9-3-2007 Lidea è uscita dallassemblea
dei Ladini de la Dolomites. BORCA - I ladini
apriranno presto in provincia alcuni sportelli linguistici e
li dislocheranno in varie zone e in luoghi strategici ideali
per la comunicazione: ne hanno dato notizia i ladini de la Dolomites,
riunuitisi in assemblea a Borca, nella sede istituzionale, insieme
a molti rappresentanti delle 16 unioni ladine del bellunese.«Saranno
posti di lavoro per alcuni dei nostri giovani che hanno a cuore
le radici culturali, l'uso della lingua minoritaria e il servizio
alla gente», ha commentato Daniela Larese Filon, l'assessore
provinciale presidente dell'istituto ladino, che ha diretto i
lavori insieme al direttore Ernesto Majoni; ma ancora altre sono
le prospettive di una istituzione che sta mettendo radici fonde,
anche per le molteplici attività di cui è stata
protagonista; l'obiettivo di fondo punta anche alla necessità
di lavorare insieme per una causa unitaria: Francesca Larese
Filon, il presidente delle federazioni, ha parlato espressamente
dell'opportunità di «fare qualcosa insieme»,
in modo concreto, che serva a coagulare interessi e attitudini
nella consapevolezza di essere portatori di un ruolo insostituibile.
«Potrebbe essere una indagine, impostata sulle foto e sulle
testimonianze, che riguarda il lavoro delle donne, di ieri e
di oggi», ha anticipato la Larese, invitando i presenti
a pensarci e a comunicarle il loro pensiero. Non poteva mancare
il cenno alla presenza in provincia di due istituti ladini, quello
di Borca con la sua filiale di Selva, e quello di Colle di Santa
Lucia, con connotazioni culturali analoghe ma "fedeli",
storicamente e geograficamente, a due realtà distinte.
Da quasi tutti i presenti è emersa la volontà di
mettere in atto le strategie idonee perchè si addivenga
alla costituzione in provincia di un unico istituto, dislocato,
con pari diritti, in due sedi diverse, una a Borca, con Selva,
e l'altra a Colle. «In provincia di Belluno deve funzionare
un solo istituto ladino, a cui le istituzioni e i cittadini possano
far riferimento», è stato detto e ribadito. Un cenno
infine alla rivista scientico-culturale ufficiale dell'istituto,
pubblicata in bella vesta tipografica, Ladin!: illustrandone
l'attività, il direttore ha auspicato che la pubblicazione
qualifichi la ricerca e la produzione di testi letterari contemporanei
e si consolidi come voce dell'istituto. In chiusura, Lucio Eicher
Clere ha fatto riferimento alle prossime elezioni amministrative
di alcuni Comuni del bellunese, chiedendosi: «perchè
non far emergere in quella occasione un segno della ladinità,
presentando candidati che si ispirano espressamente al movimento
ladino-dolomitico?» |
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