"CONSIGLI
E AVVERTIMENTI"
Forse la parte più "saggia"
di questa raccolta.
Una serie di massime frutto di storia vissuta, tramandata oralmente
e sempre valida.
Credi di essere il padrone del mondo?... "é doi la
porta". Non affanarti!... "tol al tempo e lasa la vita".
Perchè giudichi gli altri?... "spaza fora l to scuaze".
Per la loro aderenza alle immagini di vita, hanno poco di moralistico
e molta autorevolezza anche a una lettura moderna.
- E' doi la porta.
E' dietro la porta.
- Gnarà l bon dla vara.
Verrà il buono
del campo.
Concezione fatalistica
della vita: dovrai fare i conti con la realtà (amara).
- Tornà pal col su / ple ciauze
su.
Ritornerà in
gola / nelle calze.
Il male fatto si paga: è indigesto.
- La Pasca vögn
da se.
La Pasqua viene da
sè.
Cosa inevitabile.
- Rivarà 1 vösco da Parsanon.
Arriverà il
vescovo di Bressanone.
Rivarà cöl dal formai.
Arriverà quello
del formaggio.
Arriverà il castigamatti.
- Rivarà 1 befel.
Arriverà il
conto.
Arriverà sempre la resa dei conti.
- Ne ne sempro san Dön di colaze.
Non è sempre
san Giovanni delle ciambelle.
Ogni bel gioco dura poco.
- S te rive zla mi loda.
Se arrivi nel mio
corridoio.
- S te ciapo zun ströinto/zun scondù.
Se ti prendo una strettoia
in un posto nascosto.
Minaccia di farla pagare.
- Iö
si te dom la pasta.
Domerò la pasta.
Iö si te tamdóio.
Ti setaccerò.
Iö si te faz mudé la
pel.
Ti farò cambiare
la pelle.
Correzione rigida.
- Pitosto ch'vanza crepa panza.
Piuttosto che avanzi,
crepa pancia.
Approfittare.
- Tol al tempo e lasa la vita.
Prendi il tempo e
lascia la vita.
Non affannarsi troppo.
- Mangia tade e dì ch'l'é
cöta.
Mangia, taci e dì
che è cotta.
Accontentati.
- Spaza fora 1 te scuaze.
Scopa le tue sporcizie.
Pensa ai fatti tuoi.
- Föi
vöd Venezia.
Far vedere Venezia.
Illudere.
- Iné da bat al ciodo.
Bisogna battere il
chiodo.
- Inè da bat al fero cuön cle ciaudo.
Bisogna battere il
ferro quando è caldo.
Cogliere il momento.
- Nsugn n tol a mnà la porta.
Nessuno assume ad
accompagnare la porta.
Esigere operosità.
- Giavte 1 ran dal ció.
Togliti le rane dalla
testa.
Via le illusioni.
- El corde co li é bögn tirede schiza.
Le corde quan4o sono
ben tirate schizzano.
La goccia fa traboccare il vaso.
- Pagà al mös dal forsaró.
Pagare il "mös"
del pentolino.
Ripagare, sottomettersi.
- Vita gode e vita paga.
Vita gode e vita paga.
Chi gode paga.
- Föi
la molöta par ne scotase.
Fare le molle per
non scottarsi.
Mettere le mani avanti, prevedere il danno.
- Böt
a peto.
Mettere nel petto.
Far tesoro dei consigli, ricordare.
- Föi
bona farina.
Fare buona farina.
Farsi stimare sul lavoro.
- N calà dal late.
Non diminuisce il
latte.
Non costa tempo e fatica.
- Pöda,
paga e va con Dio.
Pesa, paga e va' con
Dio.
Regolati i conti, ognuno per la propria strada.
- Tira ple to strade.
Vai per le tue strade.
Non impicciarti degli affari degli altri.
l. Cuön
ch'ne n'é morte, é ciarestii, malatii e resii.
Quando non c'è
la morte, ci sono carestie, malattie ed eresie.
Aspettarsi il peggio.
2. Pi se stenta, pi s vive.
Più si fatica,
più si vive.
I problemi rendono la vita lunga.
3. Lorà bisogna, stantà
s deve.
Lavorare bisogna,
faticare si deve.
La vita è dura.
4. Al mus porta farina e mangia giardogn.
Un asino porta farina
e mangia cardi.
Chi più fa, meno riceve.
5. Al diau chega zal grumo grön.
Il diavolo defeca
nel letamaio grande.
