BREVE GUIDA AL LAVORO DIPENDENTE

 
1. Enti e istituzioni nel campo del lavoro
2. L'Ufficio di collocamento
3. Il trasferimento del collocamento alle Regioni
4. Il libretto di lavoro
5. Assunzione e avviamento al lavoro
6. Consigli per la stesura del curriculum
7. Il colloquio di lavoro
8. Consigli per cercare lavoro
9. Indirizzi utili


1. ENTI ED ISTITUZIONI CHE OPERANO NEL CAMPO DEL LAVORO: 
 
1)  Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione (U.P.L.M.O.)
2)  Sezioni circoscrizionali per l’impiego (ex uffici di collocamento)
3)  Servizio lavoro
4)  Commissione provinciale per l’impiego
5)  Agenzia del lavoro
6)  Sindacati e Patronati
7)  Organizzazioni imprenditoriali

Nell'affrontare le questioni relative al mondo del lavoro è opportuno conoscere alcune delle istituzioni ed organizzazioni che operano sul territorio in questo campo. Di ognuna si illustreranno, brevemente, compiti e finalità.

1. Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione (U.P.L.M.O.)

E' un organismo statale che si occupa dei problemi del lavoro svolgendo principalmente la direzione, programmazione e verifica dell'azione amministrativa connessa all'attuazione dei servizi dell'impiego. Questi alcuni compiti dell'ufficio:
  • coordinamento delle Sezioni circoscrizionali per l'impiego, che sono suoi uffici distribuiti su tutto il territorio provinciale;
  • esame delle domande di espatrio per ragioni di lavoro e assistenza ai lavoratori che emigrano ed alle loro famiglie;
  • compilazione delle liste di mobilità;
  • gestione del collocamento obbligatorio.

  • 2. Sezioni circoscrizionali per l’impiego (ex uffici di collocamento)
Sono organi periferici del Ministero del lavoro deputati all'avviamento al lavoro. Le principali attività svolte dalle Sezioni circoscrizionali sono:
  • gestire l'attività di avviamento al lavoro;
  • aggiornare gli elenchi dei lavoratori disoccupati, rilasciare il nulla osta per l'avviamento al lavoro e gestire i pagamenti idennità di disoccupazione;
  • fornire, a richiesta, elementi di valutazione agli organi locali preposti all'orientamento e alla formazione professionale al    fine di agevolare la programmazione delle attività di loro competenza;
  • partecipare alle iniziative dirette a favorire nuove occasioni di lavoro e assumere ogni altra utile iniziativa per  il perseguimento degli obiettivi di politica attiva dell'impiego;
  • formulare proposte e fornire elementi al direttore dell'ufficio provinciale del lavoro per l'esercizio delle funzioni di propria competenza;
  • dare ai lavoratori le più ampie informazioni sui vari tipi di rapporti di lavoro ed istituti contrattuali, sulle tendenze del locale mercato del lavoro, sulle possibilità di acquisizione di professionalità e sulle alternative per la ricerca di occupazione.

  • 3. Servizio lavoro
    Quest'ufficio dipende dall'Assessorato provinciale a cui è attribuita la materia del lavoro. Tra le funzioni previste vi sono quelle di vigilare sull'esecuzione di tutte le leggi sul lavoro e di previdenza sociale ovunque è prestato un lavoro dipendente e, inoltre, controllare la corretta applicazione dei contratti collettivi di lavoro. Svolge quindi funzione di Ispettorato del lavoro.
    4. Commissione provinciale per l’impiego
La Commissione provinciale per l'impiego costituisce a livello territoriale l'organo di programmazione, direzione e controllo della politica attiva del lavoro in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale e provinciale nonché della commissione centrale per l'impiego.
Tale commissione ha il compito di:
  • elaborare proposte e programmi di politica del lavoro al fine di promuovere l'occupazione;
  • approvare i programmi di formazione e lavoro;
  • sovrintendere al corretto funzionamento dell'attività di collocamento;
  • esprimere pareri sui programmi di formazione professionale e proporre la istituzione di corsi di qualificazione e riqualificazione per iscritti al collocamento.
Fanno parte di questa commissione sia rappresentanti dei lavoratori che dei datori di lavoro.

