In queste opere di Daniela Bellotti  ispirate allo sport il gesto atletico viene rappresentato come sequenza di corpi, percorsi dalle linee dinamiche della tensione e dello sforzo; la scelta tematica è l'occasione per fare fulcro sull'uomo che, visto nella sua identità di atleta, ingaggia una gara innanzitutto con se stesso, con la sua volontà, i suoi limiti. Dimensione aulica, antica dello sport, che questi quadri raccontano con una concentrazione di energia che cerca nel colore, scisso in violente contrazioni di luci e ombre, la passione e la bellezza della fisicità umana. Icone della contemporaneità, gli atleti, le moto da corsa o le Ferrari divengono soggetti per una pittura in cui l'impressione visiva dell'immagine in movimento viene fissata in una dimensione artificiale, in una sospensione spazio-temporale, che rimanda in alcune rapide sprezzature e nella incisività del segno ad un neo-espressionismo inquieto.
 

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