LE CANZONI DELLO SPETTACOLO... |
LA LEGGENDA DEL PIAVE
Il Piave mormorava
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio:
l'Esercito marciava
per raggiunger la frontiera,
per far contro il nemico una barriera
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andare avanti!
S'udiva, intanto, dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò:
"Non passa lo straniero!" |
Al dizon d Palonbin
Lo conosso a memoria
al dizon d Palonbin
ogni röiba e ogni croda
iö dante e tu dòi
e rivede su in zima
al mar d erba d agosto
al cadon senpro ilò
la fontana vizin
che spitee ogni istede
föi al fögn cassù in monte
era festa dl amor
Tu era frössa com l aga
tu par me era forte
com i lares in monte
che crösse sora el crode
tu par me era bela
pi dla luna dadsöra
ch nassee sora Visdende
ma pi bela tu era
bonora a rodlà
lassù in zima la vara
col sfondo dal ziel.
N podaröi desmantié
al bögn ch t öi volù
i os fis é nassude
sul lodro z cadon
Söi tornó a passon
sti pöce ane ch me resta
da vive cadù
inante esse aped te
ma nsun mai n dirà su
col rodal dle vace
pal dizon d Palonbin
iö vòi ch reste lassù
al sacrario dl amor.
Ne n é tanto dalonde
par me al paradis
ntin pi in su d Valdalondo
zal piön d Palonbin. |
Il sentiero di Palonbin
Lo ricordo a memoria
il sentiero di Palonbin
ogni frana e ogni sasso
e io ti precedevo
quando arrivavamo
il mare d'erba d'agosto
la baita
la fontana vicino
che ogni estate ci attendeva
fare il fieno quassù
era festa d'amore
Tu eri fresca come l'acqua
tu eri forte
come i larici di montagna
che crescono sulle rocce
tu per me eri bella
come la luna che nasce
di sera sopra Visdende
ma era ancora più bella
al mattino a spargere erba
lassù nel prato
con lo sfondo del cielo.
Non potrò dimenticare
il bene che ti ho voluto
i nostri figli sono stati concepiti
nel giaciglio della baita
Sono tornato al pascolo
in questi anni che mi restano
da vivere qui
prima di raggiungerti
ma nessuno salirà
con la mandria delle mucche
sul sentiero di Palonbin
voglio che resti lassù
lo spazio sacro dell'amore.
Non è lontano
per me il paradiso
poco più su di Valdalondo
nel pianoro di Palonbin. |
SUL CAPPELLO CHE NOI PORTIAMO
I.
Sul cappello, sul cappello che noi portiamo
c'è una lunga, c'è una lunga penna nera
che a noi serve, che a noi serve da bandiera
su pei monti,su pei monti a guerreggiar.
Oilalà.
Evviva evviva il Reggimento,
evviva evviva il Corpo degli Alpin!
2.
Su pei monti, su pei monti che noi saremo,
coglieremo, coglieremo le stelle alpine
per donarle, per donarle alle bambine,
farle piangere, farle piangere e sospirar.
Oilalà.
|
Ai preât
Ai preât la biele stele
duç i sants dal paradis
che il Signor fermi la vuere
che il gno ben torni al pais.
Ma tu stele, biele stele
su palese il gno destin
va daur di che montagne
là ch'alè il gno curisin.
Era tu la bela stöla
era tu al mi paradis
ma sta maledöta guera
à robó duc i mi dis.
La tristöza inlaga al cöre
e me lasa zenza pas
pariaröi la bela stöla
fin al dì ch tu tornaras. |
Ho pregato
Ho pregato la stella più bella
tutti i santi del paradiso
perchè il Signore fermi la guerra
perchè il mio amato torni al paese.
Ma tu stella, bella stella
rivela il mio destino,
vai al di là della montagna
dov'è il mio cuore.
Eri tu la stella più bella
eri tu il mio paradiso
ma questa maledetta guerra
ha rubato tutti i miei giorni.
La tristezza allaga il cuore
e mi lascia senza pace
pregherò la stella più bella
finchè non tornerai. |
MONTE CANINO
(Non ti ricordi quel mese di aprile)
I.