5. Agenzia del lavoro
L'Agenzia del lavoro è una struttura provinciale che ha il compito di promuovere e realizzare gli interventi previsti dal Piano di politica del lavoro. L'Agenzia ha il compito di:
  • svolgere attività di orientamento alla scelta lavorativa;
  • promuovere l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;
  • elevare la professionalità della forza lavoro;
  • analizzare la situazione del mercato del lavoro locale e pubblicarne i relativi dati;
  • sostenere la diffusione di nuove attività di lavoro autonomo e di imprese di piccole dimensioni;
  • favorire l'inserimento lavorativo di soggetti appartenenti a fasce deboli;
  • incentivare l'assunzione dei disoccupati di lungo periodo, licenziati e persone in situazione di marginalità;
  • creare occasioni di lavoro temporaneo in attività socialmente utili;
  • sostenere l'attivazione di azioni positive nei confronti della manodopera femminile;
  • favorire l'occupazione regolare dei lavoratori extracomunitari.

  • 6. Sindacati e Patronati
I lavoratori, per la difesa dei loro interessi e dei loro diritti, hanno costituito delle organizzazioni: i sindacati.
L'adesione (iscrizione) ad un'organizzazione sindacale è una libera scelta dei lavoratori, non un obbligo.
Il sindacato tutela sia i lavoratori iscritti che quelli non iscritti. Non solo i contratti collettivi di lavoro, ma anche molte leggi relative al lavoro sono state elaborate e formate con il contributo del movimento sindacale dei lavoratori.
I sindacati ed altre organizzazioni sociali mettono a disposizione dei lavoratori un servizio, detto patronato, che è specializzato per i problemi previdenziali e della sicurezza sociale.

7. Organizzazioni imprenditoriali
Anche gli imprenditori hanno costituito delle organizzazioni a difesa dei loro interessi. Esse svolgono una funzione principalmente di offerta di servizi ed assistenza alle imprese associate, partecipano ad organismi di governo del mercato del lavoro istituiti dall'ente pubblico, attuano il confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori.
2. L'UFFICIO DI COLLOCAMENTO                                                              
 
 

L'iscrizione presso la sezione Circoscrizionale per l'Impiego è necessaria per iniziare un contratto di lavoro subordinato. Con l'iscrizione ordinaria si viene iscritti in un apposito registro; si diventa ufficialmente disoccupati e coloro che posseggono i requisiti richiesti possono essere inseriti in apposite liste.

Presentare:
         Portare in visione:

La Sezione Circoscrizionale per l' Impiego consegna l'Attestato di Iscrizione (tesserino rosa, mod.C/1), che attesta l' iscrizione nelle liste. Il tesserino rosa deve essere timbrato, pena la cancellazione dalle liste e la perdita di tutta l'anzianità maturata solitamente ogni sei mesi. Si può essere giustificati per la mancata conferma dello stato di disoccupazione solo in particolari casi che impediscono il lavoratore di recarsi presso l' ufficio revisioni nel periodo indicato (malattia, incidenti, ecc.) e solo se comprovati da certificato idoneo, esibito nel termine di 15 gg. dalla cessazione del motivo stesso. I disoccupati che regolarmente timbrano il tesserino per almeno 24 mesi vengono considerati dalla legge RISERVATARI perchè hanno diritto alla riserva del 12% delle assunzioni nominative fatte dai datori di lavoro, i quali godono di sgravi sui contributi che dovrebbero versare per una durata di 3 anni; è quindi importante NON ESSERE CANCELLATI DALLA LISTA.
L' iscrizione nella lista ordinaria del collocamento deve avvenire presso la Sezione Circoscrizionale per l'Impiego del luogo di residenza del lavoratore. Chi è già iscritto presso una Sezione Circoscrizionale può trasferire l'iscrizione in un'altra sezione anche senza cambiare la residenza e mantenere l'anzianità di disoccupazione, purché si cancelli dal Collocamento di provenienza.

