LA   STRAGE  di  CROCE

*

Dopo la  rotta di  Caporetto  (24.10.1917) l’esercito  italiano arretrò fino al Piave,  qui  organizzò la  resistenza  e, alla  fine,  la  riscossa. I decisivi combattimenti avvennero nel giugno del 1918,   la  così  detta  “BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO”.

In quei combattimenti ci fu  una STRAGE  di  italiani e di austro ungarici.

Noi di Croce ricordiamo particolarmente la  Medaglia d’Oro Capitano Tito Acerbo  perché  le  circostanze vollero che suo fratello  Giacomo,  anche lui  Capitano, diventasse Ministro del Duce e conseguentemente  poté ricordare abbondantemente il fratello Caduto.

Abbiamo sempre ignorato, anche se  “involontariamente”, altri eroici Caduti Italiani, pure decorati anche con medaglia d’oro. Ho cercato di rimediare a questo errore nella pagina relativa alle celebrazioni del novantesimo anniversario (2008 ).

 

Questa pagina è nata per cercare di rimediare ad un’altra ingiustizia:  l’inadeguata  memoria  dei  “520”

CADUTI  AUSTRO  UNGARICI

presenti nel nostro cimitero.

Via via  ho ritenuto di dover scrivere anche  dei Caduti  Italiani.

 

Ho messo le  virolette  sul numero “520” perché  lo ritengo sbagliato  come risulterà in seguito.

Il numero più preciso, ma non esatto, ricavato da documenti, risulta  741  ( 99 noti, 642 ignoti).

I Caduti (Italiani ed Austro Ungarici) erano stati  sepolti  in  fosse  numerate da 1 a 538, e  da 541-560 cui si devono aggiungere  due sepolture nel cimitero civile per i Caduti Tito Acerbo e Giovani Locatelli. Forse  a queste due sepolture si devono attribuire i numeri 539 e 540. La sepoltura  142  ha  un  “bis”  in cui  è stato sepolto uno “SCONOSCIUTO”  esumato alle  case  “DUBOIS  in località “CASINELLE”  (evidentemente  Cascinelle”). Casa  “DUBOIS”, ricorrente anche altre volte, era  compresa  tra Il Gorgazzo (a Nord) e Fossa Mille Pertiche  a  sud,  potrebbe essere  l’attuale  casa  SALVIATO   all’incrocio   di  via  Cascinelle  con Via  Mille  Pertiche   (Lazzaretto).

 

In queste 558  sepolture c’erano complessivamente

 

Italiani

Austro Ung.

 

totale

 

 

 

 

 

 

 

noti

320

99

 

419

 

ignoti

600

642

 

1.242

 

 

 

 

 

 

 

totale

920

741

 

1.661

 

 

Sulle sepolture è stata messa  una “meschinissima  croce di legno  imbiancata” e  una  targa in zinco (definitiva per gli austro ungarici,  provvisoria, da sostituire  da una in ferro smaltato, per gli italiani).

Su  alcune  sepolture  in seguito fu  posta  una  lapide,  magari con foto, a cura  di famigliari  o di  commilitoni  superstiti.

Ma  in questi numeri non ci  sono  tutti i Caduti.

Infatti  Monsignor  Chimenton,  nel suo libro “S. Donà di Piave e le succursali di Chiesanuova e Passarella”,   Editore: Mario Stavolta  -  gennaio 1928)  e quindi con dati  raccolti nel 1927, 1926  e  prima,  ricorda  che  nel cimitero c’erano ancora delle epigrafi   (lapidi)  e ne  trascrive alcune.  Quasi sempre sono relative a  Caduti  compresi  nella  riga  dei Caduti noti  (Talamini,  Acerbo ...) altre relative  a Caduti non presenti nell’elenco,  verosimilmente  Caduti  esumati prima  della  compilazione dell’elenco (settembre 1922).  Ben  chiaro il caso del Sotto Tenente  Karl Hand, viennese,  che  il 5.9.1919, il padre  dottor J. Hand raccomandò a Monsignor Saretta  in attesa  di  provvedere al rimpatrio.  Egli inizialmente era  sepolto “in un campo di  piselli” ( forse  meglio  “orto”)   presso  casa  Dubois  (vedere sopra).

Altri  casi.  Quelli degli’italiani:  Caporale Fernando Bulinelli,  Caporale Verdinosi Attilio,   Caporale Visentini Francesco e quello dello Cecoslovacco Josef NEDOMA   Su questo Caduto bisogna aprire una  parentesi.

Dovrebbe  essere uno dei combattenti della Legione Slovacca  che  combatteva con gli Italiani  contro  gli austro  ungarici  che quindi li consideravano traditori  ed impiccavano  appena   ne  avevano la possibilità.  Monsignor Chimenton   scrive  che  combatteva con la formazione  italiana  “BRIGATA REGINA”  

Questa una possibile traduzione della sua lapide (che era completa anche di fotografia).   Qui   dorme (riposa) vittima sacrificale della guerra il nostro primo ed unico figlio JOSEF NRDOMA. Dorme tranquillo (riposa in pace) lontano dai suoi genitori  e compagni  (commilitoni) in un paese  lontano  straniero  nostro alleato.

