INTRODUZIONE
Con tutto il materiale bibliografico che già circola
sull'alcol, che bisogno c'era di dar vita ad una nuova pubblicazione?
L'interrogativo non è da buttare, anzi, di fronte alla mole degli scritti, noi
ci sentiamo veramente piccoli per il lavoro contenuto in queste pagine.
Ma la nostra finalità, anch'essa molto semplice, è di
tutt'altro genere rispetto a quelle più profonde ed analitiche delle ricerche
sul mercato. Il nostro intento, di fatto, può essere indirizzato su due
direzioni:
- anzitutto ridire l'importanza di essere sentinelle circa
le mode del bere che, cambiando continuamente, troppo spesso ci lasciano l'amaro
in bocca quando come solitamente si ammette ci si "accorge troppo
tardi" d'esser dentro situazioni di sofferenza più o meno legate a noi, ai
nostri ambienti e nelle nostre comunità parrocchiali;
- in secondo luogo crediamo che la testimonianza della
carità cristiana non la si valuti solamente quando accadono e/o siamo sfidati
da "segni" eccezionali ma, in primo luogo, dalla quotidianità
esistenziale di non pochi fratelli e sorelle (spesse volte anche molto giovani)
che sono vittime di dipendenze anche profonde e che non sempre trovano né
alcuna persona né luoghi per loro preparati in quanto, "scesi da
cavallo", ci si rende disponibili per chi si ritrova ai bordi dei proprio
vivere dignitosamente.
Detto ciò, ecco la nostra semplice proposta di un lavoro
fatto a più mani: a voi prenderne visione, valutare la sua portata pedagogica e
di ricaduta pastorale e, perché no, dare elementi anche critici per essere a
servizio di chiunque non si voglia "spegnere" con l'alcol.
Il Laboratorio Alcolismo della Caritas Díocesana
Bergamasca
gennaio 2002
Sapere
PROBLEMI ALCOLCORRELATI
L'alcol è la sostanza ricreazionale più usata nel mondo,
ma le conseguenze negative dell'uso di alcol sono più diffuse di quelle
associate agli oppiacei ed ad altre sostanze illegali.
Ciononostante poco si sente parlare dei problemi causati
alle persone e alle loro famiglie, una realtà non adeguatamente presente
all'opinione pubblica, mass media e trascurata dai politici.
Inoltre il consumo di alcol da parte dei giovani non è in
calo e i fattori che sottostanno alla scelta e al modo di bere alcolici da parte
delle nuove generazioni sono simili all'utilizzo delle altre sostanze che creano
allarme sociale.
Anche nel nostro contesto sociale i problemi alcolcorrelati
s'innestano in uno stile di vita radicato nella gente che legge e vive il
fenomeno non tanto come fattore di rischio ma, piuttosto, come un passaggio
naturale o momento fondamentale nelle esperienze di una persona.
Gli effetti di un uso improprio dell'alcol si riflettono
pesantemente su tutti gli aspetti dell'esistere umano, che vanno dai danni
fisici ai danni psichici, a quelli sociali.
Mentre per i primi due effetti (sfera psicofisica) si può
abbastanza facilmente verificarne la portata, per il terzo aspetto (sfera
socio/relazionale) l'operazione è più difficile, anche se i risultati non sono
certo marginali. Alterando il proprio comportamento, l'alcolista non risponde più
in modo concreto agli impegni che ha verso la famiglia e verso la società,
diventando pure un "peso" che grava sulla spesa sociale.
Si calcola che almeno 30.000 morti annue siano da
attribuirsi a cause alcolcorrelate e da un'indagine molto recente emerge come
ben il 36,8 % degli infortunati sul lavoro avesse assunto sostanze alcoliche
anche durante l'espletamento delle proprie mansioni; per non parlare poi delle
giovani vittime delle stragi dei sabato sera. Inoltre ad aggravare i costi
sociali dell'alcolismo, va tenuto presente l'effetto "PORTA GIREVOLE"
che si verifica quando l'alcolista in fase patologica è ricoverato per curare i
danni fisici e, terminato il ricovero con le cure dei caso, ritorna nel proprio
habitat e qui, dopo un periodo più o meno breve, riprende le abitudini al bere
che lo riportano repentinamente ad un nuovo ed ulteriore ricovero.
