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Mefisto
e Goldoni
C'ho
un amico. Questo amico fa cose strane. Io e questo amico ogni
tanto andiamo in montagna insieme per goderci la vita bucolica:
tenda, fuoco, fornellino e via dicendo. L'amico c'ha una passione
per i maceti. A me i maceti mi fanno schifo, ma lo assecondo
sempre fingendo che piacciano anche a me. Mi telefona e mi chiede
se quel fine settimana andiamo in montagna, gli rispondo che
va bene tanto sono libero. Partiamo, camminiamo come dei cavalli
da traino caricati di zaini e Vov. Arriviamo in cima montiamo
tutto, mangiamo e iniziamo a parlare di cose divertenti. Il
tempo passa, siamo felici, la notte, le stelle, finiamo il bidone
di birra da cinque litri in due. È mezzanotte e non abbiamo
sonno, c'è silenzio, ma siamo ubriachi e ci divertiamo
a camminare per il pianoro. L' amico è vestito di nero,
con un passamontagna Mefisto da rapina in banca in testa. Va
in giro con in mano il macete che ogni tanto brilla con il riflesso
della luna. Lo chiamo. È sparito, chissà dove
cazzo è andato. Nel mentre sento delle voci che vengono
su dal sentiero. Non mi spavento, sono ubriaco, anzi vado a
vedere chi è. Ho in mano una torcia elettrica ed illumino
i miei passi. Finisco dritto dritto contro della gente che sale,
a mezzanotte, ma'. Mi illuminano la faccia con un fascio di
luce a novemila candele, bestemmio, gli urlo dietro, l'abbassano.
Poi inizio a parlare. Scopro che è un gruppo di scout
che si è perso durante la risalita. Li fanno tutti così
gli scout dico io, al posto di essere tagliati in montagna vanno
sempre a combinare casini. Va bè comunque quelli con
cui parlo sono simpatici, saranno venti, venticinque in tutto.
Inizio a raccontare che cazzo ci faccio io li e pongo loro qualche
domanda. Mi dicono che sono di Milano, lo sapevo, questi si
perdono anche in metropolitana. Gli indico un po' la strada
per arrivare al pianoro dove possono campeggiare. Dopo quasi
un minuto che mi stanno seguendo abbiamo fatto già amicizia
e va tutto bene, penso che adesso la serata si ravviverà
un po' dato che la metà sono ragazze. Il sentiero è
buio, stretto tra i rami del bosco, fitto come fosse nebbia.
Illuminiamo solo davanti a noi per vedere dove mettiamo i piedi,
per non cadere. Camminiamo come in una galleria fatta di foglie,
non si vede la fine, è tutto buio e voci felici. Sono
ubriaco marcio e vedo arrivare il mio amico dal fondo del sentiero,
passamontagna e macete sfavillante in mano, sono rincuorato
perché pensavo si fosse perso, è ubriaco fradicio
anche lui. Lo vedo per primo e lo illumino con la torcia. Il
macete riflette come fosse una spada infuocata, cammina un po'
barcollando dato che è pieno raso. Sento dietro di me
urla di paura e tutta la gente che si allontana fiondandosi
a capofitto nel buio della discesa. Penso, stai avedere che
questi cazzoni di scout si sono cagati sotto per il mio amico.
Gli dico di mettere via il macete e di togliersi il passamontagna.
Esegue. Grido, li richiamo, cerco di calmarli, cerco di digli
che è il mio amico. Due o tre, gli ultimi della valanga,
si fermano, si fidano. Ritornano verso di me. Parlo loro, si
calmano, chiamano anche gli altri. È tutto risolto in
pochi secondi. Il mio amico ride a crepapelle, si diverte come
un matto. Ci dirigiamo al pianoro e gli scout mentre fanno il
campo ci offrono da bere e da mangiare, sono gentili. Io ed
il mio amico siamo strafatti. Ci sediamo a cerchio intorno al
fuoco, quello della nostra tendina, gli scout sono proprio li
accanto. Ci accendiamo un paio di sigarette fatte solo con Marijuana.
Delle ragazze arrivano come attratte dalla scia odorosa. Ci
chiedono se possono fumare con noi. Come nò, prego. Siamo
in sei: quattro ragazze, io ed il mio amico, gli altri scout
non sono gelosi, si fanno gli affari loro. Io vedo tutte le
ragazze illuminate dal fuoco, mi sembrano tutte bellissime,
faccio un po'di fatica a parlare per via dell'alcool e della
marijuana ma io ed il mio amico attacchiamo con una storia da
morire dal ridere. Quasi crepiamo da quanto ridiamo e le ragazze
pure. Facciamo sigarette con l'erba che abbiamo e ne offriamo
a tutte. Le ragazze iniziano a scaldarsi, sono tutte di Milano.
Il nostro fuoco batte per potenza dieci volte quella cagata
bruciata fatta da una manica di scout provetti. Il mio amico
inizia a farsi avanti con una, io faccio lo stesso. Le altre
due se ne vanno, non sembrano neanche indispettite, tanto volevano
solo fumare, quelle in frega invece sono rimaste. La mia la
prendo per una mano e la porto a fare una passeggiatina, c'ho
il goldone nel portafogli, anche il mio amico so che ne ha uno,
bene, è fatta!
colombo
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