14-4-2009
Confronto tra Comuni
in zone confine
SAPPADA. La profonda vicinanza alle realtà storiche e
culturali della Val Pusteria e del Tirolo Orientale era stato
uno degli elementi fondamentali per la decisione della Regione
Veneto, nellanno 2004, di costituire la Fondazione Centro
Studi Transfrontaliero Comelico e Sappada.
Una decisione che riconosceva le peculiarità originali
dellultimo lembo veneto nord orientale. Tra le varie finalità
del Centro Studi cè proprio il confronto culturale
e lo sviluppo dei contatti tra le aree limitrofe. E questo
è stato il contenuto di un interessante progetto che troverà
il suo culmine sabato, con inizio alle 17, nella sala Mahler
del Centro Culturale Grand Hotel. Nella prestigiosa sede verrà
infatti presentato il volume Comuni montani in zona alpina
di confine: tre realtà a confronto che illustra
i casi dei Comuni di Sappada, Sesto e Obertilliach. Il lavoro
di confronto tra queste realtà così diverse per
appartenenza istituzionale (regione a statuto ordinario, provincia
autonoma, land austriaco), ma così simili per gli aspetti
geografici, naturalistici e in parte socio-economici, ha fornito
spunti davvero interessanti. Da un lato è stato possibile
conoscere aspetti curiosi e particolari, posizioni a volte diverse
davanti a problemi comuni, ma dallaltro potrà costituire
un utile punto di partenza per nuovi progetti trasfrontalieri
nellambito di Interreg IV. Alla presentazione del volume
parteciperà il presidente della Fondazione Valerio Piller
Roner, assieme ai sindaci interessati.
Cè tuttavia unaltra ragione per essere
presenti sabato prossima nellla splendida sala Mahler: un
evento culturale che si pone come ideale connubio tra le due
culture del versante transfrontaliero.
Per la prima volta infatti il Gruppo
Musicale di Costalta, guidato da Lucio Eicher Clere,
rappresenterà lo spettacolo Comelincanto
con i testi narrati in lingua tedesca.
Prodotto nellanno 2003 lo spettacolo ha già avuto
un notevole successo di critica e pubblico in provincia e fuori.
Si tratta di una esibizione che coniuga diverse forme darte:
le canzoni in lingua ladina e la musica di Daniele De Bettin
che le accompagna, le belle diapositive che raccontano del Comelico
nelle diverse stagioni, il ballo del matazin, classica maschera
comeliana che funge da filo conduttore della narrazione. E
la metafora del passare delle stagioni, come simbolo della vita
delluomo, in rapporto alla bellezza, ma anche alla difficoltà
della vita in montagna. Un omaggio poetico e armonioso alla propria
terra che consente di capire meglio cultura e tradizioni, radici
e speranze di chi vive nelle terre alte.
Lo spettacolo è stato elaborato dallUnion Ladina
del Comelgo, con il contributo della Provincia di Belluno e della
Comunità Montana Comelico e Sappada. Lingresso è
libero.
Livio Olivotto
(il Corriere delle Alpi - 14 aprile 2009 - pagina 6- sezione:
PROVINCIA)
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