CIMITERO di CROCE
idea
21.8.2011
AGGIORNAMENTO
28.1.2013
Dal 1727, epoca di costruzione
della chiesa attuale, fino al 1870 circa, le sepolture avvenivano attorno alla
chiesa.
Verso il 1870 fu affrontato il problema di fare i cimiteri
lontani dalle abitazioni. Per Croce ne
fu costruito uno, indipendente da quello
di Musile, su terreno donato dal conte Prina e con
l’appoggio dei conti Gradenigo (Girolamo, Paolo e Giuseppe).
E’ Stato benedetto il 10 ottobre 1871 e la prima sepoltura, il
giorno 11 ottobre, riguardò la 34enne
Regina Sartori sposata D’Andrea (=Pittana). (Don Primo
pag. 166)
L’ hanno costruito su un terreno a forma di rombo irregolare ed
aveva una larghezza di circa 40 metri
sul fronte strada e su quello opposto
(nord) e di circa 39 sui lati (verso la
chiesa e verso la ferrovia). A seguito
della STRAGE di CROCE del 1918 esso fu ampliato di circa
80 metri verso ovest ed assunse
la forma
che si vede al centro di questa mappa catastale (mappale B) CIMITEROmilitareRID.jpg
Questa la pianta attuale costruita
in proprio CIMITEROpiantina.jpg
.
La zona antica è quella compresa
tra i quattro cerchietti.
Era presidiato da quattro robusti piastri d’angolo (cm.
80 x 80) di cui
ancora oggi si possono vedere i
due del fronte strada e la fondazione di quello all’angolo nord est. Da 142
anni essi tengono bene in linea la mura di recinzione mentre un tratto della recinzione dell’ampliamento 2000-2001 ha resistito poco come
da foto del
9.10.2005 (1/14 del racc. n. 70). CIMITEROrecinzioneRID.jpg
Come di
vede bene nella mappa
“cimitero militare” citata, sul lato
nord opposto all’entrata, praticamente
all’esterno del cimitero (dei
cristiani), c’era il LIMBO in cui venivano sepolti i bambini nati senza vita e per
questo “non battezzati”.
Nel quadrante nord- ovest c’erano
le sepolture dei bambini nati vivi, quindi battezzati, ma che avevano avuto una
vita breve. In passato la
mortalità infantile era elevata e quindi, per questione di spazio, era
opportuno e conveniente concentrare in un
unico settore le molte piccole sepolture (spesso ornate con “angioletti”).
In questa foto del 28.10.2001 potete vedere il
“LIMBO” del cimitero di Fossalta di Piave
che però, come si vede, è compreso nel perimetro cimiteriale,
nell’angolo destro, appena entrati. LIMBO_FOSSALTAottobre2001RID.jpg.
E’ da segnalare che il LIMBO di Fossalta, “ora che
non nascono più bambini morti” non è stato distrutto ma è stato decorosamente restaurato
se non altro a testimonianza del passato.
Ecco una fotografia (da
fare) ….
Tra il 1930 e 1935 (circa)
i Caduti Italiani del 1917-1918 furono trasportati dal cimitero militare al Monumento Ossario di Fagarè.
Non so che ne fu
in quel frattempo dei Caduti
Austro Ungarici e della struttura
cimiteriale (il muro di cinta).
Certo che alla fine il muro di
recinzione fu completamente
demolito, le pietre
riutilizzate ed il
camposanto ritornò ad essere campo agricolo coltivato.
Verso il 1945 (dopo o con la chiusura di
quello militare) il cimitero civile di Croce ha avuto un primo ampliamento di circa 7,5 metri verso ovest
(su una parte dell’ex cimitero di guerra). La prima sepoltura fu per Toniolo Amalia morta
il 26.5.1946. (Don I°
, pag. 168).
Le ossa dei soldati Ausro Ungarici furono
messe in una unica fossa, in fondo all’ampliamento verso la mura di recinzione; praticamente dove ora c’è la tomba di
Cesare Barbieri che, forse per essere stata eretta sul terreno non ancora consolidato dell’ ex fossa, è
visibilmente inclinata verso
l’interno.
