Bellezze naturali e paesaggi | ||
Il
luogo più importante da visitare sia per l'aspetto religioso sia per
l'aspetto naturale e paesaggistico e l'eremo di S. Maria della Stella
abbarbicato sull'omonimo monte. Per arrivare all'eremo bisogna percorrere
un tratto della strada statale che da Pazzano porta a Serra S. Bruno,
fino a quando si incontra un segnale che indica la via di MONTE STELLA .
Un
altro breve tratto di strada e agli occhi del visitatore si apre un
incantevole paesaggio; dalla sommità del monte (800 mt.s.l.m.) si domina
tutto il litorale jonico da Soverato a Roccella. La sensazione del
momento è sorprendente; ammirando il paesaggio non è raro osservare il
volo del falco che, con padronanza e maestosità, volteggia nell'aria
tersa.
Si
giunge così al Santuario di Monte Stella, dove, in una profonda e
suggestiva grotta da secoli si venera Maria Santissima della Stella
raffigurata in una leggiadra e leggendaria statua di marmo.
Non si hanno
notizie certe sull'origine del Santuario di Monte Stella, ma siccome fin
dal X sec. tutto il territorio stilese era occupato da monasteri
bizantini, si può supporre che anche a Monte Stella potesse esserci una
cosiddetta "laura" bizantina con la sua importanza. Il primo
documento forse riferibile a Monte Stella è il codice greco 598 di
Parigi, contenente le opere di S.Efrem diacono, e composto dal monaco
Michele.Le incursioni saracene costrinsero Cristodulo, Egumeno
dell'Eremo, a fuggire a Patmo, salvando cos' i preziosi codici. Una volta
terminata l'invasione saracena, Paolo, successore di Cristodulo, tornò a
Stilo riportando molti manoscritti che costituirono la prima parte della
biblioteca di S.Maria Da
Eremo, S.Maria della Stella divenne Monastero minore con i normanni, come
si legge in u n Diploma del 1096, indizione V, col quale il Conte Ruggero
I cedette al vescovo di Squillace Giovanni Niceforo, l'Abbazia di S.
Giovanni Theresti di Stilo, L'Abbazia di S. Leonte, La Chiesa di San
Nicola e Santa Maria della Stella. Nel 1100 divenne "Grancia"
del monastero di S. Giovanni Theresti, del quale rimase tale per alcuni
secoli. Nel
1562 l'Eremo divenne un santuario; qui fu collocata una statua della
Madonna, che sostitui le vecchie icone bizantine andate poi perdute, e si
cominciarano ad inculcare nei fedeli quelle forme di devozione della
Chiesa latina che mantenevano il popolo nell'obbedienza al Papa ed al Re. Nacque
così la leggenda di Monte Stella, messa per iscritto dal padre
cappuccino Giovanni Fiore: la statua era su una imbarcazione per essere
trasportata a Crotone, ma all'altezza di Monte Stella la barca si fermò
e da essa partì un raggio di luce terminante proprio nella grotta.
Alcuni pastori assistettero all'avvenimento ed all'alba corsero con altra
gente in riva al mare, dove videro la barca con la Madonna. Caricata la
statua su un toro ammansito dal celeste carico, fu trasportata nel luogo
di culto dove ancora oggi si trova. La dipendenza di Santa Maria della Stella da San Giovanni Theresti continuò fino alla seconda metà del 1600, infatti nelle "memorie delle tipografie Calabresi" del Capialbi, c'è una scheda del notaio Giuseppe Vitali da Stilo, nella quale risulta che il Monastero di Santa Maria della Stella, nel 1946, è ancora "Grancia dell'ordine di S. Basilio". Nel 1670 i basiliani lasciarono l'Eremo, e da un vecchio registro si può supporre che il primo parroco sia stato il Sac. Marcello Jhodarelli. Legenda a parte, la realizzazione della statua della Madonna della Stella o Madonna della Scala, secondo gli ultimi studi effettuati, può essere attribuita allo scultore siciliano Gian Domenico Mazzolo, per via delle assonanze formali tra la suddetta statua ed altre sue opere.
Si ringrazia Papello Emiliana che ha realizzato questa pagina effettuando una capillare ricerca su tutti i documenti disponibili
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