Settantaquattro anni è la vita di un uomo medio

Per essere il settimo giorno di roba che scottava per le mani, Dio ne aveva ancora molta. Ecco perché la sua fronte non smetteva di sudare. Tante volte se l’era detto :- Non è il lavoro che fa per te - ma di ritornare per strada non se ne parlava . Così era stato lui stesso a incoraggiare più volte i suoi fornitori dicendo di essere a corto di lavoro : -Lo sapete che non mi pace stare con le mani in mano, quindi datevi da fare. LascIo le chiavi di casa sotto il tappeto. Fate come foste a casa vostra. Adesso devo andare o il cane mi piscerà sul tappeto.. -
Si era sbagliato a chiedere più lavoro. Tornato a casa col cane trovò la bella sorpresa. Non c’era un angolo della casa che fosse vuoto tanto era sommersa di scatoloni. Quel giorno si accorciò le maniche e si sbronzò. Quando ritornò in sé trovò tutto in ordine. Niente più scatoloni. Non si chiese il perché. Continuò da dove si era fermato. Scese in cantina. Ecco dove erano finiti gli scatoloni. Tutti gli indizi puntavano dritto su suo figlio.

-Ehi, vedi di bussare la prossima volta che entri nella mia camera - parola di Gesù.

- Dimentichi che non c’è la porta - rispose Dio. - E poi cosa credi, di stare in un telefilm..ti sembra quello il modo di parlare ? - aggiunse Dio.

- Se conosci altri modi ti posso accontentare..- esagerò Gesù.

- Perché non vieni a darmi una mano col lavoro..prima finisce e prima usciamo da questo buco ..su alzati e cammina- continuò Dio.

- Quello lo dico io -replicò Gesù..

- Inizi a stancarmi. Ehi ragazzo, non senti puzza di bruciato? Corri di sotto a vedere - Dio ingannevole.

- Guarda che non ci casco - Gesù sopravvalutato.

La loro complicità aveva irritato sin dall’inizio la madre che ogni giorno si sentiva sempre più esclusa. Quella donna ce la metteva tutta, ma i risultanti erano deludenti. Non era nata comica e nemmeno sarebbe morta comicamente. Quest’ultimo era il sogno di Gesù. Andarsene col sorriso sulle labbra.. degli altri.
A parte il lavoro, a riempire la giornata di Dio ci pensava Gesù con le sue osservazioni. Era un ragazzino sveglio il figlio. Se non lo fosse stato gli avrebbero già fatto la pelle da tempo, tanti erano i creditori del padre che saltuariamente facevano visita a casa nelle ore più svariate. Metà di loro erano ben pagati dalla ex moglie. Dio era abile nel non farsi mai trovare. Ce l’aveva nel sangue questa abilità. Sfortuna volle che suo figlio non ce l’avesse, ma non preoccupatevi non era ancora la sua ora.
Il padre ogni tanto ci giocava col fatto dell’ora, specialmente la mattina. - Su Gesù, è arrivata la tua ora - e lui, Gesù, stava al gioco - Io di romani in giro non ne vedo…- era il loro passatempo.
Chi erano veramente nemmeno loro lo sapevano. Eppure i loro vicini erano convinti di cosa fossero, dei disadattati alcolizzati. Ovviamente non sapevano con chi avevano a che fare. Insomma, per essere il settimo giorno, di buone notizie Dio non ne sentiva nemmeno l’odore. Quello che sentiva era la sua voce e non gli piaceva.

- In che guaio ti sei cacciato, non lo sapevi come andava a finire? Tu e la tua voglia di paradiso in terra. Scordatelo. Il massimo che puoi avere è un figlio che lavori al posto tuo. Ma a chi cazzo sto parlando? ..- la voce di Dio..

-Ehi papà hai sentito quello alla tele? - disse Gesù.

Dio - Lo sai che non me ne frega un cazzo della politica-

Gesù - E invece dovrebbe fregartene..-

Dio – Tanto, nella merda ci saremo sempre.. e adesso spegni la televisione. Non me ne frega un cazzo della foresta amazzonica -

Gesù - Sei sicuro che tu sei mio padre, sai..ogni tanto ci si sbaglia..-

Dio - E anche se fosse, ormai da questa casa tu non esci più..conosci troppe cose di me..e anche se non dovessi essere tuo padre non mi andrebbe che tu tornassi dai tuoi genitori mettendoti a sparlare di me..-

