Stagione 2004 - 2005

 

Classifica

punti
vinte
nulle
perse
gol
fatti
gol
subiti
AZZURRI
15
5
0
1
37
24
ROSSI
3
1
0
5
24
37

* Campionato sospeso per degenarzione violenta

 

6°GIORNATA

23 ottobre 2004 ROSSI – AZZURRI----- 6 - 8

R: giuseppe, paolo, matteo, rinaldo, zugni, gianma, bambino (gol.. 2 giu, 2 paolo, 2 zugni)
A: paolo, maurizio, carlo, dido, tomma, + 2 bambini

Questione di democrazia
Questo mese di novembre rimarrà nella storia. È tempo di scelte importanti, bisogna decidere da che parte stare. Repubblicani o Democratici… Bush o Kerry… Rossi o Azzurri. Anche qui, nel nostro piccolo, è il momento di decidere. E anche se l’ultimo confronto pubblico è degenerato nella violenza, ora tutto è risolto. La pace è tornata a regnare da queste parti. Ma le divisioni restano.
Ci sono due schieramenti ben distinti: quelli che vogliono andare avanti come se niente fosse, e quelli che per continuare vogliono nuove motivazioni, altrimenti smettono.
La guerra in Iraq è certamente un argomento importante, ma qui si tratta di tutt’altra questione.
Insomma... Vogliamo che i nostri uomini rimangano impantanati in una competizione che non sembra mostrare vie d’uscita o vogliamo rimescolare le carte per rendere la cosa più interessante?
La divisione tra Rossi e Azzurri è roba vecchia, lasciamo decidere democraticamente il popolo Americano da che parte vuole stare.
Qui niente democrazia.
Qui decidiamo noi.
- Il campionato del Ceredo è unilateralmente dichiarato concluso -.
Il pubblico, colto di sorpresa, rumoreggia.
- E’ il tempo… delle decisioni… IRREVOCABILI -.
- YEEEEAH!-
Le masse sono solite apprezzare le svolte autoritarie.
Un brusio di approvazione comincia a circolare, l’entusiasmo cresce e diventa incontenibile.
- E’ ora di cambiare rotta… di mutare atteggiamento -
- YEEEEAH!-
- BASTA! -
- YEEEEEEEEEEEEAAAAAAAHHHHH!-
A questo punto è impossibile proseguire, l’entusiasmo è alle stelle.
- Finalmente si cambia -. Si sente dire tra la folla
- Ma cosa…cosa si cambia?- ribattono quelli meno convinti.
- Basta con questo atteggiamento disfattista, non importa come si cambia, l’importante è cambiare -.
- Ma chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lasc…-
- Taci se non vuoi fare una brutta fine -.
- Ma questa non è democrazia…-
- E allora? Lo sai che a noi non ce ne frega un cazzo della democrazia -.
- Un cazzo?-.
- Si, proprio un cazzo… vedi di fartene una ragione -.
- E se dovessi decidere di non adeguarmi? Che farete mi ammazzerete?-.
- No. Solo non ti passeremo più la palla -.

joenat



5°GIORNATA
16 ottobre 2004 AZZURRI – ROSSI ----- 10 - 5

R: berto, giuseppe, tomma, matteo, gianmario, cugino di tomma,
A: silvio, paolo, maurizio, dido, orsenigo, colombo



L'inizio della fine

9 ottobre 2004 partita sospesa per guerra civile

Quelli che c'erano... ma avrebbero voluto essere da tutt'altra parte:
giuseppe, paolo, berto, silvio, ciappi, paolo, maurizio, dido, ferrari, tomma, suo cugino e ultimo...ma non ultimo Tudor

I nodi al pettine
Certe volte ci si fa prendere la mano, ci si lascia trasportare e si finisce per combattere battaglie che non ci appartengono...
Questa è una di quelle volte.
Sono altri a pensare che i "nodi devono venire al pettine".
C'è qualcuno che pensa che ci sia una dittatura, un regime terribile e illiberale... un'ingiustizia orribile, da combattere con ogni mezzo.
E' la solita storia... la solita "teoria del complotto"... ma funziona ancora alla perfezione.