Successivamente (nel
1955 circa) ci fu un il secondo ampliamento di altri 7.5
circa verso nord inglobando, come detto,
l’ex LIMBO.
In questa occasione, sopra/dietro
l’ex “Limbo”, è stata costruita
la cappella e sui due lati degli ossari. Quello di sinistra con 8
x 8 loculi esiste ancora quello di
destra ( presumo identico) è
stato demolito come
vedremo.
E’ stata modificata
l’entrata costruendo, a sinistra in
basso, tre loculi per
collocare i resti dei Caduti Austro Ungarici ai quali
caduti dedico (a parte, nella sezione STORIA) la pagina “LA STRAGE DI CROCE” già
ricordata) e sopra 20 loculi
per normali sepolture.
Sulla destra sono stati costruiti locali di servizio e cella
mortuaria.
In questa occasione (salvo
errori) è stato coperto il fosso antistante,
creato un parcheggio e collocati alcuni cipressi (rimasti fino al 19 ? ? ? ?).
Nel 1970 circa ci sono stati lavori di
manutenzione. Rinnovata la
cappella, il 30.10.1971 vi é stata traslata
la salma di Don Natale Simionato
che prima era nella tomba della sua
famiglia addossata alla recinzione est, verso il centro (ora
tomba famiglia Fornasier).
La cella mortuaria
è stata eliminata e sono stati
realizzati servizi igienici. (epoca precisa da
accertare).
Per l’ aumentato benessere, il cambiamento di gusti e per
la mancanza di spazio il cimitero ebbe un ampliamento in verticale che
ricostruisco così.
1965 circa blocco di 25 loculi a sinistra dell’ossario e della cappella ( quindi lungo
la recinzione nord ).
1975 circa blocco di 25 loculi sulla sinistra dei
precedenti (lato nord, verso ovest).
???? circa blocco di loculi a destra
dell’ossario destro alla cappella (lato
nord, verso est, demoliti
nel 2007 (per scadenza delle
concessioni trentennali?) ).
1981 circa blocco di 75 loculi nel
quadrante nord ovest rivolti verso l’interno
1985 circa blocco di 75 loculi nel
quadrante nord ovest rivolti verso l’esterno
1991 1993 circa blocco di 44 + 44 loculi nel
quadrante sud ovest rivolti verso l’interno e verso l’esterno
Successivamente, nelle
facciate Sud e Nord di questo blocco, sono stati realizzati quattro gruppi di ossari da 32 posti ciascuno
e due nicchie (circa
cm 120 x 300 di altezza) che
potrebbero essere utilizzate per
ricordare i nomi conosciuti degli Austro Ungarici e
degli Italiani caduti, essenzialmente,
nella battaglia del solstizio 1918.
2007 a destra della cappella,
previa demolizione dell’esistente, sono stati realizzati 9 x 4 = 36 ossari e 5 x 15 =
75 loculi.
Il terzo ampliamento (“raddoppio”)
realizzato nel 2000 - 2001 in estensione verso ovest (ferrovia),
salvo piccolissima differenza,
dovrebbe aver raggiunto il limite del
precedente cimitero di guerra.
E’ stata creata una zona
centrale rialzata per le sepolture a terra, attorno ad essa sono previste le tombe interrate, lungo il lato strada le cappelle di famiglia, lungo il lato
ovest costruiti 60 + 60 loculi. Il lato
nord è disponibile.
In fase di progettazione di
questo ampliamento, era stato pensato di
nasconderlo costruendovi davanti una collinetta.
La prima persona sepolta nella
parte centrale rialzata dell’ampliamento del 2000-2001 è
stata la Signora LOVISETTO AMELIA detta
Nilda (n.
28.10.1913 m. 21.8.2002).
Politici e tecnici
contemporanei non sono stati capaci di
progettare e costruire nemmeno una solida recinzione
di protezione come quella antica (ricordato sopra).
**
In questo cimitero hanno
trovato posto le tombe di alcune
famiglie e persone da ricordare per qualche motivo.
