Presentazione
del libro
Questa diocesi
ci ha abbandonato
lettere senza risposta di cristiani ai margini
al vescovo di Belluno Giuseppe Andrich
17-02-2008:
prima comunicazione della Comuntà di base di
Costalta...
Le recenti vicende che hanno interessato il
paese di Costalta, cioè la chiusura
del piano terra della canonica, dove da una trentina danni
si riunivano liberamente ragazzi e giovani e dove esercitava
la sua attività di formazione corale e culturale il Gruppo
musicale di Costalta, sono state una chiara esemplificazione
dellindifferenza e dellabbandono in cui sono lasciate
le comunità marginali dai poteri centrali.
In questo caso il potere in questione è quello della diocesi
di Belluno, che si è accordata con il sindaco di San Pietro
di Cadore per ordinare lo sgombero di persone e cose
dagli spazi che i volontari avevano costruito ed attrezzato a
spese proprie in favore dei ragazzi e dei giovani del paese.
Un nucleo di cristiani, che si riconoscono nella Comunità
di base formatasi negli anni del dopo Concilio, non ha voluto
accettare la logica del silenzio e della rassegnazione verso
questo sopruso gerarchico, ha scritto al vescovo e si è
opposta a lui a viso aperto, perché evidentemente aveva
torto (Galati, 2,11).
La corrispondenza unilaterale con il vescovo Giuseppe Andrich,
che non ha risposto a nessuna delle lettere inviategli, è
stata raccolta in un libretto, insieme ai documenti relativi
allo sfratto dalla canonica ed alle testimonianze di solidarietà
di tanti amici di Costalta.
Una presentazione alla stampa ed al pubblico di questo libretto
verrà fatta
Martedì 26 febbraio p.v., alle ore 16.00
nella sala degli affreschi del palazzo della Provincia
in piazza Duomo a Belluno
Lincontro sarà anche unoccasione
per firmare lappello Salviamo gli spazi per la cultura
in montagna.
Costalta 17 febbraio 2008
La Comunità di base di Costalta |
21-02-2008:
il presidente della Provincia impedisce la presentazione...
Il presidente della Provincia Sergio Reolon,
su ordine del vescovo Giuseppe Andrich, impedisce la presentazione
del libro Questa diocesi ci ha abbandonato.
La vicenda della chiusura della canonica
di Costalta alla libera aggregazione giovanile si arricchisce
di un nuovo capitolo. Anche questo amaro e penalizzante per Costalta.
Come era stato annunciato alla stampa ed agli amici delle mail
listing, martedì 26 febbraio, alle ore 16.00, avrebbe
dovuto esserci la presentazione del libro Questa diocesi
ci ha abbandonato, lettere senza risposta di cristiani ai margini
al vescovo di Belluno Giuseppe Andrich, nella sala degli
Affreschi della Provincia. Era stata fatta regolare domanda ed
ottenuta risposta favorevole.
Una copia del libro viene consegnata nelle mani del presidente
Sergio Reolon lunedì 11 febbraio, insieme alle firme raccolte
ad Auronzo per Salvare gli spazi per la cultura in montagna,
da Claudio Michelazzi e Lucio Eicher Clere.
Ma mercoledì 20 febbraio lo stesso presidente Reolon telefona
al responsabile della presentazione del libro dicendo: Mi
ha contattato il vescovo irritato ed offeso perché ho
concesso uno spazio istituzionale del palazzo della provincia
per la presentazione di un libro polemico nei suoi confronti.
Mi dispiace ma sono costretto a revocare lautorizzazione
a presentare il vostro libro nella sala degli Affreschi.
Palazzo Piloni come dependance della Curia?
Tra la piccola comunità di Costalta, umiliata e offesa,
che racconta in un libro la sua vicenda, ed il vescovo Andrich,
il presidente non ha avuto dubbi per chi parteggiare.
Belluno val bene qualche messa. Alla faccia della laicità
e della noncredenza di cui lex comunista Reolon si è
fatto vanto nello sfogliare il libro il giorno in cui gli è
stato dato in omaggio.
