da D'Annunzio a Fiume per rimanere a capo della città dà esito negativo. Il "Poeta-soldato" dichiara nulla la consultazione popolare.

27 dicembre

Mussolini, avendo ricevuto ingenti sovvenzioni da esponenti dell'industria pesante, sostiene su "Il Popolo d’Italia", una politica di spese militari.

 

*fonte: http://www.anpi.it/  (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)