VARCARE IL CONFIN
spettacolo organizzato
da Martina Casanova Fuga e dal Coro Comelico
Costalta di Cadore, Sala della Regola, 4 agosto 2012


«L’emigrazione riletta in musica»
Dal Corriere delle Alpi, 10 agosto 2012 - pagina 25 sezione: Nazionale

SAN PIETRO Applausi a scena aperta e standing ovation finale per la seconda uscita di "Varcare il confin" lo spettacolo ideato, curato e diretto da Martina Casanova in collaborazione con il Coro Comelico. Il pubblico della sala della Regola di Costalta, gremita, ha apprezzato il percorso poetico e musicale che racconta dell'emigrazione italiana di fine Ottocento e primi Novecento, in America ed in Europa, fino a giungere alle tragedie odierne dei "migratori verso i porti del nord" come li ha definiti lo scrittore Erri De Luca. Il fascino sempreverde delle canzoni come "Mamma mia dammi 100 lire" o "Il tragico naufragio del vapore Sirio" o "Il treno che viene dal sud" eseguite da Martina Casanova (prima voce) e Nicholas Cesco (seconda voce) con musica dal vivo nella partitura originale, si è amalgamato con l'impatto vocale del Coro Comelico, che ha proposto brani come "Merica, Merica" o "Lontano andrò", tipici del repertorio dell'emigrazione. E in mezzo la narrazione con poesie e racconti delle vicende di una donna veneta che il due agosto 1906 partì con destinazione Brasile. Nello spettacolo vengono ricordate anche le grandi tragedie per centinaia di lavoratori emigranti italiani, come a Marcinelle, nel Belgio ove nel 1956 peririrono in un incidente in miniera 262 operai di cui 136 italiani, o come a Mattmark in Svizzera, dove il crollo di un ghiacciaio nel 1965 uccise 88 lavoratori, di cui 56 italiani. Ma il racconto non si occupa solo di tragedie. Vi sono anche esempi di emigranti che, in Brasile o in America o in Svizzera, hanno fatto fortuna, lavorando con impegno e passione. Lo spettacolo termina con un messaggio di speranza, la canzone "Viva l'Italia" di De Gregori, cantata da Martina Casanova, accompagnata dal Coro Comelico, sulle note della "band" formata da Francesco Pellizzaroli al contrabbasso, Nicola Festini alle percussioni, Fabio De Lorenzo alla fisarmonica, Emanuele Pellizzaroli e Michele Becciu alla chitarra. Un canto cui ben presto si è unito tutto il pubblico. Al termine dello spettacolo il ringraziamento del rappresentante dell'Associazione bellunesi nel mondo, Ruggero Valmassoi, e della famiglia degli ex emigranti del Comelico, Bruno De Candido. L’intervento finale della serata è toccato ad Oscar De Bona, già assessore ai flussi migratori, che aveva voluto la presenza del Coro Comelico in Canada, Usa, Uruguay e Brasile, in occasione di importanti incontri promossi dalla Regione con le famiglie venete nel mondo. «Eravate già bravi», ha detto De Bona «ma ho visto che i viaggi presso i nostri emigranti vi hanno fatto crescere ancora di più. Complimenti in particolare a Martina Casanova, per aver ideato questo spettacolo. Apprendo adesso che è la figlia di Luciano, direttore del Coro. Buon sangue non mente». Livio Olivotto


Il DEPLIANT di presentazione dello spettacolo





Alcune istantanee dello spettacolo (Costalta, 4-8-2012)


Riflessioni di Patrizia Rizzo (tratte dalla sua pagina su Facebook)
"Costalta di Cadore - Ceda d'la Regola -(Varcare il confin). Se sentite la necessità di provare emozioni che scaldano il cuore, e capire che c'è ancora amore venite a Costalta. Questa sera è stata una serata incredibile..... il Coro Comelico, sapientemente diretto dal maestro Luciano Casanova Fuga con i suoi canti ha accompagnato i nostri cuori nel doloroso mondo degli emigranti, sopratutto Cadorini. I canti si sono levati alti ed intensi nel salone accompagnati da vecchie immagini, sapientemente raccolte da Michele Casanova Crepuz, di persone costrette a lasciare queste verdi valli per trovare un lavoro oltre oceano. Abbiamo rivissuto nelle lettere e nei racconti, splendidamente interpretati da Martina Casanova Fuga, ciò che gli scriventi hanno provato e credo che come me molti presenti hanno sentito gli occhi riempirsi di lacrime ed un nodo di emozione stringere la gola. È stato poi sorprendente quanto bello scoprire che ci sono ancora dei giovani che amano queste musiche. Infatti con strumenti a noi ormai quasi sconosciuti come la fisarmonica e il contrabbasso quattro ragazzi del luogo hanno saputo dare un valore aggiunto a questo incanto musicale. Grazie Martina, sapiente ricamatrice di questo evento per tutte le emozioni che abbiamo provato".


Lo spettacolo è stato rappresentato,
la prima volta, a San Pietro di Cadore, nella Villa Poli, il 7 luglio 2012