 

Questo Caduto non è compreso nell’elenco dei Caduti Austro ungarici (o Italiani) noti, potrebbe  essere stato incluso inizialmente tra gli sconosciuti e riconosciuto successivamente  dato che  conosciamo  i dati di nascita, di morte, il nome del padre, della madre e de?????      della  moglie??)  Le  date  di nascita  e di morte  riportate da Monsignor Chimenton  sono  sbagliate,  per  errata  interpretazione  della  impostazione grafica. Infatti  era  scritto  “18  gg/mm 97”      e    “19  15/6  18”  ossia  con il giorno e mese  espressi in forma  “frazionaria”  scritta  tra  secolo  ed  anno. Quindi  nato  il  ??/?? 1897    e  morto il 15-6-1918.

Forse  proveniva  dal  trincerone    ;     della  fila      ;    che  comprendeva    noti/ignoti  ?? 

.

Il Cimitero Militare era  sistemato  su 11 file  parallele  alla strada provinciale Mestre - San Donà  (ora strada Comunale  Via  Croce);   ogni fila  era  divisa  in  6 trinceroni  numerati  da 1 a 6 incominciando da  Est (cimitero civile)  verso  Ovest (lato  ferrovia).

Il  lavoro di sepoltura fu  compiuto  nel 1919 dai  militari della  42° sezione  disinfestazione.

Parte della superficie relativa al cimitero militare è stata utilizzata per il primo ampliamento del cimitero civile   (1944-1945 circa).

In questa fase (primo ampliamento)  tutti i resti dei Caduti Austro Ungarici  sono stati collocati in una fossa nel nuovo angolo nord ovest. Riporto  memorie  incontrollabili secondo cui  quella  fossa  non fu una tomba per i Caduti Austro Ungarici  ma  un  generico ossario  a servizio del cimitero.

La  restante parte dell’ex cimitero militare è  stata restituita  all’agricoltura fino all’ampliamento  del 2001.

Verso il 1985-1990 quel terreno è stato livellato. In quella operazione, e sopra tutto nelle  arature successive,  vennero  alla  luce  resti  non  esumati. Non tutti  furono  recuperati e trasferiti in luogo  degno  perché  qualche  volta  si finse di “non vedere”.

Verso il 1958,  in occasione di  ristrutturazione del cimitero, i resti dei Caduti Austro Ungarici (ammesso che  fossero proprio di Austro Ungarici) furono  recuperati dalla “fossa comune” e messi in tre loculi sulla sinistra dell’entrata, nella base, con la  scritta  “CADUTI AUSTRO UNGARICI   GUERRA 1915-1918    N. 520”  come si può vedere in questa foto. CIMG0509rid.JPG

 

Evidentemente  in queste due esumazioni è stato perso il conto  dei caduti  (forse anche  i resti di tanti  caduti). Se inizialmente erano  740 come  sono diventati  520= ?

Potrebbe essere  che  alcuni  siano  stati  riportati  al  paese  d’origine  (caso  classico Karl  Hand).

Altra ipotesi.  I 99 Caduti Austro Ungarici  noti  potrebbero essere stati portati in qualche altro Cimitero Austro Ungarico  in  Italia  (a Prosecco, a Brunico, a  Rovereto, a  Follina  (dove  ne furono “dimenticati”  77 ) ) e  sarebbero rimasti a Croce  i Caduti  Ignoti.  Sarebbe stata  fatta una  ingiusta, inconcepibile discriminazione, ma  anche  così  la  differenza  non si spiegherebbe:  a Croce ne sarebbero rimasti  642 e non 520.

 *

Vi propongo i nomi dei 99 Austro Ungarici sepolti a Croce  con l’avvertenza che  essendo nomi stranieri appartenenti  a varie  nazioni (Austria, Ungheria, Boemia, Bosnia, Cecoslovacchia, Croazia, Romania, Serbia  ed  altre) sono  di  difficile  comprensione  e  trascrizione. A questo aggiungasi  il problema  della grafia  di  chi, dopo aver “tentato” di leggerli, li ha  trascritti.

Grazie anticipato a  chi mi segnalerà  l’esatta scrittura  ed il riferimento alla nazione  di  appartenenza.

Per i Caduti Austro Ungarici  noti, per i quali nel nostro cimitero non c’è  più alcun ricordo  nominativo su una classica lapide  o su una semplice lastra metallica,  io cerco almeno di  dedicare un piccolo spazio in internet.  Di  quelli  ignoti ricordiamo  almeno che  erano  molti di  più  di  520.