Accorgersi
LA COMUNITÀ PARROCCHIALE
Come per tutte le altre realtà sociali anche per le
comunità parrocchiali
urgente passare da una posizione di passiva
accettazione" dell'alcolismo ad un'attenzione e ad un coinvolgimento con i
problemi dell'alcolista e dei suoi mondi vitali.
Il lavoro pastorale spesso intersec persone dipendenti
dall'alcol non trovando altra "risorsa" che la sopportazione
dell'alcolista, basata o su una generica definizione dì "viziosità"
o su sentimenti di pena e d'imbarazzo.
Non rare volte anche i responsabili fanno fatica a
"vedere" i problemi alcolcorrelati perché inseriti nella stessa
cultura del bere.
Si è però sperimentato che l'ambito ecclesiale rimane
aperto e disponibile a progetti di sensibilizzazione, essendo attento alla
dimensione umana e alla sofferenza di chi fa fatica.
Per migliorare la propria attenzione la parrocchia stessa
si deve inserire in un processo formativo e di sensibilizzazione costante non
trascurando l'azione sulla comunità locale in cui è presente. Una delle
priorità educative che le comunità cristiane hanno è l'attenzione alle
generazioni più giovani e l'oratorio ne è un segno; ciò implica il dovere di
educare ad uno stile di vita sobrio e responsabile anche nei confronti delle
sostanze alcoliche.
Pastoralmente si ritiene utile suggerire alcune proposte:
l. FORMAZIONE
- Promuovere programmi di prevenzione che portino a
conoscenza dei rischi dell'uso dell'alcol.
- Sviluppare una corretta informazione sui rischi sociali e
familiari.
- Far narrare esperienze personali, particolarmente
significative per la comunità, in occasione di momenti liturgici e catechetici
per sottolineare la liberazione dal problema come segno della vicinanza di Dio
all'uomo.
2.INCONTRO
- Maturare una capacità di accoglienza dell'alcolista e
della famiglia nella sua fase critica e nei momenti dei primo approccio alla
cura e nel dopo.
- Far pervenire da subito all'alcolista che inizia la
terapia la solidarietà della comunità cristiana, il proprio sostegno e la
piena comprensione.
- Coinvolgere i membri della comunità nei gruppi
d'auto-aiuto, con funzione non di delega ma di sostegno come testimoni di
momenti di solidarietà e di condivisione.
3. AZIONE
- Far maturare esperienze alternative
in occasioni di feste patronali, con il positivo
coinvolgimento degli alcolisti stessi sperimentando sagre analcoliche. *Abolire
nel bar dell'oratorio le bevande alcoliche (*vedi nota).
- Promuovere luoghi di accoglienza per le urgenze di crisi
familiari.
- CODICE PENALE, articolo 689
Somministrazione di bevande alcoliche a minori o a infermi
di mente.
L'esercente un'osteria o un altro pubblico spaccio di cibi
o di bevande, il quale somministra, in un luogo pubblico o aperto al pubblico,
bevande alcoliche a un minore degli anni sedici, o a persona che appaia affetta
da malattia di mente, o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza
psichica a causa di un'altra infermità, è punito con l'arresto fino a un anno.
Se dal fatto deriva l'ubriachezza, la pena è aumentata. La
condanna importa la sospensione dall'esercizio.
Accogliere
TESTIMONIANZA DI CARITÀ
Esprimiamo alcune indicazioni per i volontari e in
particolare per gli operatori dei Centri d'Ascolto Parrocchiali (CAP).
l. L'INCONTRO
Se si è a conoscenza di problemi alcolcorrelati in una
famiglia è bene:
- Avvicinarsi attraverso le persone che hanno già un
contatto.
- Proporre un incontro al C.A.P. con la persona della
famiglia più disponibile a parlarne.
2. L'ASCOLTO
La fatica e la sofferenza vanno accolte con rispetto:
- Lasciare un congruo tempo per il racconto della
situazione e dei tentativi già messi in atto.
- Rinforzare le motivazioni al cambiamento e la convinzione
che dal problema dell'alcolismo si può uscire.
3. L'INTERVENTO
Offrire delle proposte concrete:
- Proporre l'incontro con i gruppi di auto-aiuto.
- Accompagnare al servizio di alcologia dell'ASL.
4. IL COINVOLGIMENTO
Sviluppare l'attenzione nella comunità cristiana:
- Aggiornare la Caritas parrocchiale sugli interventi e sui
problemi emersi.
- Coinvolgere alcune persone della comunità per l'aiuto in specifiche situazioni di difficoltà delle famiglie.