PRIMA PORTA

Ho aperto quella porta che da tempo nessuno
apriva.
Fermo sulla soglia, ti ho cercato tra le ombre.
Non sono voluto entrare ma, chiusi gli occhi, ho
ascoltato ed ecco lì in fondo, i passi di te che te
ne vai.
Ti ho visto quel giorno partire ma, per paura di
seguirti, ho finto di non vedere.
Ti ho seguito col pensiero e forse con il cuore,
perchè un po' partivo anch'io.
Ora, se guardo dalla finestra, laggiu in fondo alla
scarpata, c'è un sambuco che nessuno cura.
L'inverno l'ha rinsecchito e sembra giunta la sua
ora.
Nella stagione dell'oblio nessun lo vede ma ver-
ranno altre stagioni e per le sue radici nuova
linfa scorrerà.
Così per le nostre, da antichi uomini piantate, e
serve poco andar lontano per non sentirne più
1'abbraccio.

SECONDA PORTA

Ci sono porte oltre cui nessuno vorrebbe
andare.
Non ti portano in Paradiso né ti precipitano
nell'infemo.
Sono porte di tutti i giorni, poste in luoghi
ameni, ma
conosciuti da tutti.
Aperte o chiuse, non cambia niente, non la-
sciano spazio all'immaginazione.
Oggi, che la vita sorride, vorrei dipingerle di
verde ma forse domani le vedrei come sono...
solo chiuse.

TERZA PORTA

Oggi un'altra porta s'è chiusa e chissà quando si riaprirà.
Apriamo allora tutte le finestre.
Quelle da anni mai più aperte, quelle appena socchiuse ma mai spalancate. Che entri il sole e la gioia colori questi muri.
Oggi un altro di noi ci ha lasciato e mai più tornerà.
Andiamo tutti per le strade con la voglia di rompere quel cerchio che ci tiene chiusi.
Spalanchiamo i nostri cuori perché la Speranza, lei donna che non si sa negare, entri e doni la voglia di gridare...

Poesie di Franco Casanova