C'è chi nasce con la camicia.
6. Chi che n pö bat al mus, bat la sela.
Chi non può
picchiare l'asino, picchia la sella.
Sfogarsi su chi non ha colpa.
7. Cuön
che schiza na bolifa nsun n ciama al servitor.
Quando scoppia una
scintilla nessuno chiama il servo.
Il bisogno aguzza l'ingegno.
8. N'ota core al ciön n'ota al lioro.
Una volta corre il
cane, un'altra la lepre.
La fortuna è cieca.
9. Z un ora nas un fongo.
Nel giro di un'ora
nasce un fungo.
Da un momento all'altro possono cambiare le cose.
10. In fond la val s conta 1 bore.
In fondo alla valle
si contano i tronchi.
Aspetta a cantare vittoria.
11. N giova sonà ciampana
cuön ch'la tampesta é
bel gnuda.
Non serve suonare
la campana quando la tempesta è già arrivata.
Non piangere sul latte versato.
12. 0 ch'se cianta o ch'se porta
la cros.
0 si canta o si porta
la croce.
Non si possono fare due cose contemporaneamente.
13. Al mal di etre n rimedia al sò.
Il male degli altri
non rimedia il proprio.
Bisogna risolvere da sè i propri problemi.
14. Cuön
ch é masa va par sora.
Quando è troppo
trabocca.
Non esasperare.
15. Chi che sputa dröt su torna pal bec du.
A chi sputa in aria,
lo sputo ritorna in faccia.
L'offesa ingiusta si ritorce.
16. A föi
cöl che n se deve intarvögn cöl che
n se cröde.
Facendo ciò
che non si deve, succede ciò che non si crede.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
17. Gno ch te cröde da signete te sgorbe, gno ch te cröde da sgorbate t sögne.
Dove credi di essere
benedetto vieni accecato, dove credi di accecarti sei benedetto.
Non giudicare prima di conoscere.
18. Duce inà da stropà
al so bus.
Tutti devono tappare
il proprio buco.
19. Duce misia al so brödo.
Tutti mescolano il
proprio brodo.
Ognuno ha il proprio fardello.
20. Duce va col sach a molin.
Tutti vanno con il
proprio sacco al mulino.
Ognuno risponde delle sue azioni.
21. Un ciön
solo baia pöco.
Un cane da solo abbaia
poco.
Uniti si vale di più.
22. Chi ch é doi merda coi.
Chi è dietro
raccoglie merda.
Beati i primi...
23. Balà second cöl chi sona.
Ballare ciò
che suonano.
Seguire la corrente.
24. La bocia é com la ridna,
tant böte e tant madöna.
La bocca è
come un recipiente per cereali, tutto ciò che viene introdotto
viene macinato.
L'incontentabile non si accontenta mai.
25. Un sac vöito
ne sta in pes.
Un sacco vuoto non
rimane in piedi.
La fame è un bisogno primario.
26. A dì al molin s infarinöia.
Al mulino ci si sporca
di farina.
L'ozioso non ha modo di sporcarsi.
27. Co se spia al vdel, se sa in
che stala ch'l é nasù.
Guardando il vitello,
si capisce in che stalla è nato.
Ognuno rispecchia il proprio ambiente.
28. S vöde
da vdel che bó ch'vögn.
Guardando il vitello,
si capisce che bue diventerà.
Il carattere si manifesta fin da piccoli.
29. Coi loi s é, coi loi bisogna
urlé.
Quando si sta con
i lupi bisogna urlare.
Adattamento all'ambiente.
30. La merda cor doi 1 badì.
Il letame segue il
badile.
Ognuno va con il proprio simile.
31. Stöia
nova spaza polito., stöia vecia
va daparduto.
La scopa nuova scopa
bene, la scopa vecchia arriva ovunque.
Vale l'esperienza.
32. Tra 1 vecio e 1 novel s lasa
la pel.
Passando dal vecchio
al nuovo si lascia la pelle.
Cambiare comporta sofferenza.
33. La fia d un oste, el serve d
i pres, i porzöi d i molnes
lontön d i
pares.
La figlia di un oste,
le perpetue dei preti, i maiali dei mugnai lontano dalle pareti.
Meglio non avere a che fare con chi è abituato agli
agi.
34. Lasa ch'l aga vada a la val e
1 vento al coste.
Lascia che l'acqua
scenda a valle e che il vento soffi sui costoni.
