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Parole
buttate al vento
Questa
è l'ultima spiaggia. Aver vissuto solo un quarto di secolo
senza combinare niente di niente, s'intende ovviamente niente
di buono.
Poco male, uno si dice sempre che ce ne sono altri due di quarti
ma poi gli capita qualcosa e rimane fregato. Bhè stavo
leggendo Bukoswky, era un sabato pomeriggio, non c'era niente
che mi facesse pensare a qualcosa di felice. Certo il buon vecchio
libro mi dava conforto, ma ne mancava per dirsi in regola. No,
niente da fare il periodo era gramo, la scuola ti toglie speranza,
forza mentale, ti fa pensare in modo convenzionale, grazie tante
scuola. Qualcuno dice che i vincenti e i perdenti iniziano a
distinguersi tra i banchi. Ma che cazzo vuol dire dico io, vincenti
perdenti, ma che modo è questo di vedere le cose, sempre
nell'ottica di una gara, tutta colpa degli americani. Forse
la vera distinzione da fare è tra quelli che sanno godersi
la vita e quelli che ne sono vittima. Non vorrei fare quello
che la sa lunga ma ne ho visti di entrambe le categorie, e devo
dire che la categoria più strana è quella che
sta nel mezzo, quelli cioè che hanno in mente di fare
un sacco di soldi per poi goderseli. Strano, non lo capisco.
Venticinque anni di lavoro al massimo per fare soldi poi improvvisamente
ci si sveglia freschi-freschi pronti per spenderli. Non regge,
ma forse è troppo estremo come ragionamento. Allora forse
è meglio giustificarsi con un discorso del tipo, sono
quel che faccio, voglio che la mia vita sia rappresentata da
quello che faccio, cioè il mio lavoro. Perché
si tenda a dare grosso peso alla propria professione per descrivere
se stessi non lo so, forse perché è la cosa che
si fa per più tempo durante la settimana, ma forse farei
meglio a dire l'unica cosa che si fa. Bello, quindi è
tutto attribuibile al nostro potere economico. Ma perché
ci sono alcuni ricchi che continuano a lavorare dieci ore al
giorno, per non dire quattordici, non paghi del loro patrimonio?
Forse ci si realizza facendo soldi, e ci si sente contenti solo
quando si è consci del fatto che si stanno guadagnando
soldi. Forse il musicista scrive musica in funzione dei soldi
che quel pezzo potrà fargli guadagnare. Non esiste veramente
nient'altro
ecco, allora la vera distinzione da fare è
tra quelli che fanno quello che fanno in funzione del guadagno
monetario e quelli che fanno quello che gli pare
affanculo
i soldi. Le donne giocano un ruolo fondamentale in tutto questo
discorso, teniamo conto dell'influenza che hanno sul concetto
di vita dell'uomo. Si dai, lo so benissimo che questo è
un discorso ovvio ma vedermi gestito dal potere d'acquisto del
mio portafogli nei confronti dei beni di lusso da offrire alla
mia ragazza mi fa paura. Voglio una donna che se ne frega di
queste cose. Impossibile, non esistono. Sono fregato, devo iniziare
a lavorare per portare in dote ai genitori della mia futura
ragazza sicurezza economica e tranquillità. Si sarò
un bravo ragazzo, uno di quelli che lavora
uno di quelli
che non ha mai fatto mancare niente alle persone vicine. Comprerò
la casa, le macchine, mi coprirò di mutui, forse inizierò
ad interessarmi di politica, anzi mi farò perseguitare
politicamente per sentir dire dalla gente che sono una persona
con degli ideali; "perché io alla tua età
andavo in giro a mettere i manifesti sul muro e la mia famiglia
è stata sempre stata considerata in un certo modo
hai
capito
".
Ma vai a quel paese.
Solo un quarto di secolo ma ne ho sentite di cose che non hanno
nessun senso. Tanto che se sentirò parlare mio figlio,
se per sbaglio ne avrò uno, di politica dovrò
per forza fare qualcosa, tipo chiuderlo in una stanza con un
bidone di birra, un secchiello, un libro di Fante e una pila
di giornali porno. Figlio almeno tu potrai salvarti.
Uomini che fanno tutto per la propria donna. Donne che fanno
tutto per se stesse. Sei povero. Sei un coglione. Sei ricco,
lo sai che anche Cecchi Gori è ricco. Ma basta fare queste
categorie troppo definite, bianco-nero, notte- giorno, ricchi-poveri,
vittima delle donne-approfittatori, non bisogna essere superiori
alla norma per capire che prima o poi la catena degli eventi
ci farà appartenere un po' a tutte queste categorie.
Cacciatore-cacciato, furbo-stupido.
Attendo vivamente il momento in cui sarò veramente conscio
del fatto che non sono padrone di niente e mai lo sarò.
La mia ragazza mi tratterà come un burattino di legno
comandandomi dall'alto della sua sessualità. Porca miseria,
questo è il destino di tutti noi poveri uomini illusi
di poter distruggere il mondo, gestiti come alberelli dal vento,
pronti a tradire qualsiasi cosa per una sporca chiavata. Diciamo
pure che le donne ci hanno letteralmente in pugno potendoci
governare tramite quel joystick che abbiamo in mezzo alle gambe.
Loro come avete ben capito di leve del comando non ne hanno,
perciò sarete d'accordo con me nell'affermare che per
definizione sono ingovernabili. Tutto qui. La vera distinzione
e questa. Gli uomini sono in realtà tutti uguali, non
esistono quelle categorie tra i banchi di scuola. Siamo e saremo
sempre tutti perfettamente identici. Destinati a seguire con
gli occhi un bel culo in movimento, pronti a vendere la madre
per potersi sbattere un tocco di figliola a cui non piace la
futura suocera. Io che pensavo di essere un idealista, vivere
per capire perché si vive, sapendo di non poter trovare
la vera risposta. Non sono sceso a compromessi facendo un atto
di fede, preferisco rimanere con questo senso di dubbio per
il resto del tempo, ma poso permettermi di dare delle spiegazioni
ai comportamenti. Quali comportamenti, farei meglio a chiamarli
effetti dell'istinto. Dunque questo dovrebbe dirmi che le donne
sono dominanti perché meno influenzate dall'istinto.
Ma la storia dell'ape e del fiore non mi torna più. Non
funziona mica che l'ape và in giro a cercare il fiore
da cui prelevare il polline? Ma nella realtà l'ape è
seduta sul divanetto di una discoteca con i fiori che vanno
avanti e indietro aspettando il loro turno. Sono confuso. Lasciamo
perdere gli argomenti su cui non sono troppo ferrato; mi farò
spiegare nuovamente questa cosa prima di fare figuracce sui
prati.
Prima di morire, spero nel terzo quarto del secolo a mia disposizione,
ho come obbiettivo quello di dire "basta non ce la faccio
più" a una donna!
Bello sognare, come al solito sono solo parole buttate al vento.
colombo
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