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- Bosco di Selva Rustica -
LE VITE DI UN BOSCO
Progetto per la realizzazione di un sentiero-natura
Il territorio del Comune di Grottaferrata non manca di patrimoni naturalistici importanti dal punto di vista ambientale e interessanti dal punto di vista turistico ricreativo, basti pensare all’area denominata "il Vallone".
Nonostante la vicinanza con il centro del paese, questi siti sono scarsamente frequentati e le loro molteplici potenzialità (ricreative, turistiche, educativo-didattiche) restano inespresse e inutilizzate.
Il progetto che presentiamo ha lo scopo di valorizzare una di queste aree, il Bosco di Selva Rustica, più conosciuto come
Bosco della Madonnella.Il bosco occupa la fascia vegetazionale del bosco di latifoglie mesofile con la presenza di essenze arboree ed arbustive tipiche di questa fascia come:
- le querce:
la roverella, il cerro, il leccio;- e gli aceri:
l’acero campestre, l’acero di monte, l’acero d’Ungheria;sono inoltre presenti
: il carpino bianco, l’orniello, il nocciolo, il lauro, l’olmo, il viburno, il sambuco, la berretta del prete, lo stracciabraghe ed altri ancora.Per ultimo citiamo il raro (per i Colli Albani)
storace (Styrax officinalis).Oltre a ciò l’area è frequentata sia da un discreto numero di uccelli (tra cui il Picchio Verde e il Picchio Rosso Maggiore) che da micromammiferi dal Riccio e dalla Volpe.
Per questi motivi e per la sua bellezza il Bosco di Selva Rustica ha da sempre interessato le Amministrazioni comunali alla sua valorizzazione, infatti è già dotato di un sentiero pedonabile su cui in passato sono stati realizzati un sentiero-natura e un percorso-vita. Al momento però di queste realizzazioni rimangono soltanto pochi resti e il sentiero stesso è percorribile solo con difficoltà infatti il bosco vive in uno stato di incuria e di abbandono.
Diversi segnali evidenziano un’incuria che ha, nel tempo, generato una serie di problemi di carattere infrastrutturale:
- il cancello in legno all’entrata del bosco parzialmente divelto ed ormai inservibile;
- la recinzione in filo spinato, molto vecchia e assai pericolosa, comporta problemi relativi alla sicurezza ed incolumità dei possibili visitatori;
- i diversi "elementi" del vecchio "percorso vita" oramai in uno stato di estrema precarietà, praticamente inservibili ed in alcuni casi pericolosi perché parzialmente o totalmente distrutti.
Un secondo ordine di problemi è causato da fenomeni naturali, quali la caduta di alcuni alberi o di rami, che in alcuni casi hanno interrotto il sentiero che passa attraverso il bosco rendendone impossibile l’attraversamento, costituendo, tra l’altro, un pericolo. Andrebbe altresì valutato lo stato della presenza di alcune edere che soffocano in modo pericoloso alcune vetuste querce, nonché quella della Robinia pseudoacacia, essenza
arborea immessa che crea problemi di competizione con le essenze arboree autoctone,.Infine ci sono i rifiuti abbandonati dall’uomo che generano ulteriore sofferenza alla vita del bosco.
Da questa rapida analisi e dalle considerazioni in premessa appare necessario ed urgente un intervento mirato a:
- rimuovere tutte le infrastrutture, cancelli, recinzioni e elementi del "percorso-vita" e del vecchio "percorso-natura" ormai inservibili e successiva sistemazione della
recinzione con messa in opera di nuovo cancello allo scopo di "chiudere" il bosco;- rimuovere i rami pericolanti che possono creare problemi di incolumità alle persone e rimozione di quegli alberi caduti che totalmente o parzialmente ostacolano la fruizione del sentiero che attraversa il bosco (si tratta inoltre, di pulire il sentiero allargandolo un pochino in quei punti in cui la vegetazione lo ha invaso)
- oltre a ciò, come precedentemente accennato, andranno sottoposti alla valutazione di un esperto i problemi relativi alla presenza della Robinia pseudoacacia e di qualche edera.
- in ultimo la pulizia del bosco dai rifiuti di vario tipo e natura.
Siamo fortemente convinti che, nonostante le non buone condizioni attuali, il Bosco di Selva Rustica rappresenti un patrimonio utilizzabile ed è per questo che, dopo le necessarie opere di bonifica e di sistemazione dell’area, proponiamo la realizzazione di un nuovo sentiero-natura che però, come più avanti esposto, appartiene a una diversa tipologia rispetto al precedente.
Questa utilizzazione può indirizzarsi verso diversi fruitori
: il cittadino del nostro paese, che a poca distanza dal centro e vicinissimo all’Impianto Sportivo Polivalente della Madonnella può godere di un posto pulito, attrezzato e tranquillo; il turista, che può avere l’occasione di conoscere uno dei pochi boschi residuali della vegetazione originaria del Parco dei Castelli Romani, gli alunni e gli studenti di Grottaferrata, dei paesi vicini e di Roma, che possono svolgere attività di educazione e didattica ambientale sul posto, utilizzabile anche dalla Provincia per le iniziative che la stessa riterrà opportune.Questo progetto potrebbe essere l’occasione per instaurare tra le Amministrazioni di Grottaferrata e della
Provincia un rapporto di collaborazione, oltre a dare l’impronta a future realizzazioni che interessino il Bosco di Selva Rustica. Possibile sarebbe, ad esempio, l’ideazione e la pubblicazione di una piccola guida informativa del sentiero da distribuire o commercializzare e, inoltre, organizzare delle attività strutturate per scuole, associazioni culturali e centri giovanili estivi.Perché il bosco di Selva Rustica.