3. IL NUOVO COLLOCAMENTO                                                          

Il testo del  Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 ottobre 1998
Individuazione, in via generale, delle risorse da trasferire alle regioni, in materia di marcato del lavoro

 
4. IL LIBRETTO DI LAVORO                                                                 
 

È il documento indispensabile per chi vuole svolgere un lavoro come dipendente (L. n.112 del 10.1.1935). Va depositato presso l 'azienda quando si é assunti; quando si é disoccupati é in custodia al lavoratore che, in forza della L. n. 56/87, deve iscriversi nelle liste di collocamento della Sezione Circoscrizionale per l' Impiego del luogo di residenza. Occorre aver compiuto 15 anni. Per intraprendere o essere inseriti in un'attivitá commerciale di prodotti alimentari viene richiesto, oltre al libretto di lavoro, anche il libretto sanitario.

          
Per ottenerlo

Portare in visione: documento d' identitá valido (carta d'identitá, passaporto); titolo di studio relativo solo ai corsi ultimati in originale o in copia autenticata (non viene trattenuto). Casi particolari:

PROSEGUIMENTO: in caso di deterioramento del libretto, il lavoratore deve presentare il residuato del documento per l'ottenimento del suo proseguimento;
FOGLI COMPLEMENTARI: nel caso in cui il libretto venga completato in ogni sua parte, il lavoratore può inoltrare la richiesta dell' aggiunta dei fogli supplementari.
AGGIORNAMENTI: qualora cambino le condizioni anagrafiche (residenza, stato civile) o in caso di conseguimento di un nuovo titolo di studio, il libretto é soggetto ad aggiornamento.

5. ASSUNZIONE E AVVIAMENTO AL LAVORO                                       
 

RICHIESTE NOMINATIVE La legge 223/91 ha sancito la liberalizzazione della richiesta nominativa da parte delle aziende; pertanto la ricerca del posto di lavoro è ad impulso del lavoratore stesso. I datori di lavoro possono presentare richiesta per l ' assunzione di qualsiasi tipo di lavoratore disoccupato. La Sezione Circoscrizionale per l' Impiego rilascia il nulla-osta: 

     1.richiesta nominativa mod. R/Assunzione 
     2.Mod.C/1 - tesserino rosa valido 
     3.Libretto di lavoro 

 PASSAGGIO DIRETTO ED IMMEDIATO È una richiesta presentata dai datori di lavoro per l' assunzione di lavoratori che sono già occupati e che passano alla nuova azienda senza interruzioni di rapporto di lavoro. Per il rilascio del nulla-osta sono necessari: 

       richiesta di passaggio diretto mod. R/Assunzione 
       fotocopia nulla-osta della ditta precedente 
       dichiarazione di cessazione della ditta precedente 
       libretto di Lavoro 

ASSUNZIONI DIRETTE Sono comunicazioni trasmesse dai datori di lavoro, per le quali non è previsto il rilascio del nulla-osta da parte della sezione Circoscrizionale, ma un semplice "Visto".
Riguardano l' assunzione di: lavoratori in aziende che occupano non più di tre dipendenti; addetti agli studi professionali; portieri di condominio, parenti del titolare dell'azienda a carattere familiare ( grado di parentela non superiore al terzo: figli, genitori) dirigenti e quadri con funzioni direttive. 

COMUNICAZIONE SOSTITUTIVA DI NULLA-OSTA Il datore di lavoro che deve richiedere il nulla-osta di assunzione, può comunicarlo su apposito modello entro 10 giorni da quando è avvenuta, assumendosi la responsabilità di quanto dichiarato e/o omesso. Dovrà sempre fare riferimento al tipo di nulla-osta che la comunicazione sostituisce. 

SETTORE PUBBLICO (art.16 Legge n.56/87) L' avviamento a selezione riguarda le qualifiche per le quali è previsto il solo requisito della scuola dell'obbligo ed eventualmente il  possesso di attestati di qualifica.
Gli Enti presentano le richieste numeriche alla Sezione Circoscrizionale che provvede alla loro evasione comunicando i nominativi degli aventi diritto sulla base di apposita graduatoria formata tra coloro che, in possesso dei requisiti richiesti dalla legge, abbiano fatto domanda entro l'anno solare precedente. Per tutte le altre qualifiche sono previsti i concorsi pubblici. 

