Avvenimento secondario

Meglio starne alla larga. Niente di più vero. E così ne sto alla larga. Non ricordo molto di quella sera. Ecco come penso che sia andata. Un concerto in mezzo ai boschi. Everest è il gruppo del mio amico. La serata è fresca. Il pubblico è scarso e non ci sono tutte le premesse perché cominci ad arrivare gente. La musica non è male. Noi invece sì. Mio fratello non sta arrivando. Doveva raggiungerci con altri due. Quelli della confraternita. Se è come penso che sia, non si faranno vivi. Il mortificatore ne ha sempre una. E’ un malato cronico. L’altro, il mansardato, è più di là che di qua. Per di là intendo Thailandia. Sotto le vacanze diventa poco trattabile. Intanto gli Everest sono al pezzo finale. La birra aiuta chi vuole farsi aiutare. Mia madre sta vedendo un film poliziesco di serie B. Finito quello aprirà il frigo e sceglierà un bel gelato al caffè. Mio padre ha fatto perdere le sue tracce. E’ stato un po’ in giardino a godersi l’aria elettrica e poi se ne sarà andato di sopra, a leggersi il vocabolario.
Dopo il concerto andiamo in un locale. La musica è da voltastomaco. Niente da dire sulla morte di Marlon Brando. Qualcuno poi va a casa, qualcuno si consola con una pizzetta e qualcun altro se la fa a piedi . Idea. Camminiamo ventiquattro ore di fila, uno di questi giorni. Perché no, ma anche perché sì. La batteria è scarica. Niente foto ai palazzi.
Due parole sulla panchina davanti alle scuole elementari. Un bambino guarda dalla finestra quello che ne sarà di lui tra vent’anni. Intanto la maestra continua la sua lezione. L’Italia nel dopoguerra. Un tizio nel mezzo di una notte di un’estate afosa parla da una cabina. Vorremmo non ascoltarlo, ma quello fa la voce grossa. Capito? Domani, ci vieni a ballare? Ti porto io. Solo io e te. Capito? Poi attacca a piangere. Finita la telefonata. Prende la sua bicicletta e se ne va come se niente fosse. A casa mio fratello sta guardando un film di Kusturica. Avviso mia madre che sono rientrato. Ancora non lo sa, ma domani un uccello cagherà sulla biancheria stesa quella notte. La natura se la vuole ancora giocare la sua partita. Io passo.
Mi sveglio in preda al panico. Quello che penso di aver visto è un insetto tentacolare atterrare sulla mia testa. Essere o non essere non è il problema. Nemmeno avere o non avere .
Lei è schizofrenico. Macchè, risponde Totò. Sono solo democratico napoletano.

paolo

 

 

 

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