1 - Il buon diritto dei regolieri (1186)
Quale l'origine del patrimonio comune dei
regolieri?
Con formula suggestiva oggi i nostri boschi e pascoli si definiscono
"appresi per laudo", ma è una formula impropria.
Il regime della proprietà comune, diffuso in tutta Europa
e legato ad una primordiale economia agro-pastorale, non era
ignoto ai nostri progenitori Paleoveneti, Romani, Longobardi.
Questa sopravvivenza nelle regole cadorine del secolo XX è
perciò alquanto significativa.
Gli antichi abitanti del centro Cadore si
spingevano per il pascolo del loro bestiame nelle valli estreme
di Ampezzo e del Comelico. Sembra fondata l'ipotesi che con la
dimora, prima temporanea e poi permanente, i pastori abbiano
dato origine in queste valli ai villaggi: milleduecento armi
fa la situazione del Comelico, rispetto al Cadore, doveva essere
analoga a quella odierna di Val Visdende, usata ed abitata per
il pascolo nella buona stagione dalle persone e regole di Comelico
Inferiore.
Il Comelico Inferiore
deriva da Vigo di Cadore: nel documento che riportiamo la vicinia,
cioè regola, di Comelico, che comprendeva tutti i villaggi
di San Pietro, Santo Stefano e San Nicolò (Nota
1), e la vicinia di Arvaglo (Nota
2) dividono i loro monti conuni, consolidando probabilmente
una situazione di fatto: Londo, Dignás ed Ampleto (Val
di Carnia) in Visdende rimangono ai Comelicani, mentre Piova,
Razzo e Campo ai Vighesi. L'antico legame con Vigo rimase fino
al secolo scorso: per la definizione delle controversie la regola
di Oltrerino si appellava a quella di Vigo e viceversa.
Il 4 gennaio 1278
(Nota 3) i marighi di Santo Stefano,
San Pietro e San Nicolò convennero il rodolo secondo il
quale dovevano alternarsi nell'uso dei pascoli di Visdende gli
abitanti dei rispettivi villaggi, che val la pena ricordare,
e cioè, per Santo Stefano: Casada, Costalissoio, Casafaváio,
Ronco, Bedoglédo, Santo Stefano, Padola Inferiore, Calcarola,
Trasága di Sopra e di Sotto, Duzón, Sala, Pulédo,
Avara, Campolongo, Còstola; per San San Pietro, San Pietro,
Mare, Presenaio, Valle, Freine Monti, Colle, Costalta; per San
Nicolò: Rio, Gampedello, Gianígo, Anta, Costa Ravagnana,
Dosoleria, Fraina, Avára, San Nicolò, Gera, Viale,
Dugón (Nota 4). I regolieri
di San Nicolò parteciparono alle monti di Visdende fino
al secolo scorso; le altre regole sono ancor oggi impegnate nella
spinosa divisione di alcuni promiscui.
1186
aprile 20, Vigo di Cadore. Le vicinie
di Arvaglo e di Comelico dividono i loro monti (Nota
5).
(S) Anno ab incarnatione
Domini M.C.L. XXX.VI. XI die mensis aprilis exeunte, indictione
IIII, Permutacio bone fidei nositur esse contractus, ut invicem
divisionis et permutationis obtineant firmitatem eodemque nexu
obligent contraentes, placuit atque bona voluntate convenit inter
vicineam de Arvaglo et vicineam de Comelico ut in Dei nomine
debant dare, sicut a presenti die vicissim dederunt unus alteri
permutacionis et partis nomine, in primis dederunt Aicardus de
Salicona (Nota 6) et Fantinus de Vico
consensu vicinee de Arvaglo Johanino Fregna (Nota
7) Commelicanorum (Nota 8) misso
montes de Comelico Londum, Degnasum et Ampletum cum suis pertinentiis;
equidem sopradicti Arvaglini receperunt a predicto Commelicanorum
miso montes Raçum et Plauvam et Campum qualiter fines
cernunt a fonte de subtus Campo per terminos fictos et per arborum
cruces (Nota 9) usque ad crodam cum
omni iure ut habeant et teneant, sicut supra dictum est, permutacionis
et partis nomine et stipulacione ad invicem se ratum habere pena.
C. librarum per se et per suos heredes in omni tempore promiserunt;
unde due cartule uno tenore scripte sunt ad invicem. Actum est hoc ante cortinam Sancti Martini de Vico
(Nota 10) feliciter. Signa manibus Enrici presbiteri, Aminadab, Aimi de
Ronco, Federici de Pelusio, Artuichi de Laglio, Carbogni, Lipolfi
ed aliorum plurium testium rogatorum.
Ego Roço iudex atque notarius sacri palatii interfui et
scripsi rogatus.
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NOTE:
1)All'interno della
grande vicinia di Comelico si andranno formando le regole di
Santo Stefano-Casada, San Nicolò ed Oltrerino (San Pietro)
e da queste matrici deriveranno poi, nei secoli XVI-XVII, le
attuali 11 regole.
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2)Questo l'antico
nome di Oltrerino.
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3)Regesto in G.
DE DONA', Cadore, IV, p.60, ms presso la "Biblioteca cadorina"
di Vigo.
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4)Alcuni di questi
villaggi (o, meglio, gruppi di case) sono stati abbandonati,
altri sono fusi negli attuali paesi.
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5)La pergamena originale,
cm 10x21 ed abbastanza ben conservata, è presso la "Biblioteca
cadorina", pergamene, ARV. R. 1. Pubblicata da A. RONZON,
Le più antiche pergamene del Cadore, "Archivio storico
cadorino", III (1900), n. 12, p.148.
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6)Salagona era un
villaggio, oggi abbandonato, presso Laggio. Vi è rimasta
la chiesa di Santa Margherita, forse la più antica oggi
esistente in Cadore.
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7)Giovanino Frogna
il 30 maggio 1213 (pergamena originale in archivio presso la
chiesa di Lorenzago) è fra gli arbitri nella lite per
le montagne di Tamarile e Pian de Sire tra le vicinie di Santo
Stefano e Lorenzago.
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8)Si noti, in questo
che è fra i più antichi documenti del Comelico,
il termine "Comelicani".
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9)Le croci segnate
sulle piante indicano il confine.
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10)Davanti al cimitero
di San Martino di Vigo.
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