Veduta Nord-Est : Il campanile |
<< Si chiamava Ercolanea quella Via che, staccandosi da Interamnas Lirenas (Pignataro Interamna) raggiungeva l'Appia al Km 34,5 in contrada S.Croce. E' detta attualmente via Ausente per l'omonimo fiume che incontra presso Ausonia. Cicerone l'aveva percorsa più volte, e l'aveva tanto ammirata da definirla <<vendibilis multarum et magnae pecuniae>> il che vuol dire <<ripiena di alberghi e di ogni altro comodo di viveri pei viandanti come se fosse una continua fiera>>. |
<<A pari spazio dalla odierna strada che allacciando la via Appia alla Casilina congiunge le due fiorenti città di Formia e Cassino su di una piccola altura situata in un valico dei Monti Aurunci, e precisamente tra le falde di Fammera e le propaggini occidentali del Monte Maio, donde ammiransi il Tirreno cerulo e l'ampia distesa di colli e di valli, si eleva il Castrum Fractarum ( già Fratte,oggi Ausonia), ove serpeggiando in lieve salita lungo le coste dei monti, tra verdi oliveti e prati, superato il Fossato tra due dirupi di minacciosa mole e l'incantevole poggio del Belvedere conduce un po faticosamente a Coreno. Questo paese dal paesaggio selvaggio e ameno, situato a pié di monte, tra i due comuni di Ausonia e SS.Cosma e Damiano, con i quali comunica per due compiute la prima nel 1882, con la sola prestazione del popolo, e la seconda nel 1918 per provvidenza dello Stato, non ha una sua storia di particolare rilievo. Esso fu fino al sec.XVII villa, casalis, pertinentia di Fratte e per la sua si confonde con la vita di quella terra che diede i natali al delicato cantore della vita campestre, Elisio Calenzio (sec.XV ) che E.Gothein nella sua magistrale opera Il Rinascimento nell'Italia meridionale riconosce degno di tal nome nella cerchia dei poeti napoletani dopo quello del Pontano e del Sannazzaro ai quali il Calenzio fu carissimo, al celebre giureconsole Fabio Ottinelli (sec.XVI). >> |
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<<Le sue
primitive costruzioni del casalis quali il fabbricato in contrada Carelli
autentico labirinto, che costituiva l'ingresso principale per chi
proveniva da Fratte e Castelnuovo attraverso l'unica strada campestre de
le "Stramete" e l'altra in contrada Manni dove dicesi
"Enghette" (ghetto) risalgono al mille e dovettero essere asilo
agli armenti e pastori frattesi che formarono lo sparuto numero di
abitanti del territorio. Il paese nel suo inizio, era costituito da tre
contrade: casale delle Acquevive posto circa a un miglio da
Fratte; Coreno centro a Km 3,450 e la Villa di Casale ad
Oriente verso Castelforte. Coreno esposto a mezzogiorno gode l'ampia veduta del mare di Gaeta ed oltre le isole pontine, e l'ormai storico Garigliano sotto i suoi occhi fino alla foce. Il suo monte più alto è il Maio (m.940) dominante con Costa Carosa la vallata del Liri e con la catena del Faito, Ornito e Fuga dominanti la vallata del Garigliano divenne da Cassino al mare il centro della resistenza durante la seconda guerra mondiale infranta dagli Alleati il 14 maggio 1944, giorno della sua liberazione dalla feroce occupazione tedesca. Coreno trae il suo nome da una particolarità ormai tramontata in produzione di vini: la parola di origine greca "Kora oinou" vuol dire campo, regione, paese di vino.>> (Don Giuseppe Lavalle) |
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