Così l'abbiamo trovato uno che vuole darci una lezione, uno che ci vuole "insegnare come stare al mondo".
Le accuse sono chiare e precise... "PREMEDITAZIONE" e "MALAFEDE"... ecco i peccati che macchiano la nostra coscienza...
E anche se dopo tutto non sono così tanti quelli che pensano seriamente che siamo "tre stronzi con la puzza sotto il naso", è un peccato, perchè questa storia potrebbe influire negativamente sulla nostra causa di beatificazione...
Altro che "trimurti", qui ci si illudeva di portare via il posto alla "Santissima Trinità"...
Alla fine si.... spiace dirlo ma... "vista l'impossibilità di ricomporre i differenti punti di vista e vista l'impossibilità di riportare la questione ad una onesta discussione tra persone civili", bè...insomma... "si è dovuto passare alle vie di fatto".
"Colpiti nell'orgoglio e nel fisico, si è dovuto reagire e ribadire con fermezza la nostra posizione con chiarezza"...
... senza se e senza ma...
Perché il mondo si divide tra quelli che... "è solo una partita di calcio"... e quelli che... "è questione di vita o di morte"
E noi sappiamo da che parte stare. Abbiamo le idee chiare.

confratchianti

 

Li chiamavano Trinità... e ora gli chiamano stronzi
E noi che credevamo di essere quelli della confraternita. Invece vai a scoprire che siamo gli esclusivi tesserati di una corporazione una e trina. La corporazione del Chianti. Il Berto, il Giuseppe e il Paolo. Quelli che per intenderci si riuniscono nel sottobosco metropolitano il venerdì sera per decidere di volta in volta a chi non passeranno il pallone il sabato.
Poi Ciappi e Ferrari mi chiariscono cosa implichi far parte di una corporazione.
- Vedi Paolo la corporazione è una associazione medioevale…-.
- Beh, dopo l’undici settembre un passo indietro nel tempo l’abbiamo fatto tutti -.
- …Organizzata per la salvaguardia o il raggiungimento di fini economici…-.
- Col nostro sito state sicuri di non dover sborsare mai un centesimo -.
- Si lo so, lasciami finire. Quindi dicevo… organizzata per la salvaguardia o il raggiungimento di fini economici nell’ambito di un determinato settore della produzione e del commercio…-
- E allora?-
- Ascolta Ciappi - interrompe Ferrari - Guarda che nel sistema sindacale fascista le corporazioni erano organi amministrativi statali con funzioni di collegamento sindacale -.
- Magari i nostri visitatori fossero iscritti a un sindacato – replica Paolo.
-… Con normative nell’ambito di settori economici determinati. Ci siamo intesi, vero?-.
- Va bene. Siete stati chiari. Se dovessi avere altre mancanze linguistiche so a chi rivolgermi. Ma non è questo il punto.-
Intanto ai tre si avvicina un tizio. Dev’essere il capo non democraticamente eletto del territorio. Parla in siciliano per mettere paura, ma in fondo è dolce come una cassata. Anche lui ha diritto ai suoi quindici minuti di notorietà.
- Paolo. Sei un fratello -.
Il tizio deve appartenere a qualche congrega religiosa senza scopi di lucro.
- Sta a vedere che ha puntato dei soldi su di me e si è fatto un bel gruzzoletto di euro -.
- Io e te possiamo fare grandi cose assieme -.
Dev’essere un po’ suonato.
- Paolo, la vedi quella strada?-.
- Non sono io che porto gli occhiali da sole ad ottobre -.
- Noi andremo lì -.
- Se lo dici tu-.
- Secondo te parlo tanto per parlare?-
- No. Allora, che dicevi a proposito della strada?-.
- La vuoi sapere una cosa, Paolo?-.
- Dimmi "fratello"-
- La corporazione per come la vedo è un’associazione religiosa i cui membri pronunziano i voti allo scopo di tendere alla perfezione evangelica -.
Secondo me questo qui ha l'aria di uno che ha studiato legge in carcere.
-...E noi, cazzo, ne faremo una. Allora che te ne pare, Paolo?-.
- Se lo dici tu... Comunque io so già per chi non votare -.

confratchianti



Oktoberfest

2 ottobre 2004 niente partita

Quelli che anche stavolta c'erano... silvio, ciappi, paolo, carlo, maurizio, giuseppe, paolo, berto... 10 minuti anche per tomma, suo cugino e il re del tortellino