CONCORSI PUBBLICI . Possono essere per titoli o per titoli ed esami. Nel primo caso i concorrenti sono ordinati in una graduatoria secondo le caratteristiche personali, scolastiche e professionali; nel secondo caso la graduatoria viene formata tenendo conto anche del risultato di prove scritte ed orali. I concorsi di regola sono pubblicati sulla G.U. - IV serie speciale e sui Bollettini Regionali. Presso le edicole sono reperibili periodici specializzati nella pubblicazione di bandi di concorso. 

 
6. IL CURRICULUM: alcuni consigli                                                           

La preparazione di un curriculum vitae è spesso una tappa obbligata per chi cerca un posto di lavoro, soprattutto per chi non ha precedenti esperienze professionali.
Elementi essenziali del curriculum sono:
- chiarezza
- completezza
- onestà
Quando lo si prepara, bisogna cercare di far emergere e valorizzare le proprie caratteristiche personali. Non c'é niente di peggio di curriculum tutti uguali, senza personalità e senza una loro "anima". Per far questo, è necessario attingere alla propria storia per scovarne nessi e collegamenti con la sfera professionale ricercata e ambita. Prima cosa quindi "conosci te stesso", parti da te per poterti presentare. Il curriculum, per la persona che ti dovrà selezionare, sarà il tuo primo biglietto da visita. In secondo luogo, bisogna conoscere chi si ha di fronte, in modo da presentare la parte di sé che più può essere richiesta dal datore di lavoro. Il cv dovrà quindi essere personalizzato di volta in volta. Mai elaborare curriculum fotocopia che vadano bene per tutti. Per fare qualche esempio, se un giovane alla ricerca del primo impiego si candida a lavorare nell'area della gestione del personale potrà citare l'esperienza fatta con gli scout, per il controllo di gestione si citerà la propria capacità analitica e l'esperienza di tenuta dei libri contabili anche se semplicemente nel negozio della madre. Questi collegamenti dovranno essere reali e logici, non casuali. Prima di elaborare il testo, quindi, è necessario conoscersi bene. Per questo si suggerisce qui un elenco di domande preliminari cui sottoporsi. 

  1. Hai interessi e hobby? Ti hanno permesso di sviluppare capacità o accumulare esperienze utili anche per il futuro professionale? Se sì verso quali ambiti e posizioni. 
  2. Quanto e come le attività sporadiche o continuative (lavorative) possono esserti utili per affrontare il mondo del lavoro? Quali ne sono gli eventuali nessi? 
  3. Quali sono stati i tuoi principali momenti di successo e di insuccesso? Cerca di valutare in contesto in cui avvengono. 
  4. Quali sono le persone con le quali hai studiato o lavorato meglio? Valutane le caratteristiche personali e gli approcci. 
  5. Qual è la tua metodologia di studio? Rifletti attraverso degli esempi reali. 
  6. Quali sono i tuoi ritmi? Ti senti generalmente pressato o stimolato, per esempio, dai tempi? 
  7. Qual è stata la tua esperienza durante il servizio civile o militare? Hai imparato qualcosa che può esserti utile nel mondo lavorativo? 
  8. Cosa dicono di te i tuoi amici, compagni e parenti? Anche se non tutti i giudizi sono corretti, è stimolante meditare su questi. 
  9. C'è qualcosa che sai fare bene sia dal punto di vista materiale che intellettuale? 
  10. Quali sono le attività che ti piace svolgere? 
Una volta che ti sei studiato e che hai capito meglio che tipologia di soggetto lavorativo sei, procedi alla fase di stesura del curriculum, ricordando bene che deve sempre 
- catturare l'attenzione
- interessare 
- piacere 
- contenere tutti gli elementi essenziali
- essere chiaro e di facile lettura
- essere scritto sinteticamente. 

Qui di seguito riportiamo uno schema strutturato che può essere utilizzato come griglia di partenza per stendere il proprio curriculum. 

