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12-7-2007

La parrocchia di Costalta ha celebrato il ventesimo anniversario del primo incontro con Karol Wojtyla.
Messa presieduta dal vescovo emerito Maffeo Ducoli

Giornata di festa
ricordando Giovanni Paolo II

Una giornata di festa in ricordo dell'arrivo del papa Giovanni Paolo II.
E' questo che la parrocchia di Costalta, insieme a CostaltArte, ha organizzato per ieri. Karol il Grande è stato infatti nella graziosa frazione sanpietrina per ben due volte: la prima nel 1987 e la seconda sei anni più tardi.
Proprio l'11 luglio ricorreva il ventesimo anniversario del primo incontro, quando Karol Wojtyla scese dai boschi, incontrò i contadini sui prati, percorse a piedi le vie del paese, si fermò a pranzare e riposare in canonica, pregò e parlò ad una chiesa stracolma di persone. Un anniversario che i costaltesi non potevano lasciar passare in silenzio.
Così per solennizzare maggiormente l'appuntamento, che, a dir il vero, da tre anni si celebra con la definizione in ladino "É bandöto sto dì", la comunità di Costalta ha voluto fissare una testimonianza dell'affetto per il pontefice, anche nel paesaggio, dove molti ricordano e rivedono Wojtyla con la veste bianca ed il bastone scendere tra gruppi di paesani increduli.
Su sollecitazione di alcune donne della parrocchia e grazie alla disponibilità della famiglia di Maria Casanova De Marco Zazrin, ai bordi del sentiero di Stamsöto è stata, per esempio, costruita e, ieri, inaugurata un'edicola, all'interno della quale è stato collocato un quadro del pittore Luigi Regianini, raffigurante la scena dell'incontro di Giovanni Paolo II con un gruppo di persone e sullo sfondo la Madonna Nera di Jasna Góra, a Czestochowa, tanto cara al Santo Padre polacco.
Il programma della giornata ha registrato, inoltre, la messa presieduta dal vescovo emerito, Maffeo Ducoli (al quale successivamente è stata conferita, in municipio, la cittadinanza onoraria di San Pietro e che oggi celebrerà a Pra Marino, in Val Visdende, una messa per ricordare, assieme ai Forestali, i vent'anni della prima celebrazione pubblica in Cadore di Karol Wojtyla) e cantata dal coro Grop Coral di Givigliano e da un gruppo di polacchi, ospiti in paese.
Yvonne Toscani


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