Russell Crowe - La Stampa - traduzioni

 

Articolo di Vernon Scott da UPI Arts & Entertainment, 9 settembre 2002 

la traduzione e' a cura di Cecilia celia59@vivacity.it

 

 

Il Mondo di Scott

di Vernon Scott - United Press International

 

HOLLYWOOD, 9 settembre (UPI) - Può un film in due ore rendere giustizia a trent’anni di saga letteraria tratta dall’opera dell’emerito scrittore Patrick O’Brian? Forse no, ma questo è l’intento del regista Peter Weir and dei Fox Studios con la produzione riservata del film “The Far Side of the World” ("Ai Confini del Mare"), uno dei venti volumi della corposa epopea navale dell’era napoleonica di O’Brian. Questo film è una notevole incursione da parte del cinema nei lavori di un autore leggendario, che si staglia unico tra gli scrittori contemporanei di fiction storica. I racconti di O’Brian sul Capitano Jack Aubrey e sul suo “amico particolare” medico e superspia Stephen Maturin sono classici superbi letti in tutto il mondo con fanatica devozione.

Nonostante che O’Brian, morto due anni fa, non possa essere paragonato a Shakespeare, egli era un artista della lingua inglese. I critici letterari apprezzavano universalmente il suo lavoro come milioni di lettori. I molti siti Internet riflettono la singolare popolarità di O’Brian, ogni suo libro ed ognuno dei suoi principali personaggi sono analizzati con una accuratezza sconosciuta ad altri autori contemporanei. Per gli scrittori O’Brian è un eroe più grande del suo Lucky Jack Aubrey, il suo brillante guerriero, e doppiamente intelligente del suo ambiguo compagno Maturin.

O’Brian ha creato centinaia di personaggi noti ai suoi lettori, uomini e donne vibranti e vividi, ognuno dotato di difetti, arguzia, eccentricità e “modi di fare”, che convivono nelle loro idiosincratiche entità in modo affascinante. La fantastica attenzione di O’Brian al dettaglio e la suo sensibilità per l’epoca storica - il tardo XVIII e la metà del XIX secolo - rivaleggia con Dickens. Egli ricrea la lingua franca, il cibo, gli usi, gli abiti, i riti, le superstizioni, il dialetto e le distinzioni di classe più precisamente di un mucchio di sociologi.

Leggere O’Brian significa imbarcarsi su una macchina del tempo che ci riporta indietro di 200 anni per mescolarci con Britannici che vivono e respirano, molti Europei, Africani, abitanti dei Mari del Sud, coloni Americani, l’intero spettro umano dell’epoca.

I suoi eroi avventurosi solcano i sette mari combattendo innumerevoli battaglie, tutte scrupolosamente ricostruite attraverso un’accurata ricerca storica compiuta su registri navali internazionali, lettere e presso l’Ammiragliato Britannico.

Le storie di O’Brian esplorano l’immensa panoplia delle civiltà del XVIII e del XIX secolo, includendo religione, politica, agricoltura, zoologia, astronomia, botanica ed il sempre magico mondo dei grandi velieri che solcavano i mari per conto di sua Maestà Britannica.

La Storia si dipana in tutto il suo splendore e la sua miseria, fornendo una cornice unica per i protagonisti, che a volte si comportano come pirati, sempre pronti ad affondare una nave o a catturare “un premio”.

I lettori cominciano a conoscere Barret Bonden, il fidato timoniere; Preserved Killick, il bisbetico cambusiere; come anche la sua bellissima moglie, Sophie, e la sua magnifica cugina, Dianna. In ogni pagina la stupefacente prosa di O’Brian ci offre ritratti verbali che non possono essere riprodotti molto bene sullo schermo.

Ovunque si trovano metafore, un uso della parola ardito ed immaginifico ed affascinati note di grazia etimologica che si elevano al di sopra della narrativa stessa, ricreando una risurrezione incantevole di un tempo andato.