SCHEMA DI CURRICULUM VITAE



Nome:                           Luigi Rossi

Nata/o a                        Roma, 15 Agosto 1969 

Residente:                      Milano, in via Bergamo, 3 

Telefono:                       02/......

Stato civile:                   Nubile/celibe
 

Curriculum scolastico:
 
 

Corso di specializzazione:
 
 

Conoscenze linguistiche:
 
 

Conoscenze informatiche:
 
 

Esperienze professionali
 
 

Altre esperienze e attività:
 
 

Obblighi di leva:
 
 

Aspirazioni professionali:
 
 

DECALOGO PER EVITARE IL CESTINO

    • Allegare foto? No a meno che non sia esplicitamente richiesto. Evitare il patetico (foto con i figli al mare) e il burocratico (dietro la scrivania con penna in mano) 
    • Comunicare la situazione familiare (stato civile)? Sì, perché serve a spiegare e a motivare eventuali vincoli. 
    • Manoscritto o dattiloscritto? Meglio dattiloscritto, salvo richieste per valutazioni grafologiche. 
    • Segnalare referenze? Solo se richieste. Comunque sempre referenze professionali, mai personali. 
    • Segnalare gli interessi? Sì, se servono a caratterizzare meglio il nesso con il lavoro. 
    • Parlare di soldi? Mai, soprattutto per lettera. 
    • Quale cronologia? Meglio a ritroso, mettere in testa le esperienze più vicine. 
    • Quale lunghezza? La lunghezza è dannosa ma anche gli eccessi di sintesi. Il curriculum dev'essere completo. E' consigliabile non superare le due facciate. Meglio una. 
    • Tralasciare informazioni? Sì, è possibile. Il curriculum non dev'essere un "testamento" definitivo. Attenzione però a non tralasciare informazioni determinanti, soprattutto quelle richieste in modo esplicito. 
    • Personalizzare? Sempre. Anche se molti si ostinano a non farlo e inviano curriculum fotocopia in quantità industriali. Cercare di non inviare lo stesso curriculum ad interlocutori diversi. Inviare il curriculum possibilmente a "persone" e non a enti, società, aziende, organizzazioni astratte. 

    •  
 

7. IL COLLOQUIO DI LAVORO                                                            

Il colloquio di lavoro rappresenta un momento importante nella fase di ricerca occupazionale ed è quindi necessario affrontarlo con la necessaria consapevolezza e determinazione.
Le grandi aziende e le società di ricerca del personale  per passare al setaccio i candidati ed individuare la persona ottimale per una specifica posizione lavorativa, utilizzano selezionatori professionisti che anche da piccoli particolari riescono a capire molto di ciascun individuo. Imprese di medie e piccole dimensioni non si servono di selezionatori professionisti:ad effettuare il colloquio con il candidato può essere direttamente il titolare dell'azienda. Ricordate comunque che il colloquio, pur essendo importantissimo, non rappresenta l'ultimo ostacolo che separa dal lavoro: esiste sempre il periodo di prova da superare. 
Due aspetti centrali che vengono valutati in un colloquio sono la "personalità" e la "professionalità".
Le doti di "personalità" vengono sondate in vario modo per poterle mettere in relazione al ruolo da ricoprire. Non esistono doti caratteriali positive e doti negative in assoluto:
dipende dal posto di lavoro in questione. Ecco quindi che l'estroversione, la facilità di comunicare, lo spirito dinamico sono molto apprezzate nel colloquio di selezione di un venditore. La capacità analitica, la precisione, la pignoleria sono doti positive per una figura contabile. L'estro, la fantasia, la creatività sono aspetti che il selezionatore si aspetta di trovare in un aspirante grafico. Per valutare il carattere possono essere utilizzati anche questionari appositi, che si suddividono in due grandi categorie: quelli che permettono proiezioni di personalità e quelli che consentono la determinazione del quoziente di intelligenza. Al di là di eventuali questionari, comunque, ciò che conta veramente è lo spirito di osservazione del selezionatore che dev'essere in grado di capire molto dell'interlocutore anche dall'aspetto e dalla gestualità dell'interlocutore. Per questo è consigliabile che il candidato sia sempre sincero, anche su particolari che ritiene non giochino a proprio favore.
L'aspetto influisce notevolmente nella valutazione del candidato: le aziende spesso associano la maturità di una persona alla sua capacità di adeguarsi alle abitudini del luogo in cui dovrà lavorare e delle persone con cui dovrà collaborare.
  Per il colloquio bisogna:

