Percorsi di Fede |
San Giuseppe Sposo della B.V. Maria
San Giuseppe nei momenti di lavoro e di formazione con Gesù
affresco di Giuseppe Santagata fatto fare dal Beato Don Alberione
Cappella ex Casa Provincia Italia Società San Paolo a Roma Via Portuense
San Giuseppe Educatore e lavoratore
Pio IX (1846-1878) l'8 Dicembre 1870 lo proclama Patrono della Chiesa universale. Leone XIII (1878-1903) scrisse ben 8 Documenti sulla Sacra Famiglia. San Pio X (1835-1914) il 18 Marzo 1909 approvò le litanie di San Giuseppe del Card. Lépicier: San Giuseppe è patrono degli ammalati (aegrotorum), protettore dei morenti, terrore dei demoni. Benedetto XV (1914-1922) lo proclama Patrono e Modello degli Operai (contro il Comunismo). Pio XII istituisce la Festa di San Giuseppe lavoratore il 1 Maggio 1955. Il Padre e Dottore della Chiesa San Girolamo (347--420) afferma la perpetua verginità anche di San Giuseppe (Adv, Helv. PL 23,203). Vedi tutti i Documenti della Chiesa cattolica - Vedi anche su Radio San Giuseppe web
A Fatima, con la sesta ed ultima apparizione di Sabato 13 Ottobre 1917, durante il prodigio del sole, visto da circa 50 mila persone credenti e miscredenti per circa 10 minuti, i Veggenti videro San Giuseppe con il bambino Gesù di circa uno o due anni, in piedi e accanto a lui, entrambi benedicenti. Nella quinta apparizione (13 Settembre 1917) la Regina della Pace aveva già anticipato che in Ottobre sarebbe tornata con San Giuseppe e il Bambino Gesù...
Dal Pensiero del Beato Don Giacomo Giuseppe Alberione
“Carissimi in S. Paolo” – Sezione III – Capitolo IV - Febbraio 1953
San Giuseppe è protettore della Chiesa universale: cioè non di una singola
categoria di cristiani, ma di tutti; non solo del Clero o dei Religiosi; non
solo dei giovani o dei capi famiglia; non solo per ottenere la scienza agli
intellettuali o la purezza ai vergini; non solo per la guarigione degl’infermi
o la protezione dei morenti. Esempio di castità, di fede, di umiltà, di
lavoro, di pazienza, di giustizia per ognuno: «Joseph, cum esset iustus».
E’
protettore di tutti.
Perciò
nella preghiera proposta da Leone XIII si dice: «Proteggi, o provvido Custode
della Divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo. Allontana da noi, o
Padre amatissimo, codesta peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; ci
assisti propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro
fortissimo Protettore; e come un tempo scampasti dalla morte la minacciata vita
del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili
insidie e da ogni avversità e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo
patrocinio».
«
Gesù Cristo amò la Chiesa e diede la sua vita per essa, al fine di
santificarla, purificarla con il lavacro dell’acqua, mediante la parola di
vita, per farla comparire, innanzi a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga, o
altro simile difetto, ma, anzi, santa ed immacolata »
(Efesini
5,23).
Un
vero Paolino procede in questo amore anche sull’esempio dell’Apostolo Paolo.
La coroncina del primo Mercoledì del mese
San Giuseppe e i Discepoli del Divin Maestro
"Carissimi in S. Paolo" su "I Discepoli del Divin Maestro"
Caratteristiche interiori del laicato consacrato - Aprile 1962
Assumere un nome o scegliere un determinato protettore, significa: avere un esemplare cui imitare; un "Spirito" che s'intende vivere; un Santo per le particolari grazie necessarie nella vita.
San Giuseppe ha caratteristiche speciali: è il primo Santo, dopo la SS. Vergine, sua sposa Maria; nonostante che Egli non sia il vero padre di Gesù, né un Apostolo, né un Sacerdote. E' il primo collaboratore della redenzione, dopo Maria: per il compimento delle profezie; per proteggere innanzi al mondo la verginità di Maria; nel salvare la vita del bambino Gesù; nel riportarlo dall'Egitto scegliendo una dimora a Nazareth; nell'accompagnarlo, quando ebbe Gesù raggiunto l'età di 12 anni, a Gerusalemme; nel compiere il suo ufficio di padre putativo di Gesù; nel guidare la Sacra Famiglia ed esserne il sostentamento. Fu il Santo del silenzio, del lavoro, della docilità. Fu sempre vergine, sempre povero, sempre obbediente.
Egli non si mostrava; ma la sua missione fu quella di preparare al mondo il Sacerdote, il Maestro, l'Ostia di riparazione dei peccati: la grande opera. Questa via seguita da San Giuseppe dice e spiega, meglio che non i ragionamenti, quale sia lo "Spirito" del Discepolo.
Sac. Giacomo Giuseppe Alberione
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