Modi di dire e proverbi in ladino


"LAVORO, ECONOMIA FAMILIARE"

Il lavoro, la lotta per la sopravvivenza (non certo il miraggio del profitto): due cardini attorno a cui ruotava la vita e sui quali si è modellato il linguaggio.
Iniziamo questa raccolta di modi di dire con quelli che si riferiscono più esplicitamente al lavoro e alla povera economia.
Sono massime di vita che nella immediatezza dei termini racchiudono una filosofia a volte rassegnata, a volte ironica, ma sempre attenta a cogliere ciò che rimane ed ha valore nell'esperienza quotidiana.

  • Un laoro fato co la manera auta.
    Un lavoro fatto con la scure alta.
    Un laoro fato co la manera da sfönde.
    Un lavoro fatto con la scure da spaccare.
    Lavoro fatto grossolanamente.
  • Pedo al tacon ch'al bus.
    Peggio il rattoppo che il buco.
    Peggio il rimedio che il male.
  • Ciama malta, porta pere.
    Chiama malta porta pietre.
    Intendere una cosa per un'altra.
  • Sarà cianà.
    Chiudere la mangiatoia.
    Limitare, porre freno.
  • Un laoro fato con panza e dente.
    Un lavoro fatto con pancia e denti.
    Lavorare senza arnesi, senza mezzi.
  • Avöi ncamò algo zla pinia/zla sfösa.
    Avere qualcosa nella frangia/nella fessura.
    Avere ancora qualche risparmio.
  • Rivé in ció dla pinia.
    Arrivare in fondo alla frangia.
    Finire i risparmi.
  • Föi sode su n cröpo/com giara.
    Fare soldi su un sasso/come ghiaia.
    Ingegnosità nel guadagno.
  • Rivé apede.
    Arrivare vicino.
    Far quadrare il bilancio.
  • Dì a parvödsla.
    Andare a provvedersela.
    Arte di arrangiarsi.
  • Spende a braze cuaranta.
    Spendere a braccia quaranta.
    Sprecare.
  • Nanc al piön dal ció ne n'é so.
    Neanche il piano della testa è suo.
    Indigenza assoluta.
  • N'avöi nanc da sgorbà n uzel.
    Non avere nemmeno di che accecare un uccello.
    Essere privi di tutto.
  • Tiré campanöi.
    Tirare campanelli.
    Mendicare.
  • Mangé la legitma dla madona.
    Mangiare la legittima della suocera.
    Dilapidare.
  • Grön com un vaticano.
    Grande come un vaticano.
    Grandioso.
  • Avöi na ceda com na calonga.
    Avere una casa come una canonica.
    Casa particolarmente pulita e arredata.

1. La panza pasuda ne cröde a la fineda
La pancia pasciuta non crede a quella affamata.
Chi sta bene spesso non ha sensibilità.

2. Cuön ch'duce à mangió, duce à scoles asöi.
Quando tutti hanno mangiato ci sono cucchiai a sufficienza.
Facile dare il soprappiù.

3. A ti la fortuna, a nöi la fortaia.
A te la fortuna, a noi la frittata.
La fortuna non è di tutti.

4. Fata la cabia, mort l'uzel.
Fatta la gabbia, morto l'uccello.
La malasorte è dietro l'angolo.

5. Co iné lva s fa pön.
Se c'è lievito, si fa pane.
Servono i mezzi per operare.

6. S fos sempro Pasca o Nadà s mangiaraa dut cöl ch's'à.
Se fosse sempre Pasqua o Natale si consumerebbero tutti i risparmi.
Guardarsi dall'euforia della festa.

7. Möio un pasto compartù ch'un pasto pardù.
Meglio un pranzo condiviso che uno perso.
Il poco è preferibile al niente.

8. Misuré la porta second al tabié.
Misurare la porta in proporzione al fienile.
Calcolare la proprie forze.

9. Co se slongia vögn un picon, co se slargia vögn un badì.
Se l'allunghi diventa un piccone, se l'allarghi diventa un badile.
Pressapochismo.

10. Na mal lavada, na bögn strizeda.
Lavata male, strizzata bene.
Lavoro fatto in fretta e rifinito con calma.

11. Al laoro dIa festa va fora pla fonestra.
Il lavoro fatto in giorno di festa esce dalla finestra.
Ogni cosa a tempo debito.

