Ma io ero troppo cocciuta per capire Ancora troppo spaventata E lamore era nei loro cuori Cosa stai cercando? Avevo fatto un sogno Così cercavo quelle pietre Nascoste sotto terra Le avevo viste in sogno: rubini, smeraldi, zaffiri Ma doverano? Prima dovevo piantare un seme Sotto alla croce E poi scavare Vidi la morte Era una morte bianca Ma non mi minacciava E lamore era nei loro cuori Ebbi lanello Di fungo Intorno al mio dito indice Ma io non capivo e lo strappai E quella ferita purulenta Mia madre subito cullò Con tutto laffetto materno che solo lei poteva avere, solo lei poteva realizzare Mi benedisse Mia madre Con henné giallo Sulla fronte e sul cuore Ma io non capivo Ero troppo cocciuta per capire E quando la luna si girò Anche lui mi benedisse E lamore era nei nostri cuori La barca stava su Galleggiava Cadde Il povero mendicante Per le strade affollate di calcutta Ma io ero troppo stolta Camminavo da turista e non lo vidi Calzavo scarpe robuste e vestivo profumato Tremava Cercava aiuto
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Ma i miei pensieri erano troppo rumorosi Così gli passai accanto e non lo vidi Brillò una stella in cielo ancora così lontana è la verità? Quanto dista da qui? Dovrò togliermi le scarpe Buttare via i miei abiti Prestare soccorso ai poveri Ma non sarà sufficiente Il cordone ombelicale del mondo mi soffoca di una stretta serpentina Le spire dellanaconda mi attanagliano Vidi una luna enorme Cadere sulla terra Ma non era la luna era luniverso intero Con tutte le costellazioni Era la pace Una pace tremenda senza rivali E lamore era nei nostri cuori Ho sbagliato tutto Ho capito troppo tardi E quella stella brilla lontano In qualche punto del cielo Era la stella verità Quanto dista calcutta da quella stella? Vidi gli dei che giocavano con gli uomini E banchettavano Se volevo mi accoglievano nella loro casa Ma gli dei erano troppo esigenti E io ebbi paura Avrei mai trovato le mie perle sotterranee? Il mondo recitava la sua parte intorno a me senza chio potessi partecipare Il sistema incominciò a scrutarmi Mi mise sotto osservazione Divenni una macchina computerizzata senza cuore Una consolle impazzita tra menti lucide e intransigenti La stella verità non brillava nei loro occhi Ma io ero troppo cocciuta per capire E facevo tanti errori Il mio cuore reclamava amore Non lo trovavo Non lo potevo esprimere Il mio cuore reclamava quella pace E il mondo si prendeva gioco di me Finché non vidi più nulla Mi restava quel luogo Quel luogo magico che vivevo da bambina Ci perdevo delle ore sposta qui, metti là E lamore era nei loro cuori |
(ricordi, sogni e visioni § cygnuss - co. 5 giugno 2001) |