Pur delusi per lulteriore affronto alla democrazia ed alla
libertà di pensiero e di scrittura, la Comunità
di Base di Costalta non si rassegna e presenterà comunque
il libro a Belluno in unaltra sede. Sarà nostro
impegno comunicare giorno, luogo e ora, non appena avremo trovato
qualche persona disponibile ad ospitare nei suoi spazi, senza
censura preventiva, la voce degli umiliati e offesi
di un piccolo paese di montagna.
Costalta 21 febbraio 2008
La Comunità di base di Costalta |
28-02-2008:
LA PRESENTAZIONE
DEL LIBRO...
Dopo lincrescioso imprevisto, che ci
ha costretti a non presentare il libretto Questa diocesi
ci ha abbandonato nella sala pubblica degli Affreschi della
Provincia di Belluno, che avevamo chiesto ed ottenuto come spazio
laico e aconfessionale per far conoscere la vicende di una realtà
marginale, maltrattata ed offesa come Costalta, e che il presidente
super partes Sergio Reolon ha negato, scegliendo
quindi la parte del vescovo Andrich, che gli aveva fatto presente
la sua sofferenza e irritazione perché uno spazio istituzionale
veniva offerto per presentare un libro contro di lui,
abbiamo perseverato nella ricerca di uno spazio libero, senza
censure preventive, per poter presentare questo libretto
rosso a Belluno.
Esso documenta le recenti vicende che hanno interessato il paese
di Costalta, cioè la chiusura del piano terra della canonica,
dove da una trentina danni si riunivano liberamente ragazzi
e giovani e dove esercitava la sua attività di formazione
corale e culturale il Gruppo musicale di Costalta, e si propone
a quanti vogliono leggerlo, oltre lo specifico di Costalta, come
esemplificazione dellindifferenza e dellabbandono
in cui sono lasciate le comunità marginali dai poteri
centrali.
In questo caso il potere in questione è quello della diocesi
di Belluno, che si è accordata con il sindaco di San Pietro
di Cadore per ordinare lo sgombero di persone e cose
dagli spazi che i volontari avevano costruito ed attrezzato a
spese proprie in favore dei ragazzi e dei giovani del paese.
Un nucleo di cristiani, che si riconoscono nella Comunità
di base formatasi negli anni del dopo Concilio, non ha voluto
accettare la logica del silenzio e della rassegnazione verso
questo sopruso gerarchico, ha scritto al vescovo e si è
opposta a lui a viso aperto, perché evidentemente aveva
torto (Galati, 2,11). La corrispondenza unilaterale con
il vescovo Giuseppe Andrich, che non ha risposto a nessuna delle
lettere inviategli, è stata raccolta in un libretto, insieme
ai documenti relativi allo sfratto dalla canonica ed alle testimonianze
di solidarietà di tanti amici di Costalta.
Una presentazione alla stampa ed al pubblico di
questo libretto verrà fatta
Venerdì 7 marzo p.v., alle ore 20.00,
nella sala di Cultura De Luca
di Borgo Pra a Belluno
Lincontro sarà occasione per
un dibattito libero su tematiche quali:
Labbandono delle realtà marginali in una provincia
dalle cento Costalte, dove il disagio delle persone dimenticate
dai poteri centrali, Valbellunese, Veneziano, Romano, si esprime
con proteste quali i referendum secessionisti, punta delliceberg
di una latente diffusa sfiducia verso le istituzioni di tutta
larea dolomitica della provincia di Belluno.
Il dissenso nella Chiesa in una diocesi dove non si sente mai
levarsi una voce critica nei confronti della gerarchia; dove
la gran parte dei mezzi di informazione è in mano al potere
diocesano; dove la libertà di movimento laicale è
praticamente nulla.
La laicità della politica e delle pubbliche istituzioni
in una provincia ed in una Italia dove lingerenza delle
gerarchie cattoliche e del Vaticano è sempre più
vivace, anche in prossimità del voto di aprile, e dove
i cosiddetti laici non credenti, anziché battersi
per la laicità delle istituzioni, vogliono apparire più
fedeli ai Vescovi ed al Papa degli stessi credenti critici.
Costalta 28 febbraio 2008
La Comunità di Base di Costalta |
|