12. Cöta o cruda anch'al fögo l'à vduda.
Cotta o cruda, anche il fuoco l'ha vista.
Sapersi accontentare.

13. Co n te cröde a la nauza, spia al porzel.
Se non credi alla mangiatoia, guarda il maiale.
Vincere la diffidenza.

14. Canai e csanzöi ne n'é mai asöi.
Bambini e "csanzöi" non sono mai in abbondanza.
Le cose piacevoli non stufano mai.

15. Lögne e fögn e ogni bögn.
Legna, fieno e ogni altro bene.
Augurio di felicità semplice.

16. Al fögo é bon a ogni stagion.
Il fuoco è piacevole in ogni stagione.
Fratello fuoco...

17. Straze e strazogn, arleva macarogn.
Stracci e straccioni, alleva mangioni.
Pur nella miseria, i bambini crescono sani.

18. Bonora a la fiöra, tarde a la guera.
Presto alla fiera, tardi alla guerra.
La costrizione bellica il più tardi possibile.

19. Ogni pön à la so crosta.
Ogni tipo di pane ha la crosta.

20. Al pön dIa servitù à sete croste.
Il pane della condizione servile ha sette croste.
"...sa di sale lo pane altrui..."

21. Fin ch'dura la mnada, dura la polenta.
Finchè dura "la menata" (dei tronchi), dura la polenta.
Il lavoro garantisce la tranquillità.

22. Chi ch'é primo al molin madöna.
Chi è primo al mulino macina.
Beati i primi.

23. Barata, barata, un o clautro s'imbrata.
Baratta, baratta, l'uno o l'altro si sporca.
Il commercio è sporco.

24. Cuön ch'duce à 1 so, al diau ne n'à nente.
Quando tutti hanno la propria parte, il diavolo non ha niente.
L'equità non lascia malcontenti.

25. Ingruma, ingruma, un o clautro consuma.
Accumula, accumula, uno o l'altro dilapiderà.
L'avarizia non ha futuro.

26. Costa ciaro al mös dal forsarö.
E' costoso il "m
ös" della pentola.
Tutto comporta sacrifici.

27. I sode n vögn pal camin du.
1 soldi non scendono dal camino.
Il denaro va guadagnato.

28. Una bianda, clautra fa lago.
L'una bagna, l'altra allaga.
La collaborazione è fruttuosa.

29. La goza spösa fora la pera.
La goccia continua buca la pietra.
Perseveranza.

30. Al dì che s montiöia n se fa formai.
Nel giorno della monticazione non si produce formaggio.
Non pretendere anzitempo.

31. Na pita par pulnöi, na cucia par saco, na fömna par ceda, n cetarà mai da dì.
Una gallina per pollaio, una noce per sacco, una donna per casa, non litigheranno mai.
L'impossibile doppio comando.

32. Al fögo pizal é tanto bon, ma guaia s'al se fa paron.
Il fuoco piccolo è piacevole, ma guai lasciare che padroneggi.
Controllare e prevenire i disastri.

33. Co la roba di etre se sta pöco a vistise e manco a desvistise.
Con la roba degli altri si sta poco a vestirsi e meno a svestirsi.
Accontentarsi della propria condizione.

34. Fora d'fero faron manere.
Con il ferro faremo accette.
La capacità di trasformare le cose.

35. Ogni porta à 1 so batel.
Ogni porta ha la sua maniglia.
Ogni famiglia ha le sue abitudini.

36. Bonorivo n fa tardivo.
Mattiniero non è ritardatario.
Alzarsi presto.

37. Tögn ponte fin ch'pasa.
Il ponte rimanga finchè siamo passati.
Lavoro fatto male.

38. 1 boi veces n lasa al cer par strada.
I buoi vecchi non abbandonano il carro in strada.
L'esperienza porta a lieto fine.

39. Bötla zun cianton, ch'gnarà la so stagion.
Mettila in un angolo, che verrà la sua stagione.
Tutto può servire.

40. Al tempo n porta spada, chi ch'à da dì vada.
Il tempo non ha la spada, chi deve partire parta.
Non intimorirsi per il maltempo.



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"PROVERBI E MODI DI DIRE DI COSTALTA"