L'inizio è peggio della fine

Sveglia alle otto o dintorni. La luce soffusa del mattino invade la stanza da letto attraverso le tendine male allineate. Con gesti delicati e graziosi afferri le lenzuola ricamate, piano, le scosti sul bordo del letto e ti scopri totalmente. Ecco il tuo corpo ricoperto soltanto da un babydoll di seta chiara risplendere sotto i sottili raggi di sole. Mentre ti sposti verso la stanza da bagno una spallina si allenta ed ecco mostrarsi il tuo seno giovane e sodo. Ti sfili la camicia da notte che scivola velocemente lungo le curve sinuose del tuo corpo arrestandosi ai tuoi piedi. Ancora due passi e ti trovi sotto una cascata d'acqua fresca e rilassante che scorre travolgente e percorre ogni centimetro quadrato del tuo fisico scultoreo.
Dopo una doccia stimolante, i colpi di spazzola e spazzolino. I tuoi lunghi capelli dorati volano e ondeggiano sotto l'affilata e calda brezza del phon .
Via l'accappatoio di spugna bianca ed eccoti alle prese con la biancheria intima. Ti infili slip e reggiseno coordinato di pizzo nero, poi è la volta dei collant autoreggenti. Questi risultano tra i movimenti più belli e sensuali dell'intera giornata: sollevi le tue lunghe e snelle gambe fino ad appoggiarle sul bordo del letto, inarchi la schiena ed allungando le braccia ti sistemi accuratamente i tuoi Philippe Mantignon partendo dalle strette caviglie fino alla parte alta delle cosce. Non può però mancare il tuo mini-programma di cura dedicato al viso. Ed eccoti all'opera con latte detergente, fondotinta, mascara, matite colorate e rossetti per ottenere un maquillage perfetto, per mantenere insomma, dalle nove alle cinque, un viso sempre fresco e luminoso. Ti guardo mentre appoggi lo stick sulla parte alta dello zigomo, lo fai scorrere sulla pelle e sfumi il colore con le tue dita affusolate. Lo specchio è diventato parte integrante del tuo corpo, sembri entrata in simbiosi con lui.
E' dunque il momento della scelta degli abiti: fai scorrere con un debole tocco la possente anta dell'armadio a muro ed ecco svelarsi gli ultimi oggetti di seduzione. Camicia di velluto semitrasparente, gonna a vita bassa,cintura di pelle con fibbia dorata, sandali a tacco alto. Non mancano due splendidi orecchini penduli che si accostano al luccicante smeraldo che ti incornicia il decolté.
Chiudo gli occhi e per un momento e ti immagino sopra una passerella d'alta moda, mi piace guardare come ti muovi, una ballerina classica, con grazia e andatura armoniosa. Mi riprendo, entro in bagno, ho bisogno di una doccia fredda, tu mi precedi.
Osservo i gesti che si prendono cura delle tue labbra. Con leggera spontaneità afferri il rossetto, estrai la rossa spirale di cera di riso e stendi sulle tue morbide labbra un velo di luminosità e colore ad alta definizione.
È fatta. Torni in camera, ti infili il lungo cappotto di lana, doppiopetto a quattro tasche, prendi la borsetta di coccodrillo appoggiata sulla poltrona all'ingresso, il tempo per un bacio caldo ma sfuggente, un ultimo sguardo allo specchio, una mano a sfiorare le lunghe ciocche di capelli e poi velocemente verso la porta. Infili la chiave nella serratura, fai girare due scatti, esci accostando dolcemente la porta, sicura di te, verso un' altra imprevedibile giornata d'affari.

E alla fine di tutto questo, inebriato da un simile scenario, mi chiedo con espressione dubbiosa ed interrogativa: ma come cazzo riesci a fare tutto ciò ogni giorno, avendo solo quindici minuti, prima di uscire per andare al lavoro?

 

roberto


 


Racconti

Esplora L'ARCHIVIO