Appena entrati,
sulla sinistra, al primo livello dei
loculi (ecco la foto CIMG0509rid.JPG) ci sono i resti dei
CADUTI Austro Ungarici.
La scritta sulla lapide
indica 520 Caduti e NON C’E’
ALCUN NOME. E’ documentato che nel cimitero militare c’erano 740/741 CADUTI di cui 99 noti (anche se i nomi possono essere imprecisi
a causa della grafia del
compilatore e delle diverse lingue dei
CADUTI).
Come mai una così grande differenza
(da 740 a 520) ? Certamente qualcuno è stato rimpatriato (come è da pensare per il Sottotenente
Karl Hand
che il padre raccomandò al Monsignor Saretta) C’è qualcosa che non quadra”!
Come mai non c’è alcun nome per
di quegli UOMINI Caduti Austro Ungarici.
Se l’anonimato è stata una
scelta è stata una scelta riprovevole.
Questi
CADUTI meritano
migliore ricordo anche a cura
degli italiani (vedere proposta di cui sopra).
A Fossalta,
che ebbe la “stessa sorte” di Croce, gli Austro Ungarici furono trattai così:
Molti anni fa i resti furono messi in un loculo sul cui fronte fu messa
una targa con il nome di quelli noti.
Durante i lavori per la costruzione
del nuovo ponte autostradale (2011 ?)
è stata ritrovata la salma di un Caduto (austroungarico) che è stata raccolta dignitosamente a cura
dell’ OSK. (= Croce Nera Austriaca, corrispondente al nostro
ONOR CADUTI” ma evidentemente, con ben altra mentalità, altro metodo).
Il 30 giugno 2013 a cura della
OSK, in sostituzione della
precedente targa molto
deteriorata, è stata collocata una nuova
che, frutto di un lungo lavoro di ricerca, ricorda
i nomi e i dati di 75
Caduti. Alla fine della targa
è citato il numero degli ignoti
439 quindi in totale 514. Stranamente
in testa si ricordano 515
Caduti, (piccola differenza da
spiegare, forse dovuta all’ultimo ritrovamento).
Anche gli Austroungarici avevano i
loro “RAGAZZI DEL 99”; tra i 75
noti se ne contano sei
= 8%.
Dall’esame delle date di morte (dei noti soltanto, ovviamente) si vede
che i giorni tremendi sono
stati: il 16 giugno ( 2 morti),
il 17 ( 4 morti), il 18 ( 8 morti), il 19 ( 10
morti), il 20 ( 10 morti), il
21 (2 morti), il
22 (2 morti).
*********
Riprendo sul cimitero di Croce.
Non c’è ricordo dei CADUTI ITALIANI
già “ospiti” del cimitero militare.
Erano circa 920 (320 noti, 600 ignoti).
Sono stati portati nel monumento
Ossario di Fagarè
nella maggior parte dei casi;
qualcuno è stato riportato al paese di come per il Capitano Tito Acerbo la cui
famiglia aveva i mezzi economici e “politici” per
farlo.
In centro al cimitero , dove in
base alla concessione repertorio n. 66
del 28.3.1958 è stata costruita, in elevazione, la
tomba della famiglia Stochino, è
stato sepolto fino al 15 giugno 1932 il Capitano Tito Acerbo
(la sua tomba ”guardava” verso il Piave). In vista
del centenario della
vittoria sarebbe opportuno restituire dignità storica a
quella tomba togliendo la tomba in elevazione che
toglie visibilità a tutto
il cimitero e non solo all’illustre
Caduto.
Appena entrati, a sulla destra c’è la tomba
(foto 14 agosto 2011 n. 375) di un ramo della famiglia
Conti GRADENIGO che erano tra i principali proprietari dei territorio di Croce (compreso
Case Bianche ora Musile). Questo è uno schema genealogico.