Il nostro territorio, come del resto tutto il territorio castellano, ha subìto nel corso del tempo profondi cambiamenti, tra questi l’assetto vegetazionale dei boschi è senz’altro uno dei più importanti. La quasi totalità dei boschi che noi oggi apprezziamo e in cui passeggiamo è formata a ben vedere da soli boschi di castagno. Il Castagno però è una specie vegetale introdotta nei nostri ambienti dall’uomo per ragioni economiche e poco a poco i suoi boschi hanno preso il posto di antichissime Faggete e Boschi Misti o QTA (cioè formati in prevalenza da Querce, Tigli e Aceri). Mentre le Faggete sono andate completamente perse, alcuni esempi di Bosco Misto originario si possono ancora oggi trovare nei parchi di alcune ville signorili dei Castelli e in poche altre zone non private. Questi esempi di bosco originario sono stati appropriatamente catalogati come "boschi residuali" ed hanno assunto grande importanza come testimonianze viventi dell’antico e originario aspetto che il nostro territorio doveva avere. Il bosco di Selva Rustica di Grottaferrata è una di queste testimonianze viventi e crediamo vada
salvaguardata e valorizzata.Quale sentiero-natura
I "sentieri-natura" hanno sempre rappresentato uno degli strumenti più semplici ma efficaci per l’informazione e la conoscenza delle caratteristiche naturali del proprio territorio. In tutte le aree protette e in molte zone di particolare interesse ambientale e naturalistico sono stati realizzati strumenti di questo tipo.
Esistono diverse tipologie di sentiero-natura. Il più conosciuto ed utilizzato è quello che prevede una serie di "stazioni" (punti di sosta e osservazione), localizzate nei
punti più idonei del percorso, caratterizzate da pannelli o cartelli che più o meno sinteticamente descrivono le varie essenze e i singoli elementi naturalistici di un dato ambiente, bosco, ecosistema, ecc. Di questo tipo è il sentiero già esistente, e oramai caduto in disuso, nel bosco di Selva Rustica del comune di Grottaferrata.L’idea progettuale di realizzazione del sentiero "le vite di un bosco", nasce dalle stesse premesse (informazione e conoscenza) ma vuole considerare le diverse specie e i diversi aspetti del bosco come elementi in relazione, come VITE singole che esistono perché interagenti e che si sono formate all’interno di un SISTEMA VITALE più generale: il bosco. Il progetto, cioè, vuole mettere il visitatore in condizione di osservare e analizzare pannelli informativi che riproducono PORZIONI di VITA del bosco, dove coesistono le VITE vegetali (gli alberi, gli arbusti, le erbe, i fiori), le VITE animali (anfibi, uccelli, rettili) e altri elementi necessari alla vita di un bosco come le
rocce. L’informazione così farà più posto alla conoscenza, del bosco e delle sue relazioni, puntando ad un maggiore coinvolgimento e ad un più vivo interesse.Le stazioni saranno dotate di pannelli a disegni artistico-naturalistici realizzati da esperti del settore. Alcune tenderanno ad un ancor maggiore coinvolgimento del visitatore che potrà osservare il modello plastico delle VITE all’interno di un tronco marcescente o potrà ascoltare riproduzioni sonore del canto caratteristico di alcuni uccelli.
Strutturazione del sentiero
Il progetto prevede la realizzazione di 10 stazioni di sosta e osservazione di cui una posta all’inizio del sentiero in cui sarà evidenziata la descrizione ed una mappa generale dello stesso. Delle altre, cinque riprodurranno porzioni significative del bosco con evidenziate alcune essenze – arboree, arbustive, erbacee e floreali – presenti ed ognuna sarà caratterizzata da esempi di vita animale del bosco stesso: insetti e anfibi, rettili, uccelli passeriformi, micromammiferi, uccelli notturni. Altre due stazioni saranno di tipo interattivo: una mostrerà una porzione di tronco marcescente con interno ispezionabile dove saranno collocati alcuni insetti e animali che vivono in questo tipo di ambiente; l’altra mostrerà le sagome degli uccelli appartenenti al genere dei Picchi e sarà dotata di dispositivi per l’ascolto dei loro canti e dei picchiettii caratteristici. Le ultime due infine tratteranno una gli aspetti geologici legati al tema
del Vulcano laziale caratterizzante il nostro territorio, con esempi "toccabili" di alcune rocce vulcaniche, mentre nell’altra sarà evidenziata la capacità di alcune piante di vivere sulle rocce.Tutte le stazioni, ad eccezione di quella che tratterà la Vita del tronco marcescente, saranno dotate di disegni e testi su pannelli in forex, e montati su capannini in legno di castagno trattato con impregnante.
Disegno tipo indicativo dei pannelli proposti
(autrice Anna Maria Prola)

Tipologia indicativa del capannino in legno proposta

Idea e progetto di Franco ed Enrico Pizzicannella