Un libro e uno spettacolo
contro la guerra
"Quantunque giunto al ventunesimo anno
di età, in cui un giovine ha compiuto di metter fuori
le sue penne e crede di poter volare come a lui talenta, quando
per lui scorrono i più bei giorni della vita e la sua
mente è fuori di ogni preoccupazione, non pensa che dopo
i giorni felici e spensierati vengono quelli cosparsi di spine,
non posso descrivere quanto fu inesprimibile la tristezza che
provai in quel funesto giorno in cui dovetti abbandonare per
la prima volta il caro suolo natio ed i miei diletti".
Si stenta a credere che questo elegante e musicale incipit di
diario, in italiano di inizio Novecento, sia frutto di Celeste
Casanova Fuga Bola un giovane costaltese di pochi studi e forse
qualche lettura. Eppure quel quadernetto nero che narra le memorie
di vita militare, dal settembre del 1913 al luglio del 1915,
con l'insensata occupazione della Libia, è più
utile di tanti discorsi e saggi.
Da questo diario il Gruppo Musicale di Costalta
ha ricavato un piccolo volume dal titolo "Tristezza mi
invade" che a sua volta ha rappresentato la traccia
per un omonimo spettacolo teatrale, interpretato e diretto
da Claudio Michelazzi, giovane costaltese diplomatosi all'Accademia
d'Arte Drammatica di Udine.
Di questo spettacolo replicato più volte nella vallata,
va lodata la grande efficacia e intensità dell'interpretazione,
in primo luogo di Claudio Michelazzi, ma anche di tutti gli altri
partecipanti, con il supporto del Gruppo Musicale di Costalta
e il commento musicale a cura di Daniele De Bettin. Il tragico
percorso di "Leste Bola", dalla partenza per il servizio
militare con un sentimento ancora timoroso e spaurito, alla formazione
disciplinare, alla partenza per la Libia ove periranno molti
suoi compagni, alla consapevolezza disincantata dell'insensatezza
di quella missione, viene scandito con i toni ora malinconici,
ora trionfalistici, ora altamente drammatici dalle voci del Gruppo
Musicale che, a guisa di coro di tragedia greca, accompagna il
protagonista nel suo percorso. Il diario di Leste Bola si interrompe
nel 1915. In quella data egli partì per il fronte orientale
ove perì sul Carso. Non furono mai ritrovate le sue spoglie,
ma il suo ricordo, il suo messaggio, la sua figura, ora rivivono
grazie ad un piccolo diario dalla copertina nera, e ad un suo
giovane compaesano che l'ha così magistralmente interpretato.
Livio Olivotto |