|
BARTOLOMEO I° |
|
ê
Ú
GIROLAMO |
GIUSEPPE |
PAOLO |
+ altri 6 |
* ê ê ê ê
LEONARDO -- 1852.?.? 18??/19?? |
BARTOLOMEO
II°
detto LEONARDO 16.12.1864 21.4.1913 |
PIETRO --- 27.4.1881 5.10.1919 |
==== |
* ê ê ê
GIROLAMO detto
GINO 4.6.1896 6.8.1952 |
= |
PAOLA
e LAURA 27.4.1914 23.7.1915 27.4.2000 ??.?.201? |
==== |
*
Il Conte
Bartolomeo II°
detto Leonardo (che era
proprietario di terreni in zona
Ca’ Malipiero
e Croce centro)
è sepolto a Fossalta di Piave assieme al fratello morto giovane. Non avendo eredi, lasciò l’usufrutto alla
moglie Contessa Rachele Sacerdoti (che
si risposò con il Col. Gioia). Lasciò la
nuda proprietà all’Istituto Infanzia
Abbandonata di Venezia poi
ECA poi ULLS,
Ente che alla fine ha
venduto quasi tutto
riservandosi una piccola parte
nella lottizzazione Vendraminetto.
Quindi dei Conti
Girolamo, Paolo e Giuseppe GRADENIGO che nel 1870 sostennero la
costruzione del Cimitero (Don Primo,
pag. 166) non c’è’ alcun discendente maschio.
Le Contessine
Paola e Laura con il Conte Gino erano parenti di sesto
grado (figli di cugini). Nel
periodo gennaio - marzo 2013 la tomba
è stata oggetto di manutenzione a
cura dei nipoti del Cav. Cuppini che aveva sposato la contessa Morosina De Còncina vedova del Conte Pietro.
In sostituzione della lapide con i caratteri in piombo colati nella incisione è stata
messa una nuova lapide con i caratteri
in rilievo. In questa tomba sono conservati i resti
del Conte Pietro (che era
proprietario dei terreni a sud della via Casera: (Barbieri, Cadamuro Rasera Bertocco)
delle sorelle (Marta 1866-1927 ed Emilia
1875-1889 e della moglie Morosina De Concina (1888-1939).
Riposa anche il Conte Girolamo detto GINO (1896-1952),
ben noto ai anche ai nostri
giorni, che era proprietario dei
terreni di zona Case Bianche.
La tomba del Conte Bartolomeo II° detto Leonardo che
ha beneficato l’Infanzia Abbandonata, quindi ECA
quindi ULSS, quindi tutti
noi, è a Fossalta di Piave,
è stata dimenticata da tutti e per tanto
tempo (vedere fotografie 379 e 380 del
15.8.2011). In più occasioni ho
sollecitato varie autorità Fossaltine a fare
una doverosa manutenzione. Recentemente (in febbraio 2013) la tomba è stata ripulita a cura di non so quale persona e
le due “lampade” in marmo
sono state riparate e rimesse al loro posto.
Sarebbe opportuna
la “riscrittura” della
lapide di sinistra che
pare suoni così : “ A --- BARTOLOMEO I° DETTO
PIETRO GRADENIGO —---- FU GIUSEPPE
-------- VENTOTTENNE -------- DA ATROCE
MALORE RAPITO ------- IL X MAGGIO MDCCCLXXXVII ---
IL FRATELLO MESTISSIMO --- P.” .
*****
Curiosità:
GLI
ALBERI
(aceri platanoidi )
che ornano la strada da Via Contee al Cimitero sono stati
messi a dimora da Adriano
Donadel nella primavera del 1989 con l’aiuto
degli amici di Ivan per ricordare la sua morte
avvenuta davanti al cimitero al tramonto del primo novembre 1988. (Quelle pianticelle
spuntarono da semi seminati
dallo stesso Adriano nel suo campo circa 7 anni prima).
FORNO
CREMATORIO A fine ottobre 2009 la Giunta Comunale ha proposto la creazione di un forno crematorio
a lato del cimitero. A fine novembre l’idea
era già stata ritirata.
CATASTO
Il pilastro dell’angolo sud
est (o
ovest ?) è stato per tanti anni “Vertice catastale” o “punto
fiduciario“ n° 7,
ora è “declassato” con la posa
della moderna targhetta
(=S 0317) sulla muretto di recinzione del parcheggio antistante il cippo LUSSU.
Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2013; revisione 12.12.2013
HOME (internet) ****** (home locale)