** ** CADUTIacroceAUSTOUNG.xlsx ** **

 

In queste  ricerche  è venuto  fuori il nome del Caduto Austro Ungarico  HARLOTTE  Feigel Herman   (da  SATULMARE o  SATU MARE  (Romania),  SATHMAR   in tedesco) che il 25.2.1953  è  stato traslato  da  Zenson di Piave al Monumento Ossario di  Fagarè  che,  così,  unisce tra gli oltre 10 MILA  italiani  anche  un loro  nemico ritrovato, non so in quali circostanze, in territorio di Zenson di Piave.   Il  suo piastrino di  riconoscimento è conservato  al museo  di Redipuglia.

*******

Monsignor Chimenton, nel suo libro citato, a   pagina   413 :  riferisce che originariamente, nel cimitero di Croce  c’erano  917 italiani, 725 austroungarici  totale 1642.  Come si vede  c’è qualche  piccola  differenza sui  numeri, in ogni caso fu  una  strage Monsignor Chimenton  ricorda altri due  stranieri il Sottotenente viennese  Kal Hand  ed il soldato Josef Nedoma  cecoslovacco    

 

****

 GLI ITALIANI

 

 

Ritengo giusto ricordare, per quanto possibile, anche i  Caduti  italiani (ed eventualmente  “alleati”)  CADUTI in questa zona e quindi inizialmente SEPOLTI A CROCE  e  lasciare una  documentazione della  strage  avvenuta in questa  terra.

I caduti italiani (920:  320 noti, 600 ignoti) sono stati esumati verso il 1935  e trasferiti  al  Monumento Ossario di Fagarè ricordando, quando fu possibile nome,  cognome, grado, reparto, data di morte, medaglie meritate. Nell’occasione  alcuni  nomi  sono stati corretti  o integrati  rispetto al registro originario.

A Fagarè  risultano  arrivati da Croce 265  Caduti NOTI.

Con il  contributo del personale del Sacrario di Fagarè  ho raccolto i nomi dei nostri soldati  che furono riconosciuti  quasi  completamente.  (A Fagarè ci sono  una trentina di  cassette che  contengono i poveri resti  di alcuni  Caduti  dei quali è rimasto qualche frammento di nome  / cognome).

Gli altri 55 Caduti Italiani NOTI probabilmente  furono riportati ai paesi d’origine come fu per il Capitano Tito Acerbo riportato a Loreto Aprutino.  Logica  vuole  che  il  direttore de “IL Gazzettino”   Gianpietro  Talamini  abbia  riportato a Venezia  la  salma del figlio Giovanni  caduto a Ca’ Malipiero  dove combatté  inquadrato nella  209^ compagnia mitraglieri FIAT.  Monsignor Chimenton  ricorda  tra gli Italiani sepolti di Croce  anche  qualche altro non compare  nel  registro generale (già  ricordato:   Bulinelli)

 

Questo l’elenco  “COMPLETO”  dei  320 caduti Italiani inizialmente sepolti nel nostro cimitero.

CADUTIacroceITALIANI.xlsx

 

Il  numero  dei  CADUTI accertati dal registro è così fatto:

IGNOTI risultante dagli  elenchi delle SEPOLTURE        600

NOTI     risultante dagli elenchi                                     320 

Totale italiani  inizialmente sepolti a Croce                      920

Essi arrivarono  dalle  sepolture provvisorie  di:

Cimitero civile di Croce

Sagrato chiesa di Croce          (già cimitero fino al 1870)

Palazzetta  di  Fossetta           ( Ca’  Malipiero  ?)

Casa  Francesca  Giovanni     ( Franceschini ?)

Ca mai Piero                           (sic!  per:    Malipiero)

Casa Ferrari                            (    ?   )

Palazzon  di Fossetta              (Ponte  Catena,  incrocio per Meolo)

Casa Gabriele                         (   ?   )

Casa BarbinGradenigo       (   ?   )

Casa Moretti                           (Capo d’Argine)

la Contessa Prina                    (capo D’argine)

Casa Bergamo                        (   ?   )

Casa Ghiotto                          (   ?   )

Casa Finotto                           (   ?   )

Tenuta  Ancillotto                  (   ?   )

“Ecc. ecc.”  (DUBOIS  ?)

 

Comunque é impossibile da stabilire il numero esatto dei Caduti (Italiani ed Austro Ungarici) considerato che anche nel 2010-2011 e nel 2012-2013 lungo il Piave sono  emersi  resti umani e in prossimità (poco più a monte) c’è ancora uno  scheletro  individuato  da Alfonso Fornasier  verso il 1950, quando cercava  ferro vecchio.

Quel Caduto  riposa  in pace  mentre  le  ossa  dei suoi  commilitoni emerse dalla frana  sono  SCANDALOSAMENTE  abbandonate dalle  autorità” civili, militari,  religiose e miltar-religiose che hanno “bevuto” l’incredibile  storiella  secondo cui le ossa provengono dell’antico  cimitero di Croce. Il cimitero NON ERA in quel preciso posto  ed anche se fosse stato  sarebbe stato ad una  quota diversa, più in basso della trincea.

 

Croce di Piave,    1.2.2013

Aggiornamento:  18.3.2013

Giovanni Cancellier

*

Per tornare alla prima pagina : HOME INTERNET *** home locale