“Sono contenta anch’io…non me l’aspettavo questa sorpresa..mi sei
mancato tanto”gli dissi alzando di scatto gli occhi verso i suoi.
I miei movimenti erano
impacciati i suoi sicuri ma avvolte, come bloccati dai suoi pensieri.
“Ho fatto tante stupidaggini, in
questi mesi...” gli dissi scalciando un sassolino.
“Ne ho fatti anch’io…e forse più
di te”mi rispose fermandosi nel camminare.
“Ho passato un periodo con un
uomo…che mi facesse dimenticare te…” gli dissi seria.
Russell ingoiò a fatica.
“E ci sei riuscita?”
“No...e alla fine, oltre a
soffrire io, ho fatto soffrire anche
lui”gli dissi, smuovendo nervosamente le mani sul vestito di lana.
“Sono così importante per te?”mi
domandò appoggiandomi una mano sul cuore.
Lo guardai fisso negli occhi…
La sua mano pigiava sul mio
seno…
Avevo il cuore che batteva
all’impazzata...
Rispondendo alla sua domanda.
“Mi sono lasciato con Danielle,
tra noi non c’era amore… ma solo comprensione.”mi disse togliendo di scatto la
sua mano.
“Le cose non funzionavano ormai
da tempo…ma la verità è che mi sono messo con lei, per il tuo stesso motivo” mi
disse tirandosi indietro i capelli ribelli.
“Perché ci siamo fatti così del
male?” gli domandai con il vento che era tornato a soffiare sulle mie parole in
equilibrio precario.
Russell, si sfilò una sigaretta
dal giubbotto di pelle e l’accese, riparandosi dal vento con le mani.
Aspirò la prima boccata di
fumo…e buttò fuori un respiro.
“Non lo so Lisa…non ho la
risposta alla tua domanda..forse è stata colpa del mio orgoglio, della mia
paura a lasciarmi andare…o la tua insicurezza nei miei confronti..”mi disse
continuando a fumare tra le parole.
“Ho avuto paura anch’io
Russell…ma più di tutto ho sperato fino all’ultimo che tu potessi aggiungere
qualcosa al mio silenzio…ho sperato che mi lanciassi una boa di parole, mentre
venivo trascinata via dalle onde del mare”gli dissi mentre una ciocca di
capelli mi nascondeva l’espressione degli occhi.
“Perdonami Lisa…sono stato un
vigliacco..sono scappato via senza convincerti a partire con me, non ho insistito,
per averti con me” mi disse respirando appena.
La scena si ferma.
Mi avvicinai a lui…
Lo osservai in attesa…
Le sue mani giocavano con il
mozzicone della sigaretta..
I suoi occhi appena socchiusi
verso i miei aperti ad ogni possibile mossa.
Come in una scena a
rallentatore..guardai cadere la sua sigaretta per terra, e il suo viso
avvicinarsi al mio..
E poi un bacio…
Violento
Tormentato dal continuo vento…
Dato con forza, con rabbia, e in
fine con dolcezza.
Un bacio, perso tra le labbra.
Che mangiavano, assaporavano,
succhiavano, avide e senza più tempo, ma con tutto il tempo possibile.
Come in una lunga ed estenuante
corsa, abbiamo tirato su i nostri visi…
Ed incrociato i nostri occhi..
Senza più respiro..
Ci siamo parlati con le mani..
Ed è stato come incontrarsi per
la prima volta..
E ricominciare.
Di nuovo, da capo, la favola.
“Sono venuto per restare
Lisa..”mi disse improvvisamente squarciando il silenzio.
Ingoiai a fatica l’ultima goccia
di saliva.
“Voglio stare con te…lavorerò
qui con Fabrizio”
Lo guardai stordita e felice
allo stesso tempo.
“Dimmi qualcosa Lisa…”mi disse
serrando le mascelle.
“Non farmi ancora del male..non
lo sopporterei”gli risposi con un filo di voce.
Russell mi abbracciò forte, ed
io feci altrettanto.
Era mio..
Ed era qui per restare.
La contentezza si mischiava alla
paura…
Di nuovo..
Arrivava, forte.
Ma non volevo sentirla..
Volevo vivermi questo momento,
senza nessuna remora.
Lasciati andare Lisa…
L’autunno ti è complice.
Nessun colore potrà più
spengersi.
Non arriverà l’inverno.
Ritornammo all’agriturismo con
gli occhi che brillavano di emozione.
Il profumo dell’arrosto cucinato
da Elena, metteva appetito.
Entrammo ridendo.
“Ah! finalmente….”ci disse
Fabrizio intento a mettere i piatti sulla tavola apparecchiata.
“Il profumino dell’arrosto vi ha
fatto tornare..” aggiunse Elena, disponendo le fette di carne su un grande
piatto da portata.
“Ebbene si…siamo affamati”gli
rispose Russell, facendo finta di addentare il restante arrosto sul tagliere.
“Smettila, o diventarai come
Fabrizio”gli dissi togliendogli dalle mani, il forchettone con l’arrosto
infilato..
“Cosa hai da dire al figurino
qui presente?”mi disse Fabrizio facendo una giravolta su se stesso.
“Elena sostiene che la vita
matrimoniale ti ha fatto mettere due chili”gli dissi bloccandolo nel girare.
“Elena!!!! Mi meraviglio di
te..hai un popò di uomo al tuo fianco e osi lamantarti? E poi sono un buon
gustaio, IO!”
“Ma che ne volete capire voi…”
ci disse mettendosi in bocca una fetta di carne…
Ridemmo.
Il pranzo era ottimo.
Ovviamente la portata principale
era l’ arrosto…
Servito con una salsa di
crescione e patate novelle.