  • curare l'aspetto fisico e selezionare l'abbigliamento in modo da essere rispondenti all'immagine archetipica della figura professionale ricercata; 
  • non arrivare in ritardo (ma neppure con un'ora di anticipo); 
  • cercare di sciogliere il proprio naturale nervosismo: questo colloquio non sarà l'unico e comunque vada sarà utile come esperienza; 
  • ascoltare con attenzione le domande poste, non rispondere in modo affrettato ma nemmeno con esitazione. 
  In sostanza è importante presentare un'immagine equilibrata di se stessi.
  Il colloquio tende inoltre a valutare la "professionalità" del candidato
E' importante spiegare bene non solo le proprie esperienze professionali passate ma anche e soprattutto ciò che si ritiene di sapere fare.
Il colloquio non è il luogo per mostrare le medaglie del passato (per questo c'è il curriculum): alle imprese interessa ciò che si è in grado di fare nel futuro, se cioè si possiede il "potenziale" per imparare e per risolvere i problemi. Dimostrare curiosità è il segnale che si nutre un certo interesse sulle posizioni da ricoprire e sullo sviluppo di carriera: chi non è per nulla curioso può essere ritenuto privo di reali motivazioni. 

  Per il colloquio è consigliabile

  • prepararsi a parlare con scioltezza delle proprie esperienze di studio e di lavoro e dei propri interessi nel tempo libero, evidenziando ciò che si è imparato e come ciò si colleghi al lavoro che si chiede di fare; 
  • prepararsi a dare risposte sul perché interessa proprio quel lavoro e quella azienda, prendendo qualche informazione in anticipo; 
  • non essere evasivi: rispondere alle domande con qualcosa in più di un semplice sì o no, con risposte che dimostrino un personalità attiva, responsabile, interessata e volenterosa;
  • essere  motivati: non avere timore di far domande sull'organizzazione dell'impresa, sull'attività che svolge, sulle proprie future mansioni, sul contratto proposto, sulle prospettive professionali e di carriera; 
  • non essere troppo curiosi sul livello dello stipendio o sull'esito del colloquio: occorre aspettare che il lavoro venga formalmente offerto. 
  Dopo il colloquio:
  1. assicurarsi di aver compreso esattamente gli eventuali accordi futuri; 
  2. ripensando alla discussione, cercare di capire dove si è andati bene e dove si sarebbe potuto far meglio; 
  3. non attendere di conoscere l'esito del colloquio prima di continuare nella ricerca di lavoro: meglio poter scegliere fra più offerte che non averne nessuna. 
 
8.  CONSIGLI PER CERCARE LAVORO                                             

Per cercare lavoro per conto proprio, occorre porsi in un'ottica da "professionista". Infatti la ricerca del lavoro (e la ricerca del primo lavoro in particolare) è una fase critica del proprio percorso professionale e quindi richiede metodo, impegno e idee chiare. I seguenti suggerimenti vogliono essere una modalità concreta di approccio che può aiutarvi nel reperire il lavoro che state cercando e che forse sta già cercando voi.
Il consiglio più importante è relativo al tipo di approccio mentale che un giovane deve possedere in una società in continua evoluzione come quella odierna, nella quale i principi della mobilità e della flessibilità sono fondanti nei rapporti di lavoro. Il giovane deve approcciarsi alla prima occupazione con la massima disponibilità e apertura mentale e di spirito, pronto a seguire i nuovi percorsi che il mercato offre per accedere ad un posto di lavoro. È bene ricordare infatti che le modalità dei rapporti d'impiego delle risorse umane sono diversi rispetto a quelli del passato e quindi necessitano di nuove e rinnovate consapevolezze. 
Per cercare un'occupazione dunque è utile: 

