SAN PIETRO Applausi a scena aperta e standing ovation
finale per la seconda uscita di "Varcare il confin" lo spettacolo
ideato, curato e diretto da Martina Casanova in collaborazione con
il Coro Comelico. Il pubblico della sala della Regola di Costalta,
gremita, ha apprezzato il percorso poetico e musicale che racconta
dell'emigrazione italiana di fine Ottocento e primi Novecento, in
America ed in Europa, fino a giungere alle tragedie odierne dei "migratori
verso i porti del nord" come li ha definiti lo scrittore Erri
De Luca. Il fascino sempreverde delle canzoni come "Mamma mia
dammi 100 lire" o "Il tragico naufragio del vapore Sirio"
o "Il treno che viene dal sud" eseguite da Martina Casanova
(prima voce) e Nicholas Cesco (seconda voce) con musica dal vivo nella
partitura originale, si è amalgamato con l'impatto vocale del
Coro Comelico, che ha proposto brani come "Merica, Merica"
o "Lontano andrò", tipici del repertorio dell'emigrazione.
E in mezzo la narrazione con poesie e racconti delle vicende di una
donna veneta che il due agosto 1906 partì con destinazione
Brasile. Nello spettacolo vengono ricordate anche le grandi tragedie
per centinaia di lavoratori emigranti italiani, come a Marcinelle,
nel Belgio ove nel 1956 peririrono in un incidente in miniera 262
operai di cui 136 italiani, o come a Mattmark in Svizzera, dove il
crollo di un ghiacciaio nel 1965 uccise 88 lavoratori, di cui 56 italiani.
Ma il racconto non si occupa solo di tragedie. Vi sono anche esempi
di emigranti che, in Brasile o in America o in Svizzera, hanno fatto
fortuna, lavorando con impegno e passione. Lo spettacolo termina con
un messaggio di speranza, la canzone "Viva l'Italia" di
De Gregori, cantata da Martina Casanova, accompagnata dal Coro Comelico,
sulle note della "band" formata da Francesco Pellizzaroli
al contrabbasso, Nicola Festini alle percussioni, Fabio De Lorenzo
alla fisarmonica, Emanuele Pellizzaroli e Michele Becciu alla chitarra.
Un canto cui ben presto si è unito tutto il pubblico. Al termine
dello spettacolo il ringraziamento del rappresentante dell'Associazione
bellunesi nel mondo, Ruggero Valmassoi, e della famiglia degli ex
emigranti del Comelico, Bruno De Candido. L’intervento finale
della serata è toccato ad Oscar De Bona, già assessore
ai flussi migratori, che aveva voluto la presenza del Coro Comelico
in Canada, Usa, Uruguay e Brasile, in occasione di importanti incontri
promossi dalla Regione con le famiglie venete nel mondo. «Eravate
già bravi», ha detto De Bona «ma ho visto che i
viaggi presso i nostri emigranti vi hanno fatto crescere ancora di
più. Complimenti in particolare a Martina Casanova, per aver
ideato questo spettacolo. Apprendo adesso che è la figlia di
Luciano, direttore del Coro. Buon sangue non mente». Livio
Olivotto
Il DEPLIANT di presentazione dello spettacolo
Alcune istantanee dello spettacolo
(Costalta, 4-8-2012)
Riflessioni di Patrizia Rizzo (tratte
dalla sua pagina su Facebook)
"Costalta di Cadore - Ceda d'la Regola -(Varcare il confin).
Se sentite la necessità di provare emozioni che scaldano il
cuore, e capire che c'è ancora amore venite a Costalta. Questa
sera è stata una serata incredibile..... il Coro Comelico,
sapientemente diretto dal maestro Luciano Casanova Fuga con i suoi
canti ha accompagnato i nostri cuori nel doloroso mondo degli emigranti,
sopratutto Cadorini. I canti si sono levati alti ed intensi nel salone
accompagnati da vecchie immagini, sapientemente raccolte da Michele
Casanova Crepuz, di persone costrette a lasciare queste verdi valli
per trovare un lavoro oltre oceano. Abbiamo rivissuto nelle lettere
e nei racconti, splendidamente interpretati da Martina Casanova Fuga,
ciò che gli scriventi hanno provato e credo che come me molti
presenti hanno sentito gli occhi riempirsi di lacrime ed un nodo di
emozione stringere la gola. È stato poi sorprendente quanto
bello scoprire che ci sono ancora dei giovani che amano queste musiche.
Infatti con strumenti a noi ormai quasi sconosciuti come la fisarmonica
e il contrabbasso quattro ragazzi del luogo hanno saputo dare un valore
aggiunto a questo incanto musicale. Grazie Martina, sapiente ricamatrice
di questo evento per tutte le emozioni che abbiamo provato".
Lo
spettacolo è stato rappresentato,
la prima volta, a San Pietro di Cadore, nella Villa Poli, il 7 luglio
2012