Non ti ricordi quel mese, di aprile,
quel lungo treno che andava al confine,
che trasportavano migliaia degli alpini:
"Su , su, correte, è l'ora di partir!"
2.
Dopo tre giorni di strada ferrata
ed altri due di lungo cammino
siamo arrivati sul Monte Canino
(e) a ciel sereno ci tocca riposar.
3.
"Se avete fame, guardate lontano,
se avete sete, la tazza alla mano,
se avete sete, la tazza alla mano,
che ci rinfresca la neve ci sarà."
4.
E più di dieci ne ho visti cadere
e più di cento ne ho visti scappare;
là si sentivano, sentivano gridare:
"Se ci rendiamo saremo prigionier!" |
Guai a voietre
Guai a voietre ipocrite e false
guai a voietre
ch tradide al mi nome
v öi insignó a volöi senpro bögn
e inveze öde inpù
dut al mondo de vlögn.
Beate cöi porta
zal mondo la pas
beate i poröte,
beate i sanziöre
beate cöi ch dora
la misericordia
beate sarà
cöi ch padis ingiustizie
a löre promöto
al regno dal ziel.
Guai a voietre...
Ne stadöi a föi contra
i triste e i violente
voltà clautra msöla
a chi ch tona na slepa
a un ch roba al vistì
dadöi anche l mantel
volöi bögn ai nemighe
parié par cöi ch odia
stadöi duce a una
zla pas e zl amor.
Guai a voietre... |
Guai a voi
Guai a voi ipocriti e falsi
guai a voi
che tradite il mio nome
vi ho insegnato ad amare sempre
e invece riempite
il mondo di odio.
Beati i costruttori
della pace
beati i poveri
beati i puri di cuore
beati quelli che usano
misericordia
beati saranno
i perseguitati per la giustizia
a loro prometto
il regno dei cieli.
Guai a voi...
Non opponetevi
ai malvagi ed ai violenti
porgete l'altra guancia
a chi vi colpisce in faccia
a chi vi ruba la veste
date anche il mantello
amate i nemici
pregate per i persecutori
rimanete in unità
nella pace e nell'amore.
Guai a voi... |
Gno elo al re?
Gno elo al re,
dute el bandiöre
ch su ple monte
inon scognù portà?
Gno elo al re?
Tade el cianpane
ch avasson volù sonà.
La guera é fögo
la guera é vlögn
ch indormöinza al zorvel
la guera é nöte
la guera é geza
ch al cöre soplis.
Cuön nassaralo al söimin dl amor?
Gnarà la pas
e sarà festa e sarà musica
ch nöi sonaron.
Gnarà la pas
e zla prandera
al loo e l agnel dirà a passon.
La guera é fögo... |
Dov'è il re ?
Dov'è il re,
tutte le bandiere
che sulle montagne
abbiamo dovuto sventolare?
Dov'è il re?
tacciono le campane
che avremmo voluto suonare.
La guerra è fuoco
la guerra è veleno
che paralizza la mente
la guerra è notte
la guerra è ghiaccio
che seppellisce il cuore.
Quando nascerà il seme dell'amore?
Verrà la pace
e sarà festa e sarà musica
che suoneremo.
Verrà la pace
e nella prateria
il lupo e l'agnello pascoleranno insieme.
La guerra è fuoco... |
MALEDETTA LA GUERRA E I MINISTRI
Questa tomba racchiude le spoglie
di mio figlio che più non vedrò;
questa tomba i sospiri raccoglie
d'una madre che tanto l'amò.
Lo allevai tra sospiri ed affanni
ma il destino lo volle così:
non aveva compiuto i vent'anni
che innocente sul campo morì.
Compiangete una povera madre
per il figlio sul fior dell'età,
il dolore del vecchio suo padre
al nemico farebbe pietà.
Maledetta la guerra e i ministri
che tutto il mondo i g'ha rovinà,
se tutti fosser d'un solo pensiero
anche la guerra dovrebbe cessar. |
L alpin dal Popera
Crode zenza vita
rodiede da l aga e dal vento
dure com i cöres
d cöi ch à volù la guera.