Caduta di stile
Ce ne andremo solo dopo le elezioni, come gli americani. Ma qui al Ceredo non credo possano mai esserci elezioni. Al massimo delle petizioni, quelle che piacciono tanto ai leghisti. Dalla caccia alla volpe alla caccia all’immigrato il passo è breve.
Se non sei a cavallo a questo punto ti tocca prendere l’auto. Pirati della strada, vecchi nostalgici delle crociate via mare, che prima di partire per il nuovo mondo fanno una capatina in discoteca. Di loro si parlerà nei telegiornali regionali a patto che non si spatacchino proprio sul confine.
Questa è la vallata di Bo e Luke…
Si è fatto tutto con ordine, in quanto ad organizzazione non siamo secondi a nessuno.
E’ un problema di uomini il nostro. All’orizzonte niente. Il dodicesimo. Arrivato quello il gioco è fatto. Macchè? Due candidati ci sarebbero. Un ultraottantenne si avvicina titubante ai bordi del campo. E’ un elefante venuto a morire lontano da casa. Ci osserva e tira dritto. La nostra personale terapia del dolore non deve fare al caso suo. Ne arriva un altro. Non promette di durare molto. Ha una autonomia di venti minuti. Un tempo anche lui tirava quattro calci al pallone poi la strada lo ha traviato, da quando rapina banche ha smesso di fare sport. Ci parla del prossimo colpo. Ci dà delle garanzie. Se il colpo va bene può darsi che sabato prossimo ce lo ritroviamo ancora qui.
Ecco le premesse per un sabato che non decollerà…“AliCeredo, la compagnia aerea che non prende il volo”.
Si finisce a parlare di quel conte romeno, di quanto fosse poco capito dal suo popolo. Vlad III, figlio d’arte ebbe la strada spianata nella pratica dell’impalamento. Si passa poi ai tagliatori di teste. Per la serie effetti collaterali di un corso semestrale per cineamatori. E la soap opera sul giovane Hitler? Un attore ben mascellato fa strada nei salotti della Germania degli anni venti. Il revisionismo va per la maggiore di questi tempi e non perde mai l’occasione di ottenebrare altre menti. Finalmente tutti potranno ricordare Hitler per quello che veramente era: il protagonista di una triste soap opera a basso costo passata una volta su Retequattro.
Lo sport del sabato è il "Valzer della Matematica":
Fabio deve partire per Vicenza. E siamo in undici. Qualcun altro fa "quello che se ne va". E siamo in dieci .Poi quello ci ripensa. Vicenza può aspettare. Torniamo in undici. Ci siamo appena abituati al fatto di essere in undici che un altro deve proprio andare. Nuovamente dieci. Tra di noi circola l’idea che prima o poi diventeremmo nove. Qualcuno non ce la fa a reggere la tensione. Ecco che siamo in nove. Che ore sono? Sono in molti a chiederlo. Ho come la sensazione che... No, non lo dico.
Giochiamo la nostra partita. L’esperimento fallisce. Dobbiamo mantenere un certo stile. Quando l’adrenalina non sale e i livelli di concentrazione finiscono sotto i piedi meglio rimandare. Pareri discordi. Si arriva al cinque. Arrivati al cinque, un azzardo che tutti prendono seriamente. "Liberi di andare a casa solo se colpite il palo". Non ammettiamo di essere malati. Qualcuno fa dei passi avanti. Io ogni tanto non mi sento bene. Il palo lo centriamo quasi tutti. E’ proprio finita. Ci disperdiamo. Il peggio deve ancora venire.

paolo



4°GIORNATA
25 settembre 2004 ROSSI – AZZURRI----- 2 - 5

R: giuseppe(1), paolo, berto, mr.angelo, matteo, rinaldo, cugino di tomma (1 autogol maurizio)
A: silvio, ciappi, paolo, dido, carlo, bosniaco, tomma, maurizio

Distruggiamoli tutti...
Visti dal satellite siamo più attivi di un campo di addestramento di al Qaeda. E di questi tempi una tale somiglianza può essere pericolosa per la salute.
- Signore, in quell’area ci sono continui spostamenti di uomini e di mezzi. Pare che li abbiamo proprio beccati, Signore. Allora che si fa, Signore?
- Quello che abbiamo sempre fatto. Dio voglia che non si tratti anche stavolta di un matrimonio.
- Già, fu molto spiacevole consegnargli il regalo già scartato.
- Il dramma fu che il nostro regalo non era sulla loro lista nozze.
- Comunque vada, lo facciamo per la democrazia. Vero Signore?
- Già, la democrazia. La democrazia, maggiore, è come un dannato muschio. Non è detto che attecchisca sempre, ma una volta attecchito non te lo togli più di mezzo. Facevo il giardiniere per pagarmi gli studi.
- Lei riesce sempre a stupirmi Signore.
- Signore, io di spose non ne vedo. Procedo Signore ?
- Sgancia quella bomba e facciamola finita. Questa sera ho promesso a mia moglie di portarla fuori a cena. Siamo in ritardo.
- La fretta è cattiva consigliera, Signore.
- Dove l’ha sentita dire una fesseria del genere, maggiore ?
- Da mio padre, signore.
- Mi dica maggiore, suo padre c’è stato in Vietnam.
- Certo, Signore. Mi scusi Signore. Non credo che quelli là sotto siano i terroristi che cerchiamo.
Ha tutto l’aspetto di un campo da calcio, Signore. Mi sembra gente fuori forma, Signore.
- Non si lasci ingannare dalle apparenze maggiore. Piuttosto lei da quanto tempo non fa jogging?
- Non me lo ricordo, Signore.
- Lo immaginavo. Lo sa maggiore che giorno è oggi?
- Sabato, Signore.
- Se lei conoscesse il nemico saprebbe che il sabato è il loro giorno di festa. E loro fanno festa col football. Vede maggiore, lei dovrebbe conoscere quello che bombarda.
- Mi dispiace, Signore. Di questi tempi non ho molto tempo libero, Signore.
- Balle. E adesso sganci quella bomba altrimenti mia moglie mi ammazzerà.
- Come vuole, Signore.

