22-11-2003
Sono 15 brani in cui De Bettin spazia
con abilità tra le mille sonorità d'oggi
"Scuro e Lus",
il Cd dei vent'anni
Il Gruppo di Costalta presenta la
sua ultima fatica
E' la decima incisione
del Gruppo Musicale di Costalta. Si intitola "Scuro
e Lus" il Cd contenente 15 nuove canzoni, che verrà
presentato oggi alle 18 al cinema Piave di Santo Stefano. Questo
è uno degli appuntamenti più importanti che il
gruppo di Costalta ha organizzato per i suoi vent'anni di attività
nell'ambito musicale e linguistico. E' un disco atteso, dopo
quattro anni dall'uscita di "Catubrium", l'album che
conteneva le canzoni e le musiche dell'omonimo spettacolo, che
è stato rappresentato in molte sale del Cadore e della
provincia. Un disco in cui sono state registrate le migliori
canzoni degli ultimi anni, alcune delle quali già cantate
negli spettacoli recenti, altre invece del tutto nuove.
Nel lavoro "Scuro e Lus",
Daniele De Bettin, l'autore delle musiche e degli arrangiamenti,
nonché del mixaggio al computer, ha proseguito sulla strada
delle sonorità contemporanee, attingendo a piene mani
ai filoni della musica d'autore e leggera italiana, ma filtrandoli
attraverso la sua sensibilità ed originalità, che
ormai annovera più di duecento composizioni.
"E' un disco", dice De Bettin, "in cui il messaggio
testuale si fonde e si compenetra con una musicalità piena,
dove il coro ha espresso il meglio di sé e dove sono stati
inseriti anche degli ottimi interventi di altri musicisti".
In molti brani, infatti, si sentono i ritmi delle percussioni
di Silvano Borzacchiello, batterista jazz di esperienza internazionale;
in altri i flauti di Andrea Da Cortà, la chitarra di Samuele
De Bettin; in un paio di brani la fisarmonica di Oscar Casanova
Palù.
"Scuro e Lus" esprime nel titolo in maniera metaforica
il dualismo e, spesso, la contrapposizione esistente nella quotidianità,
di cui l'esperienza culturale del gruppo di Costalta è
stata testimone per molti anni.
Non c'è spazio, infatti, nelle loro canzoni, per la retorica
della montagna rosea e paffuta, tutta verde d'estate e bianca
d'inverno, dove gli alpini cantano felici la guerra e l'amore. |