I libri di O’Brian contengono elementi di grande letteratura e possono essere trovati nei reparti letterari delle librerie.

Le parole possono sembrare ampollose alle platee di oggi, abituate al gergo senza grazia delle sitcom e degli sceneggiatori.

Russell Crowe, vincitore dell’Oscar per “Gladiator”, interpreterà Aubrey, e' uno sbaglio di casting. Aubrey è alto (6.4. piedi, all’incirca 1,95 cm), un aitante uomo di enorme vitalità dai capelli intensamente gialli, profondi occhi blu ed un ghigno benevolo, che nasconde una passione sfrenata per la vita e per le battaglie violente.

Nessun attore vivente avrebbe potuto incarnare credibilmente Aubrey, salvo forse Charlton Heston (un suo fan appassionato). Ogni lettore ha stampato indelebilmente Jack Aubrey nella sua mente. Nessun semplice attore andrebbe bene.

Stephen Maturin sarà interpretato da Paul Bettany, una faccia poco familiare, il che potrebbe essere un bene.

Maturin è un malinconico eccentrico, un piccoletto bruttino dagli occhi pallidi, pochi capelli ed un fisico che farebbe risaltare Don Knotts. O’Brian descrive con acuta introspezione i trionfi, gli appetiti, le follie, il coraggio e le debolezze dei suoi personaggi perfettamente disegnati. Nè Aubrey né Maturin, pur rispettandosi a vicenda, si considerano eroi o qualcosa di simile. Sono presi dal loro rapporto con Dio ed il loro paese, ma sono dediti ai pranzi sontuosi, ai piaceri della carne e soprattutto al dovere ed al benessere dei loro subordinati.

I film invariabilmente infondono nei loro eroi la sicura conoscenza della loro propria magnanimità e del loro coraggio.

Aubrey e Maturin sono troppo occupati a fare il loro lavoro, a mettere a posto le loro famiglie, le case, la reputazione ed il loro stato finanziario.

Gli agili scritti di O’Brian, ricchi di azione, di sorprendente tenerezza, devastante umorismo e spaventevoli battaglie navali provocano emozioni di ogni genere, dalle violente risate ad una tensione drammatica che avvince, alle lacrime, persino nel lettore più cinico.

Ognuno dei suoi libri, da “Master and Commander” a “ Blue at the Mizzen” ha la sua propria sostanza e storia ricca di passione che prende il cuore e fa pensare. Può un solo film comunicare la profondità e la chiarezza di carattere, le complessità, l’idealismo, i difetti e la capacità trascendente del cuore e della mente umani come ha fatto il genio di O’Brian?

La lettura del libro porterà la risposta.

United Press International: Scott's World -- UPI Arts & EntertainmentScott's World -- UPI Arts & Entertainment 
By Vernon Scott
From the Life & Mind Desk
Published 9/10/2002 10:07 AM

