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Le Parole dell'Angelo della Pace e del Portogallo

 

L'Angelo del Portogallo nella terza apparizione del 1916

Le sei della Regina della pace

Ultimo controllo 24 Luglio 2018

 

Le apparizioni dell'Angelo, nel 1916, furono precedute da tre altre visioni, dall'aprile all'ottobre del 1915 nelle quali Lucia e altre tre pastorelle Maria Rosa Matias, Teresa Matias e Maria Justino, videro, sempre sul colle del Cabeço, sospesa nell'aria sull'albereto della valle «come una nuvola più bianca della neve, qualcosa di trasparente, con forma umana». Era «una figura come se fosse una statua di neve, che i raggi del sole rendevano in qualche modo trasparente». La descrizione è della stessa suor Lucia.

 

PRIMA APPARIZIONE DELL'ANGELO

Nella primavera 1916, mentre Lucia (9 anni ndr), e i suoi cuginetti Francesco Marto, di 8 anni e Giacinta Marto di 6 anni, sono al pascolo sulla collina del Cabeço, videro in lontananza un giovane, come se fosse di luce, «A misura che si avvicinava ne venivamo distinguendo i tratti: un giovane dai 14 ai 15 anni, di una grande bellezza. Eravamo sorpresi e quasi rapiti. Non dicevamo parola.
«Giunto vicino a noi disse: «-"Non abbiate paura. Sono l'Angelo della Pace. Pregate con me". E inginocchiatosi piegò la fronte fino a terra e recitò per tre volte questa preghiera: Dio mio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Io Vi domando perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano, non Vi amano." Poi disse loro: "Pregate così. I cuori di Gesù e di Maria ascoltano la voce delle vostre suppliche". Quindi scomparve. Francesco vide l’apparizione ma non udì le parole, che gli saranno riferite da Lucia e da Giacinta.

 

SECONDA APPARIZIONE DELL'ANGELO

Nell’estate 1916, mentre si trovano ancora sulla collina del Cabeço a pascolare il gregge e giocavano allegramente, appare ancora l’Angelo e dice loro: "Cosa fate? Pregate, pregate molto! I Santi Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi dei progetti di misericordia. Offrite senza posa preghiere e sacrifici all’Altissimo. In tutto ciò in cui vi è possibile offrite a Dio un sacrificio in atto di riparazione per i peccati da cui è offeso, e in atto di supplica per la conversione dei peccatori. In questo modo voi attirerete la pace sulla vostra patria. Io sono il suo Angelo Custode, l’Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà". E scomparve.

 

TERZA APPARIZIONE DELL'ANGELO

Nell’autunno 1916 sempre sulla stessa collina, nella Loca do Cabeço, Lucia, Francesco e Giacinta stanno ripetendo molte volte la preghiera insegnata loro dall’Angelo ed ecco che questi compare tenendo nella mano sinistra un Calice; sopra è sospesa un’Ostia da cui cadono alcune gocce di Sangue dentro il calice. L’Angelo lascia il Calice e l’Ostia sospesi nell’aria e, prostrato fino a terra a fianco dei pastorelli, ripete, imitato da loro, tre volte una nuova preghiera: "Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso. Per i meriti infiniti del suo Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria io Vi domando la conversione dei poveri peccatori". Poi prende nuovamente il Calice e l’Ostia e dà l’Ostia a Lucia e il Sangue del Calice a Francesco e a Giacinta dicendo: "Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio".
Poi si prostra di nuovo e ripete ancora tre volte la preghiera: “Santissima Trinità...” quindi scompare.

Dal sito: http://www.reginamundi.info/madonna-di-fatima/apparizioni-di-fatima.asp

 

Nota di redazione: Il calice richiama il "sacrificio" come dice Gesù nel Getsemani: Padre se ti è possibile allontana da me questo calice. Ma non come voglio io ma come vuoi tu! (Matteo 26,39.42; Marco 14,36; Lc 22,20.42). Vedi anche l'esercizio del sacerdozio comune espresso da S. Paolo ai Romani capitolo 12,[1]Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. [2]Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. La stessa convinzione è del Salmista in 40(39),7 e della lettera agli Ebrei 10,5-7 che cita il salmo nella versione greca dei LXX e della Volgata, con l'espressione "un corpo mi hai preparato".

 

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Ultimo controllo 24 Luglio 2018 ore 09.22