E poi carote in gelatina e
faggiolini al formaggio fuso.
E per finire la mia torta…una
superba..(non faccio per vantarmi) bavarese al caffè, con tanto di panna.
Era avanzata talmente tanta
robba, che domani non avremmo avuto bisogno di cucinare.
Il pomeriggio era passato tra
risate e birre.
E una distensiva passeggiata a
cavallo..
Ero rilassata e serena come non
lo ero mai stata.
Russell, il suo sorriso mi
distendeva.
E la sua voce, continua…
Mi cullava di piacere.
“Non vorremmo deludervi, ma
credo che andremo a dormire..”ci dissero Elena e Fabrizio sbadigliando.
“Di già?”gli rispose Russell,
voltandosi con la testa verso di loro.
“Il letto chiama..”gli rispose
Fabrizio, abbracciando Elena.
“Ah! bè..allora” borbottò
Russell, bevendo a canna una bottiglia di birra.
“Buonanotte ragazzi..e grazie
per la bella giornata”gli dissi, tirandomi su dal divano.
“Notte a voi..approposito la
vostra stanza è quella accanto al bagno con la scritta “Rose di vetro” ci disse
Elena, chinandosi per darmi il bacio della buonanotte.
Per un attimo io e Russell
rimanemmo in imbarazzo..
STANZA?
DA SOLI?
UN UNICO LETTO?
“Cosa c’è..preferite dormire
separati?”ci disse Elena con uno stano sorrisetto.
“Oh no! Va benissimo”gli rispose
velocemente Russell
“E credo anche per
Lisa…”aggiunse, guardandomi negli occhi.
“Va bene…Elena! “le dissi strizzandogli un occhio.
“Allora notte”ci dissero salendo
le scale.
“Notte”gli rispondemmo
all’unisono.
“Bè che si fa?”mi disse Russell,
venendomi più vicino sul divano.
Controllai l’orologio appeso al
muro..
“In verità ho sonno anch’io”gli
dissi sorridendo.
“Ho capito..letto arriviamo”mi
disse mettendosi in piedi e cercando di prendermi in braccio.
“Smettila..so camminare da
sola..”gli dissi ridendo, mentre lo sentivo armeggiare con le mani da sotto le mie gambe.
“Voglio dirti una cosa.”mi disse
fermandosi un momento.
“Cosa?”gli risposi bloccandogli
le mani.
“Ho una gran voglia di fare una
doccia con te…”mi disse facendo scorrere il pollice sulle mie ginocchia nude.
“ La faccio solo, se mi prometti
che mi insaponerai la schiena”gli risposi fissandolo dritto negli occhi.
“ Vieni”mi disse afferrandomi
per le braccia e tirandomi su dal divano bianco.
L’acqua era appena tiepida..
Guardai i rivoletti d’acqua
scendere lungo il suo possente petto.
Russell, si insaponò le mani e
me le passò lungo la schiena.
Mi teneva con un braccio,
premendo il suo corpo verso il mio..
Sentivo la sbarra fredda della
doccia, ghiacciarmi la pelle.
Inclinai la testa verso le sue
mani, che continuavano a scivolare lente..
Accarezzandomi la pancia, e
infilandomi un dito nell’ombelico pieno di schiuma.
Sentivo le sue dita, scivolare,
tracciare sentieri sulla mia pelle umida.
Le gocce d’acqua scivolavano dai
miei capelli lunghi come fili..e aderivano alla sua pelle.
Piegai una mano per toccarlo,
sentii il suo respiro affannato sul collo e la sua mano che si muoveva
ritmicamente all’interno delle mie cosce..
“Continua senza di me…un attimo,
torno subito”mi disse uscendo nudo, dalla doccia.
Lo sentii armeggiare con le
valigge..
Si precipitò di corsa nella
doccia.
“Dove eravamo rimasti?”mi disse
schiacciandosi contro di me.
Eravamo al centro dell’immenso
letto, ricoperti di lenzuola, coperte, e
asciugamani.
“Uhmmmm, Russell”gli dissi
respirando forte.
“Grandemente”mi rispose unendosi
al mio respiro affannoso.
“Amami..per sempre fin quanto puoi amarmi…” gli dissi
voltando il mio viso verso il suo bagnato.
Solo un bacio come risposta.
L’unica e la più plausibile
delle risposte.
Il mattino stava iniziando piano
piano..
Aprii lentamente gli occhi verso
il viso di Russell.
Sentii le sue mani indugiare
sopra i miei fianchi e poi salire soffici verso il mio seno scoperto dalle lenzuola.
Si avvicinò lentamente verso le
mie labbra…e lasciò scorrere il suo dito.
“Buongiorno” mi disse
mordicchiandomi il labbro inferiore.
Sorrisi sulla sua bocca.
“Hai fame?” mi domandò tirando su il viso.
“ uhmmmm, sono sazia di te” gli
risposi allungando una gamba verso le sue.
Sorrise.
“Ho un programmino per la
giornata, vuoi sentirlo?” mi disse stuzzicandomi i capezzoli con le dita.
“ Ho già qualche idea..” gli
risposi come parlando in un sogno.
“Perché non c’è ne andiamo in
riva al mare?”
“Uhmmmm…”
“Lisa, mi senti?” mi disse
tracciando con le dita la curva della mia schiena.
“Ti sento…Russell”
Russell lanciò un sospiro.
“Ok! Ti ci vuole un caffè..e poi ne riparliamo”mi disse alzandosi
velocemente dal letto.
“Sei tu il mio caffè..vieni a
svegliarmi” gli dissi allungando le braccia verso di lui.
Continua……
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