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Ritiro
Lo spunto.
Quello lo posso sempre migliorare. Ho una cattiva fase di avviamento.
Rimanere coi piedi per terra non è sempre un complimento.
Una medaglia d’oro per il senso del concreto non basta.
Nel caso dello spunto rimanere coi piedi per terra può
essere un problema, non solo cronometrico. Allo sparo devo uscire
dai blocchi. E invece io sui blocchi ci passo tutta l’estate,
notti comprese. I blocchi sono la mia nuova casa. Il mio allenatore
di origine tedesche e trapiantato direttamente nel campo sportivo
di allenamento Le quattro chiaviche, mi osserva accigliato.
Se non avesse le sopracciglia aggrottate in quel modo farei
difficoltà a leggere nel suo sguardo risentimento e perplessità.
Smetto di leggere la mimica del mio allenatore e appesantito
mi siedo personificando al mio meglio la sconfitta. Qualcuno
commenta su quella che dovrebbe essere la gara perfetta. Prima
l’uomo e poi l’atleta. Nel mio caso arrivano entrambi
secondi. Il pensiero mi sfugge. Quello si che ha spunto da vendere.
Se prima lo vedevo, ora che ha superato la curva non lo vedo
più. Sono senza parole. E’ questione di allenamento.
Mi alleno alla parola scritta e a quella parlata. Aspettando
i primi risultati mi demoralizzo. L’allenatore ha fatto
le valigie ed è tornato in Germania. Io prendo la mia
roba e me ne vado, limitandomi a rimanere nei confini nazionali.
Non è attaccamento alla Patria. E’ solo mancanza
di denaro. Niente gara. Ho perso in partenza. Prima o poi perderò
all’arrivo.
paolo
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