Lasciare che ogni cosa segua il suo corso.
35. L aga dev di ple so vöne.
L'acqua deve seguire
il suo corso.
Non sempre gli eventi si possono modificare.
36. Al sarvido à da dì
ridön.
Il piacere deve essere
fatto allegramente.
Non sappia la destra ciò che fa la sinistra.
37. Chi ch'imprösta perd la zösta.
Chi presta, perde
il cesto.
La generosità esagerata può recare danno.
38. Nanch'al ciön n möna la
coda d bando.
Neanche il cane scodinzola
invano.
Nessuno fa niente per niente.
39. Ogni ceda à 1 so cianton.
Ogni casa ha il suo
circondario.
Solidarietà fra vicinanti.
40. Chi ch'inà un ne n a nsun.
Chi ha un figlio solo,
non ha nessuno.
E' meglio essere in molti.
41. 1 parente é com le scarpe,
pi é ströinte e pi fa
mal.
I parenti sono come
le scarpe, più sono stretti e più fanno male.
Non aspettarsi nulla dai parenti.
42. La toda co là na zörta itè spodaraa anch la porta dal tabié.
La ragazza quando
ha una certa età sposerebbe anche la porta del fienile.
Meglio un marito qualsiasi piuttosto che sola.
43. Pi misia pi puza.
Più si mescola,
più puzza.
Non esasperare le situazioni.
44. El madone sta bögn sme su pi mure.
Le suocere stanno
bene solo sui muri.
45. La nora su la porta e la madona
morta.
La nuora sulla porta
e la suocera morta.
Incompatibilità.
46. Móio nóio fra i
corne ch'borba intrà li ongie.
Meglio neve tra le
corna che letame fra le unghie.
La libertà vale la sicurezza.
47. Möio
al vövo incöi sno ch'la pita dmön.
Meglio l'uovo oggi
che la gallina domani. "
... di doman non v'è certezza".
48. La nente é bona pi vöi.
L'assenza è
cosa buona per l'occhio.
Sguardo ad occhio libero.
49. La roba imprestada n torna pi
come che t l'as dada.
La cosa prestata non
ritorna più come è stata data.
Cautela nel prestito.
50. La roba ch's'imprösta à da dì piandön e tornà ridön.
La cosa prestata deve
partire pingendo e tornare ridendo.
Restituzione con gli interessi.
51. Ne sta mai a lamantate dal brödo graso.
Non lamentarti del
brodo grasso.
Accontentarsi del proprio stato.
52. La farina robada iné mal
madnada.
La farina rubata è
macinata male.
Il furto non paga.
53. L'aga marzis i pale.
L'acqua marcisce i
pali.
Meglio il vino... ?
54. Pi ladre ne n'é sardure.
Contro i ladri non
ci sono serrature che tengano.
Difficile fermare i cattivi.
55. Chi che n möre da cuna, provarà pi d'una.
Chi non muore da piccolo,
subirà tante disavventure.
La sofferenza è inevitabile.
56. Ogni möis
s fa la luna, ogni dì s'impara una.
Ogni mese luna nuova,
ogni giorno si impara qualcosa.
L'esperienza deve insegnare.
57. Pöra
cla föda ch'ne n'é bona
da portà la so lana.
Povera quella pecora
che non è capace di portare la sua lana.
Monito allo sprovveduto.
58. Lauda 1 monte e tögnte al piön.
Loda il monte e resta
in pianura.
Non lasciarsi attrarre dalle cose pericolose.
59. Ogni brusa rend la so ombria.
Ogni cespuglio fa
ombra.
Ognuno è portatore di positività.
60. Föi
al paso second la giamba.
Fare il passo in relazione
alla gamba.
Calcolare le proprie possibilità.
61. Föi
tanto ch'al ciampanin stöi
aped la gedia.
Agisci fino al punto
in cui il campanile stia attaccato alla chiesa.
Non tentare l'impossibile.
62. Möio
mal sta ch'ped rivé.
Meglio stare male
che finire peggio.
Chi si accontenta gode.
63. Pedo la donta ch'l'imprimé.
E' peggiore il pezzo
aggiunto che non rifare nuovamente.
Non avere paura del nuovo.
64. Chi ch'sa pì à
da dorase.
Chi più sa
s'adoperi.
Il distacco del saggio.
65. Möio
sofiese zl'aga granda sno ch z'un arié.
Meglio soffocare in
un fiume che in un ruscello.