Gesù - Allora non escludi che io non sia tuo figlio ?..-

Dio - Cazzo, stavo scherzando e adesso lasciami in pace. Non lo vedi che sono occupato con questa roba. Se tu ci capisci qualcosa, prego, accomodati..ti lascio il posto..lo sai che non lo faccio certo perché mi piace..su allora che aspetti..le istruzioni sono in sanscrito...dovresti conoscerlo..Mi stai facendo perdere tempo..guarda che lo so cosa ti gira per la testa ..non sei come tua madre, quella si, che non so cosa abbia in mente…. Vuoi andarti a fare un giro? ...Vai pure, ma non chiedermi dei soldi. Anzi no, eccoti i soldi..sono per le mie sigarette..Ciao..e lascia perdere Giuda..aspetta… perché non mi vai a prendere una birra dal frigo?-
Gesù tornò con due birre..era un suo vecchio trucco, peccato non funzionasse sempre, e mai con i soldi. Dio aprì la birra e offrì un sorso a Gesù. Dopo tutto era lui quello che sarebbe morto sulla croce.
- Niente male – disse Gesù facendo credere di non aver mai provato fino ad ora della birra. Erano due imbroglioni, padre e figlio, adatti al mestiere di assicuratore. Dio se lo portava dietro Gesù. Era quello che Dio credeva. La verità è che Gesù ci sapeva proprio fare e Dio avrebbe dovuto solo restare zitto per non mandare tutto all’aria. Ma si sa, quando il figlio supera il padre.. il padre è secondo. Questo lo diceva Dio a Gesù tutte le volte che se ne uscivano da una casa con un contratto firmato. Dio a volte era insopportabile.
Di punto in bianco mollarono l’agenzia assicurativa e proseguirono ognuno per la propria strada. Dio continuò la sua attività di creatore e Gesù iniziò a formarsi presso l’asilo del quartiere. La vita era troppo breve per lavorare, ecco come la pensavano.
Gesù era impaziente, sperava che il padre la smettesse con quella roba. Aspettando il padre aveva mandato a farsi benedire già metà della sua breve infanzia. Quel bambino andava di fretta, così lasciò Dio a casa e se ne andò in giro da solo, ma non prima di aver portato fuori la spazzatura.
I vicini lo seguirono con lo sguardo fino a perderlo di vista quando girò l’angolo.
Da quando lei, la dolce metà di Dio, se ne era andata, era lui che doveva badare a Gesù, ma - Essere Dio non vuol dire certo che sai in quali guai va a finire tuo figlio -
Queste furono le parole che Dio rilasciò al commissariato di polizia dopo aver aspettato tutta la sera in piedi che Gesù ritornasse.

Investigatore - Lei si rende conto che nella posizione in cui si trova non si può permettere di lasciar perdere suo figlio? -

Dio - Non capisco a cosa si riferisce con “posizione”-

Investigatore - Non faccia il furbo. Lei pensa che non sappiamo chi è lei ?-

Dio:- Senta, lo ammetto. Ho commesso qualche piccolo furto in passato. Certo però che voi poliziotti avete proprio tempo da perdere altrimenti mi spieghi come fa a conoscere tutti i ladruncoli di questo paese? -

Investigatore - Mi rendo conto che lei di responsabilità non se ne vuole prendere.. oppure gioca a fare il modesto? -

Dio - Ci deve essere uno sbaglio. Io sono qui perché mio figlio non è più rientrato a casa -

Investigatore - E lei vuole farmi intendere che non sa dove è finito?-

Dio - Ma come cazzo parla. Senti stronzo, mi ha stancato. Chi cazzo crede che sia? -

Investigatore - Si dice in giro che lei sia Dio e che tuo figlio sia Gesù-

Dio - E la madonna non l’avete ancora trovata? Siete degli sciroccati. Cazzo! Porca puttana. E va bene, lo ammetto alle volte mi sento un “Dio”. Chi nella sua vita per una volta non si è mai sentito un Dio.. che cazzo.. ma da qui ad esserlo veramente …-

Investigatore - E allora, mi parli del lavoro che svolge nella sua cantina -

Dio - Oh quello… è solo un favore che faccio a un amico. Lui vuole degli uomini possibilmente immortali e io glieli faccio avere nel giro di un mese -.

Investigatore - Continui pure -

Dio - C’è che alle volte Gesù mi distrae e io commetto qualche errore … e.. che da duemila anni non riesco più a far quadrare il cerchio…che cazzo.. è un lavoro difficile.. alla fine gli uomini mi muoiono tutti..-

Investigatore - Lo sa che lei è un pazzo?..-

Dio - Non ero certo io che volevo sentirmi raccontare una storia del cazzo..è lei che me lo ha chiesto..

Investigatore - Io obbedisco solo agli ordini dello scrittore!

Paolo


 


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