HOLLYWOOD, Sept. 9 (UPI) -- Can a two-hour movie possibly do justice to a 30-year literary saga taken from the works of the distinguished novelist Patrick O'Brian?
Perhaps not, but that is the intent of director Peter Weir and Fox Studios with its secretive production of "The Far Side of the World," one of 20 volumes from O'Brian's massive naval epic of the Napoleonic Wars ago.
This film is a major incursion by movies on the works of a legendary author who stands alone among contemporary writers of historical fiction.
O'Brian's tales of Capt. Jack Aubrey and his "particular friend," physician and superspy Stephen Maturin, are superb classics read with fanatic devotion worldwide.
While O'Brian, who died two years ago, cannot be compared to Shakespeare, he was a master of the English language. Book reviewers universally praised his work as do millions of readers.
Many Internet sites reflect O'Brian's amazing popularity, his every book and each of his major characters are researched with a thoroughness unknown to contemporary authors.
To writers O'Brian is a greater hero than Lucky Jack Aubrey, his brilliant warrior, and more clever by half than his devious sidekick Maturin.
O'Brian has created hundreds of lives known to his readers, vibrant, living men and women, each endowed with shortcomings, wit, eccentricities and "little ways" who stay charmingly within their idiosyncratic entities.O'Brian's uncanny attention to detail and sense of time -- late 18th century to mid-19th century -- rivals Dickens.
He recreates the lingua franca, food, habits, dress, rites, superstitions, patois and class distinctions more precisely than a pack of sociologists.
To read O'Brian is to board a time machine back 200 years to mingle with living, breathing Britons, many Europeans, Africans, South Sea Islanders, American colonists -- the entire human spectrum of the era.
His adventurous heroes sail the seven seas fighting innumerable naval battles, all scrupulously researched and historically accurate from international naval records, letters and the British Admiralty.
O'Brian's stories explore the immense panoply of 18th and 19th century civilizations, including religion, politics, agriculture, zoology, astronomy, botany and the ever magical world of tall stately sailing ships that coursed the seas for his Britannic Majesty.
History unfolds in all its splendor and filth, providing a unique framework for the sometimes piratical protagonists, ever alert to sink the enemy or capture a "prize."
Readers become as acquainted with Barret Bondon, Aubrey's loyal coxswain; Preserved Killick, his shrewish steward; as his beautiful wife, Sophie; and her stunning cousin, Dianna.
On every page O'Brian's astonishing prose offers verbal pictures that cannot very well be translated to the screen.
Everywhere can be found figures of speech, bold, imaginative word usage and charming etymological grace notes that soar above the narrative itself, creating an enchanting resurrection of a bygone world.
O'Brian's books contain elements of great literature, and are found in the literature department of book stores.
The words might seem stilted to today's audiences accustomed to the graceless jargon of sitcoms and screen writers. Russell Crowe, an Oscar-winner for "Gladiator," will star as Aubrey, a miscasting.
Aubrey is a tall (6-foot-4) broad-chested man of enormous vitality with bright yellow hair, deep blue eyes and a benign grin, beneath which lies a voracious lust for life and passion for violent battle.
No actor alive or in the past could play Aubrey believably, save perhaps Charlton Heston (an avid fan). Each reader has affixed Jack Aubrey indelibly in his mind. No mere actor would do.
Stephen Maturin will be played by Paul Bettany, an unfamiliar face, which may be to the good. Maturin is a saturnine eccentric, ill-favored small man with pale eyes, little hair and a physique that would do credit to Don Knotts.O'Brian writes with keen insight into his fully developed characters, their triumphs, appetites, folly, courage and weaknesses.
Neither Aubrey nor Maturin, while respecting each other, consider themselves heroes or anything like. They are absorbed by concern for God and country, but given to sumptuous meals, pleasure of the flesh and above all duty and the welfare of subordinates.
Movies invariably infuse their heroes with the sure knowledge of their magnanimity and bravery.Aubrey and Maturin are too occupied doing their jobs, establishing their families, homes, reputations and financial status.O'Brian's agile filips of action, surprising tenderness, outrageous comedy and thrilling sea battles radiate random emotion from outrageous guffaws to spellbinding dramatic tension to tears, even in the most cynical reader.Each of his books, from "Master and Commander" to "Blue at the Mizzen," has its own substance and narrative with thought-provoking, sometimes heart-wrenching passion.
Can a single movie convey depth and clarity of character, complexities, idealism, faults and transcendent reaches of the human heart and mind as has the genius of O'Brian?
Reading the books will provide the answer.
Copyright & copy; 2002 United Press International

vai alla pagina del film "The Far Side Of The Word"

 

Questo sito e' creato, mantenuto e gestito da lampedusa. Se hai bisogno di contattarmi, scrivimi all'indirizzo lampedusa@tin.it. Se hai delle informazioni da segnalarmi, contattami via email. Il sito e' online dal 21 febbraio 2001. Pagina creata il 16/09/2002 - aggiornata 28/02/2003