L'eroismo vale quanto 1'entità della causa.
66. Cuön
ch's'é scotade zl'aga ciauda, anc la fröida fa paura.
Quando ci si è
scottati nell'acqua calda, anche la fredda fa paura.
Le esperienze negative intimoriscono.
67. Ne n'é bria invidié,
ma é bria mantgnì.
Non è difficoltoso
iniziare, quanto mantenere.
I vizi costano.
68. Avöi
algo é bria, avöi nente
é malinconia.
Possedere qualcosa
è difficoltoso, non avere niente è malinconico.
Ogni aspetto della vita ha il suo affanno.
69. Dì a la fia par ch'intenda
la nora.
Dire alla figlia perchè
capisca la nuora.
Messaggio trasversale.
70. Anche 1 rode rote va da sora
in dù.
Anche le ruote rotte
vanno in discesa.
E' più difficile andare in salita.
71. Parente con parente, pöra chi ch'n'à nente.
Tra parenti è
povero chi non ha niente.
Mancanza di solidarietà tra parenti.
72. A föi
dal bögn anc al diau é
bögn fato.
Fare del bene è
ben fatto anche al diavolo.
Consiglio d'ispirazione evangelica.
73. Na mön
lava l'autra e dut doi lava al mostaz.
Una mano lava l'altra
ed ambedue lavano la faccia.
La collaborazione è proficua.
74. Bisogna bate al fero cuön ch'l'é ciaudo.
Bisogna battere il
ferro quando è caldo.
Agire all'occasione.
75. Fora al dento, fora l dolor.
Fuori il dente, fuori
il dolore.
Rapidità nelle decisioni.
76. Sa pi n mato a ceda soa, ch'un
savio z ceda de chietre.
E' più esperto
un pazzo a casa sua, che un savio in casa d'altri.
E' importante la conoscenza del proprio ambiente.
77. Iné tröi sorte d vive: vive, vivuzlé e stantà.
Ci sono tre modi di
vivere: vivere, vivacchiare e penare.
... basta saper vivere.
78. Co s va z cede di etre, s torna
lontera a ceda soa.
Se si va in casa d'altri,
si torna volentieri nella propria.
Conoscere gli altri per apprezzare se stessi.
79. Com che s fa vögn fato.
Così come si
fa, si riceve.
La legge del ricambio.
80. Co s ride dal vendre se piande
dal sabo.
Se si ride di venerdì,
si piange di sabato.
Il dolore dopo la gioia.
81. Ogni salmo fnis in gloria.
Ogni salmo termina
con il "gloria".
Esito scontato.
82. Zun colpo solo n se taia na pianta.
Con un solo colpo
d'accetta non si taglia un albero.
La pazienza di costruire.
84. Fora d un lögn vögn tante
stele.
Da un pezzo di legno
escono tanti frammenti.
La diversità è un dato di fatto.
85. Vistis un palo, somöia n general, vistis na fasina, somöia na regina.
Vesti un pezzo di
legno, sembra un generale, rivesti una fascina, sembra una regina.
L'apparenza inganna.
86. Al sono iné fra dla morte.
Il sonno è
fratello della morte.
Assenza di coscienza.
87. Chi ch'é morte iné
ciodön, chi ch'é vive
mangia pón.
Per chi è morto
l'anniversario, per chi è vivo il pranzo.
La vita continua...
88. La marvöia
dura tröi dì.
La sorpresa dura tre
giorni.
L'eccezionalità dura poco.
89. El corde, cuön che li é tirede, n se sa gno ch'le
schiza.
Le corde, quando sono
tese, non si sa dove possono schizzare.
Non alimentare l'ira.
90. Möio
al tacon ch'al bus.
Meglio il rattoppo
che il buco.
C'è sempre qualcosa di peggio.
91. Pöra
i pöra.
Poveri i poveri.
Commiserazione.
92. El mose taca snoma i ciavai magre.
Le mosche attaccano
solo i cavalli magri.
Le disgrazie ai disgraziati.
93. 1 zerve d monte des-ceza i boi
d corte.
1 cervi di montagna
scacciano i buoi del cortile.
Il nuovo scalza la tradizione.
94. Nanche i döide dla mön
ne n'é compagns.
Nemmeno le dita delle
mani sono uguali.
Non ci sono cose uguali.
95. N giova sonà 1 ciampane
cuón ch'la tampesta é gnuda.
Non serve suonare
le campane quando la tempesta è passata.
