Percorsi di Fede

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Chiesa cattolica - Catechismo Maggiore (1905)

Parte quinta
Dei vizi capitali e di altri peccati più gravi

Hieronymus Bosch. I sette vizi capitali. La gola

 

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961. Ricordiamo i sette vizi capitali:

1.  Superbia

2.  Avarizia

3.   Lussuria

4.   Ira

5.    Gola

6.    Invidia

7.    Accidia.

962. I vizi capitali possono essere vinti con l'esercizio delle virtù opposte: la superbia con l'umiltà; l'avarizia con la generosità; la lussuria con la castità; l'ira con la pazienza e il dominio di se stessi; la gola con l'astinenza; l'invidia accettando i nostri limiti e i doni degli altri per il bene comune; l'accidia, la pigrizia nel fare il bene, col fervore nel servizio di Dio e del prossimo.

963. Questi vizi sono detti capitali, perché ne favoriscono altri.

 

964. Ricordiamo i sei peccati contro lo Spirito Santo

1.  Disperazione della salute (=salvezza eterna): è l'erronea convinzione che la misericordia di Dio non potrà salvarci perché abbiamo commesso peccati troppo gravi, quindi astenerci dal chiedere perdono.  E' invece necessario fidarci della misericordia di Dio e fare un atto di umiltà (Vedi il buon ladrone sulla croce (Lc 23,39-43); Zaccheo il pubblicano (Lc 19,2-8); Pietro pentito che piange amaramente (Mt 26,75); la devozione al Sacro Cuore di Gesù: i primi 9 venerdì del mese. Coroncina della Divina misericordia di Santa Faustina Kowalska).

2. Presunzione di salvarsi senza merito: Presumere di salvarsi senza fare nulla [seppellire il talento ricevuto invece di farlo fruttare (Mt 25,24-29)] pensando e sperando di ottenere il perdono e il premio, senza bisogno di chiedere scusa a nessuno... è questo un atteggiamento con il quale non si vuol riconoscere l’amore con cui lo Spirito Santo ha accompagnato e sostenuto il Figlio della Vergine Maria, Gesù nell'esodo della Pasqua definitiva.

3. Impugnare la verità conosciuta: Questo peccato si oppone direttamente alla fede, perché spinge a rifiutare di aderire a Dio pur avendone segni certi e avendone anche il convincimento interiore (vedi: il peccato degli Angeli). Per San Tommaso l’impugnazione della verità conosciuta consiste “nell’impugnare (combattere) le verità di fede conosciute, per peccare con maggiore licenza” (Somma teologica, II-II, 14, 2).  L’uomo si chiude del tutto ad ogni aiuto che Dio gli offre per la salvezza. Questa è anche l’interpretazione del Catechismo della Chiesa Cattolica: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna” (CCC 1864).

4.  Invidia della grazia altrui: L’invidia della grazia altrui è un peccato gravissimo perché ci si dispiace dei doni di grazia che il Signore dà agli altri, anzi si vorrebbe che lo offendessero, così non sarebbero tanto avanti nel compiere il bene. E' il peccato del diavolo che per invidia ha introdotto la morte.

5.  Ostinazione nei peccati: Uno è ostinato nel peccato quando insiste tenacemente nella sua determinazione al male, combattendo Gesù Cristo e la sua Chiesa. Nei cieli un grido battagliero risuonò: Chi come Dio? Michele con i suoi angeli ha sbaragliato il drago rosso, il serpente antico, e le sue schiere ribelli che avevano tentato prendere il posto di Dio. La vittoria di Michele ha segnato una condanna senza appello. Non così, invece, avvenne per il peccato di Adamo ed Eva: per loro Dio ha usato misericordia offrendo la possibilità di liberazione nel suo Figlio unigenito.

6. Impenitenza finale: consiste nel non pentirsi in punto di morte dei peccati commessi. E' un peccato contro lo Spirito Santo perché vi è la volontà di limitare l'azione di grazia da parte di Dio nei nostri confronti in quanto il non pentirsi implica un rifiuto della sua misericordia.  

965.  Questi peccati si dicono in particolare contro lo Spirito Santo, perché si commettono per pura malizia, contraria alla bontà, che si attribuisce allo Spirito Santo.

 

966. Ricordiamo i quattro peccati che chiedono giustizia da parte di Dio=gridano verso il cielo (CCC 1867):

1.  Omicidio volontario, in piena coscienza e deliberato consenso

2.   Peccato impuro contro l'ordine della natura (omosessualità, pedofilia) vedi: Matrimonio adulterio e verginità

3.   Oppressione dei poveri, lo sfruttamento delle classi sociali più bisognose

4.   Defraudare la mercede agli operai: mancare nel giusto compenso per attività lavorativa eseguita.

Alcuni clamorosi esempi:

- Caino, uccidendo il fratello Abele, ha il rimorso della coscienza per sempre.
- Una società che si gloria della sodomia, si autodistrugge, finisce. Non c’è bisogno che Dio la punisca: si punisce da sola.
- L’oppressione dei poveri non porta bene a chi opprime, ma solo sventura, come possiamo vedere in tutti i regimi dittatoriali finiti nel sangue.
- La ricchezza accumulata con l’ingiustizia (frode del salario) è a rovina e perdizione dei ricchi ( >sito web: www.amicidomenicani.it ).

967. Questi peccati, ricordati dalla Sacra Scrittura, espongono ad una pena particolarmente grave.

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