Söra d Nadà 2001
Mercoledì 26-12-2001 - ore 20.30
Sala della Regola di Costalta
Col Gruppo Musicale di Costalta
Un racconto ricco di messaggi profondi
Stavolta non è stato possibile assistere
allo spettacolo del Gruppo
Musicale di Costalta lasciando fuori dalla porta della Regola
problemi, pensieri, difficoltà più o meno quotidiani,
più o meno collettivi.
Da sempre il sodalizio comeliano ha abituato i suoi spettatori a trascorrere
le serate nella spensieratezza, ma per la "Sora d Nadà"
del 2001 è stato impossibile per tutti dimenticare i tragici
e drammatici fatti che il mondo sta vivendo dall'11 settembre e tutto
quanto è stato scatenato da allora.
Così, sul palcoscenico costaltese è stato proposto un
racconto che, intervallato secondo l'ormai consolidata e quasi ventennale
tradizione da musiche (con cornamusa e flauto di Andrea Da Cortà
e accompagnamento strumentale dei fratelli Daniele e Samuele De Bettin)
e canzoni, ha posto l'accento su temi di scottante importanza, a cominciare
dal ruolo degli eserciti.
"La toda soldò", questo il titolo ladino della storia, traducibile in italiano con "La
ragazza soldato", unisce ironia, valori umani, riflessione in una
combinazione che non può lasciare indifferente il pubblico.
La trama si snoda da un'atmosfera familiare, felice per la nascita di
una terza figlia che una volta terminati gli studi, approfittando di
una legge appena varata, decide di intraprendere la carriera militare,
frequentando prima il corso biennale e poi partecipando alle missioni
in Somalia, Mozambico, Bosnia e, infine, a Kabul.
Ed è proprio nella capitale afghana, memore delle discussioni,
fatte durante le licenze, nel paese natio, assieme all'amico e obiettore
di coscienza Luca, che Rebecca scopre altri valori, in grado di metterla
sempre più in crisi sulla strada che ha intrapreso.
"Mi accorgo di quanta più soddisfazione provo a curare le
piaghe della povera gente che non a impaurire col fucile e con la mitraglia
in mano", scrive la protagonista nell'ultima lettera arrivata a
Luca dopo aver visto un collega saltare in aria sopra una mina antiuomo,
chiedendosi a cosa serva il suo mestiere, perché "chi semina
morte non può raccogliere che morte".
Un racconto ricco di messaggi profondi che vanno al cuore e che proprio
per questo merita ora una ribalta extracomeliana, per scuotere le coscienze
di tutti, per richiamare l'attenzione sulle molte guerre disseminate
nel mondo, in cui muoiono più civili che militari; sulle cosiddette
"bombe intelligenti dalla precisione chirurgica"; sulla necessità
di smetterla di costruire armi, realizzate in modo sempre più
sofisticato, successivamente scaricate sulla testa di uomini, donne,
bambini, anziani o vendute ai popoli poveri; sulla storia che dovrebbe
essere maestra di vita, ma che, considerati i continui massacri, poco
ha insegnato; sull'opportunità di destinare i finanziamenti degli
armamenti per risolvere i problemi di chi soffre la miseria e la fame.
Perché, più che la vendetta, valgono il perdono, il dialogo,
la pace vera.
Il coinvolgente spettacolo è stato inoltre l'occasione per festeggiare
il primo compleanno del sito di COSTALTA http://digilander.libero.it/costalta/index.html
realizzato da Anna Maria Casanova e Pino Bertorelli, in cui si possono
trovare numerose e preziose notizie sul paese e su chi contribuisce
a fare la sua storia, come appunto il Gruppo Musicale.
Yvonne Toscani |