Essere previdenti.
96. I dogns é sogete, i veces
é costrete.
Ai giovani capita,
ai vecchi è di necessità.
La vecchiaia è malattia...
97. Föi
sta ghete i canai e balà i veces ne n'é fazile.
Acquietare i bambini
e far ballare i vecchi non è cosa facile.
I ritmi immodificabili della vita.
98. Co te cröde
da ese a ciaval, inclota t'es sot la panza.
Se credi di essere
in groppa, in quel momento sei sotto la pancia.
Il senso dei propri limiti.
99. N'é mai da föi i conte zenza l'oste.
Non fare i conti senza
l'oste.
C'è sempre un controllo.
100. Bisogna sintì dute doi
el ciampane.
Sentire ambedue le
campane.
Obiettività nelle valutazioni.
101. Böte
al cer dant i boi.
Mettere il carro davnti
ai buoi.
Anticipare i tempi.
102. Savöi
na carta pi d'un libro.
Voler conoscere un
foglio più di un libro.
Pretesa oltre il merito.
103. La carité va pla porta
e torna pal balcon.
La carità se
ne va dalla porta e rientra dalla finestra.
Far del bene è fruttuoso.
104. Un ciön
solo baia pöco.
Un cane solo abbaia
poco.
Da soli si ottiene poco.
105. Chi che n se stima val di bes.
Chi non si apprezza
vale denaro.
L'umiltà è un valore.
106. Sporco e mondo fa cu tondo.
Sporco e pulito arrotondano
il sedere.
Bando alle finezze.
107. Pi t dis e manco intende.
Più parli e
meno capisce.
Incomprensione.
108. La lönga
ne n'à ose, ma romp i ose.
La lingua non ha ossa,
ma rompe le ossa.
La violenza delle parole.
109. E' pi fazile dì sno ch'föi.
E' più facile
dire che fare.
Critica ai parolai.
110. L'ira d'incöi lasla par dmön.
L'ira di oggi lasciala
per domani.
Autocontrollo.
111. Gno che s nase ogni erba pase.
Dove si nasce ogni
erba riesce a sfamare.
Appagamento della vita nei luoghi d'origine.
112. Va bögn
la ciaura zota, fin ch'al loo n la intopa.
Va bene la capra zoppa,
finchè il lupo non la incontra.
Massima efficienza nei momenti di pericolo.
113. Un bel mangió, un bel
loró.
Mangiare bene per
lavorare bene.
Digiuno è debolezza.
114. Co s'à sporció
l'aga bisogna böila.
Quando hai sporcato
l'acqua, devi berla.
Accettare le conseguenze.
115. Ne sta böte
i ciögn a core.
Non consentire ai
cani di correre liberamente.
Il rischio di certe azioni.
116. Ne sta böt
la maza intrà 1 formii.
Non mettere il bastone
tra le formiche.
Non provocare o irritare.
117. Salva al ciön pal paron.
Risparmia il cane
in considerazione del padrone.
Il debito della riconoscenza.
118. Un pare mantögn set fis; set fis n mantögn un pare.
Un padre mantiene
sette figli; sette figli non mantengono un padre.
Diversità tra amore paterno e filiale.
119. Par bögn
o mal ch'la vada, é möio
restà zla so contrada.
Che vada bene o male,
è meglio restare nel proprio territorio.
L'andarsene è rischioso.
120. Ogni pöis
à la so usanza.
Ogni paese ha la sua
tradizione.
Non si dimentica il passato.
121. Chi ch'à mangió
la vöna tire anc al caröt.
Chi ha mangiato l'avena,
tiri anche il carro.
Con gli onori anche gli oneri.
122. Chi ch'à lvo la monte
s la mantögna.
Chi ha vinto l'appalto
della malga deve mantenerla.
Rispettare gli impegni assunti.
123. Böte
al palo intrà 1 rode.
Mettere il palo tra
le ruote.
Ostacolare.
124. Al tempo e la morte rompe i
disögne.
La meteorologia e
la morte scombinano i progetti.
L'uomo propone...
125. Cöl
che t fas incöi, dmön t cete.
Ciò che fai
oggi, trovi domani.
Essere previdenti.
126. L'amigo o ch'l'é amigo
o ch'l'é sasin.
L'amico o è
amico, oppure è assassino.
Non tradire le amicizie.
Se vuoi ASCOLTARE
alcuni "consigli" dei vecchi costaltesi,
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