Monte ch se spaca par vöna
com bocogn d dovantù
tlosta via a la vita di pöide.
Nöio che n va via nanch d istede
marzo e viliaco
compagn d cöi ch n à tradù
bianco...
bianco com la morte.
Frades in straze
ciapade a tradimöinto in cal mai
lassà i cianpes e i prades ch vardiee
inciocade d paura
mnade come föde al mazelo
da lupe vistide da pastores
par difende i confine dla patria
i confine dl inferno.
Era na nöte d aprile
gnee dal mar l aria nova dl insuda
nöio e aga zi landre
gno ch marzii i soldade.
Son dude a l ataco
in cla nöte d lavine
tocee tade e obdì.
Inà dito ch son morte da eroi
inà dito ch son morte pla patria.
Iö söi snoma ch söi morto sofió
col nome d mi mare su la bocia
e zi vöi na grön voia da vive.
Podaa lassame lassù in Popera
a dormì e desmantié
sot al nöio ch à soplù
cla maledöta guera e la mi dovantù. |
L'alpino del Popera
Rocce senza vita
erose dall'acqua e dal vento
dure come i cuori
di chi ha voluto la guerra.
Monti che si spaccano in fenditure
come pezzi di gioventù
rubata alla vita dei paesi.
Neve che non si scioglie in estate
marcia e vigliacca
come chi ci ha tradito
bianca
bianca come la morte.
Fratelli straccioni
presi a tradimento quel maggio
lasciare prati e campi verdeggianti
ubriachi di paura
portati come pecore al macello
da lupi vestiti da pastori
per difendere i confini della patria
i confini dell'inferno.
Era una notte d'aprile
dal mare saliva aria di primavera
neve ed acqua nelle trincee
dove marcivano i soldati.
Abbiamo attaccato
quella notte di valanghe
si doveva obbedire e tacere.
Ci hanno definiti eroi
che morimmo per la patria.
Io so di essere morto soffocato
col nome di mia madre sulle labbra
e negli occhi la voglia di vivere.
Potevate lasciarmi in Popera
a dormire e dimenticare
sotto la neve che ha sepolto
la maledetta guerra e la mia gioventù. |
Luna rossa
...bambinute no fidati
dal prim nassi de passion
disperade al po lassati
alè un flor fur di stagion...
Node miö vòi contate
na storia de guera
un sagröto che nsun n à savù
to nono era moro com te
sul so beco al saroio dal sud.
Era rossa la luna, era rossa cla nöte
e i veces la spiee con paura,
malatii, ciarestii, eresii...
ma sul còl gno ch dadsöra ciantone
anche la luna era rossa d amor.
Com la peste cassù é riveda
à robó duc i omin dle cede
spale done usede al fadii
anche el fömne a föi guera ai todösse
bona dente ch cetone a passon.
Cuön che se spione al cöre tarmaa
l öi volù, primo fior su la monte...
öi piandù co é tornada la pas,
era moro to nono era bel
sul so beco al saroio dal sud.
Node miö vòi contate
na storia de guera
un sagröto che nsun n à savù
to nono era moro com te
sul so beco al saroio dal sud... |
Luna rossa
...ragazzina non fidarti
dello sbocciare di un passione
può lasciarti disperata
è un fiore fuori stagione...
Nipote mio, ti racconto
una storia di guerra
un segreto che nessuno conosce:
tuo nonno era scuro come te
sul suo viso il sole del sud.
Era rossa la luna, era rossa quella notte
e i vecchi la osservavano impauriti,
malattie, carestie, eresie...
ma sul colle dove cantavamo di sera
anche la luna era rossa d'amore.
E' arrivata come la peste
ha rubato gli uomini dalle case,
spalle giovani abituate alle fatiche
anche le donne in guerra contro i tedeschi
buona gente che incontravamo al pascolo.
Ad ogni sguardo tremava il cuore
l'ho voluto, primo fiore sulla montagna...
ho pianto quando è tornata la pace,
era scuro tuo nonno, era bello
sul suo viso il sole del sud.
Nipote mio, ti racconto
una storia di guerra
un segreto che nessuno conosce:
tuo nonno era scuro come te
sul suo viso il sole del sud... |