1. informarsi su cosa accade nel mondo del lavoro;
E' consigliabile tenere sempre le antenne sollevate sugli andamenti del mercato, su come
"gira" l'economia in un determinato territorio, sulle prospettive e le dinamiche in atto. Le informazioni che una persona possiede sono le marce del proprio "motore": quanto più uno conosce, tanto più sarà in grado di centrare l'obiettivo che si prefigge. Per questo è bene leggere le pagine dell'economia dei giornali , seguire qualche telegiornale, utilizzare Internet e le nuove tecnologie per essere documentati, frequentare qualche convegno dedicato al lavoro organizzato da qualsivoglia ente o associazione. 
2. sapere come cambia il settore a cui si riferisce il proprio titolo di studio;
Anche in questo caso l'accento va posto sulla conoscenza e sul flusso di informazioni che ciascuno deve personalmente cercare di accrescere. Innanzi tutto, il titolo di studio non è un lasciapassare per entrare a far parte immediatamente e senza difficoltà nella categoria degli occupati. Questa triste condizione è purtroppo ben conosciuta da molti giovani che oggi hanno ottime credenziali teoriche derivanti dallo studio ma scarse esperienze lavorative pratiche. Il titolo di studio, inoltre, non è fatto per essere appeso ai muri della propria casa. La formazione permanente, la volontà di rimettersi costantemente in gioco, la
curiosità senza fine sono elementi essenziali per una buona riuscita nella professione.
Cercare di essere al corrente delle nuove opportunità offerte da ciascun settore, per altro, significa anche avere chiari i propri obiettivi nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Ad esempio, alcune professioni o alcuni mestieri che in passato si pensava potessero garantire a molte persone un posto sicuro in realtà sono in fase recessiva. Il consiglio è quindi quello di essere sempre aggiornati e sempre pronti ad utilizzare tutte le esperienze acquisite nello studio o in altri campi per reinvestire in una costante crescita professionale. 
3. cercare sulle pagine gialle tutte le aziende che si presume svolgano un'attività nella quale inserirsi;
La fase di ricerca su pagine gialle o elenchi telefonici o Guida Monaci, si rivela indispensabile per costruire una "mappa" delle possibilità offerte dal mercato. L'utile suddivisione delle aziende per settore merceologico e per area geografica permette a ciascuno di sapere dove rivolgersi. dapprima organizzando mentalmente il proprio tempo e passando successivamente alla fase operativa mediante una pianificazione concreta della strategia da adottare per attivare il "contatto" con le ditte. 
4. contattare le società di ricerca del personale che curano, per conto delle aziende, la  selezione delle varie figure professionali di cui le imprese abbisognano;
Entrare in contatto con una società di ricerca e selezione del personale è estremamente interessante ed utile. 
 5.  leggere con attenzione le inserzioni sui quotidiani, sui settimanali e in Internet;
I giornali sono un'ottima fonte per chi sta cercando lavoro. Alle inserzioni si affidano alcune aziende quando non sanno come reperire questa o quella figura professionale. "Il Sole 24 ore" del lunedì, "La Repubblica" del giovedì e "Il Corriere della Sera" del venerdì sono solo tre esempi di come la stampa sia ricettiva di annunci di offerte di lavoro e quindi rappresenti un utile strumento per le persone che cercano occupazione. Passare in rassegna quotidiani e settimanali è quindi un utile esercizio. Attenzione, però, che talvolta dietro annunci apparentemente allettanti si possono nascondere "imboscate" o "bruciature"
poco piacevoli. Diffidate di chi promette guadagni senza fatica da Re Mida perché probabilmente ha ben poco di buono da offrire. Ulteriore strumento da utilizzare è Internet con la consultazione delle numerosissime banche dati di enti e società che alimentano il cerca e offro lavoro.
6. informarsi sui bandi di concorso per posti di lavoro nel settore pubblico;
Gazzetta Ufficiale e Bollettino Ufficiale della Regione sono due strumenti di consultazione utili per chiunque stia cercando lavoro. Anche in edicola è possibile reperire numerose pubblicazioni specializzate.


9. INDIRIZZI UTILI
 
  

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