paolo



3° GIORNATA
18 settembre 2004 AZZURRI – ROSSI -----2 - 4

R: giuseppe, paolo, berto, mr.angelo, matteo(3), colombo, tomma, tudor, bambino (1 autogol dido)
A: silvio, ciappi, paolo, dido, teso, carlo, roger(2), filippo, orsenigo

Embedded
- Fatelo entrare... Sì… Ce l’ho con te. Entra pure. Da quanto tempo sei qui?
- Non me lo ricordo.
- Non preoccuparti. Puoi anche dirlo che ti abbiamo fatto aspettare tanto. Allora?
- Se è così, beh sono nove ore che aspetto.
- Come credi che andrà finire?
- Questo non tocca a me dirlo.
- Allora perché sei venuto da noi?
- Per via di quell’annuncio.
- Ne circolano due. Quello “cercasi difensore centrale” o quell’altro?
- Quello del difensore.
- E’ un peccato. Il difensore l’abbiamo già trovato.
- Non cercherete anche un massaggiatore.
- Per chi ci hai preso, per dei pervertiti? Allora, la vuoi sentire l’altra proposta?
- Vuota il sacco.
- Avremmo bisogno di un giornalista. Uno che sappia scrivere insomma. Che abbia delle idee.
- A proposito di che ?
- Ogni sabato pubblichiamo una recensione che si ispira alla partita tra i rossi e azzurri.
- Questo vorrebbe dire che dovrei sacrificare il sabato pomeriggio per assistere a una partita tra chi?
- I rossi e gli azzurri. Ma non occorre che tu segua la partita. La partita è un pretesto per scrivere quello che ti passa per la testa. Fino a poco tempo fa ce ne occupavamo noi. Ma le idee sono finite. Nessuno ci vuole dare una mano, ecco perché ora cerchiamo un collaboratore esterno. Verresti anche pagato bene.
- Quando dovrei cominciare?
- Anche subito. Non occorre aspettare sabato. La nostra stagione prevede trenta partite. Tu puoi scriverli da subito tutti quei trenta pezzi oppure diluirli nel tempo. Verrai pagato quando il lavoro sarà finito. Ovviamente potrai assistere gratuitamente alle partite, se magari ti venisse la voglia di…
- Non contarci troppo…
- Allora sei dei nostri.

paolo



2°GIORNATA
11 settembre 2004 ROSSI – AZZURRI----- 3 - 6

R: giuseppe, paolo, berto, mr.angelo, matteo(2), colombo(1), tomma
A: silvio, maurizio, paolo, dido, teso, orsenigo, cosmin

J’accuse
Lo scrittore francese Emile Zola (1840-1902), famoso tra l’altro per la sua presa di posizione durante il processo Dreyfus, ha trovato del tempo nell’aldilà, cosa non particolarmente difficile quando davanti hai una vita eterna, per lanciare la sua accusa (e come accusa lui non accusa nessuno) contro Quelli del Ceredo. Lo ha fatto da morto, ma non per questo con meno fervore, manifestandosi nel corso di una seduta spiritica tenutasi in un luogo non ben precisato. L’uomo che non nasconde la sua fede rossa, e’ sempre stato dalla parte dei più deboli, se l’è presa con la sua squadra per la gara incolore disputata questo sabato contro la compagine azzurra. Riportiamo solo una parte dell’invettiva omettendo quelle parti particolarmente ingenerose e vituperanti la cui lettura rischierebbe di abbassare drasticamente il livello della discussione. Il messaggio è chiaro. Anche i morti nel loro piccolo s’incazzano.

Lo ripeto con una certezza più veemente: la verità è in marcia e nulla l’arresterà.
E’ solo oggi che la partita comincia, giacché le posizioni sono chiare (sabato scorso non lo erano): da una parte, i colpevoli, gli azzurri, che non vogliono si faccia luce; dall’altra i giustizieri, i rossi, che daranno la vita perché luce sia fatta. Ma non è solo un problema di luce. Vi piacerebbe che lo fosse. Quando si chiude la verità sotto terra, essa vi si ammassa e vi prende una tale forza di esplosione che, il giorno in cui scoppia, volesse il padre eterno che fosse il prossimo sabato, fa saltare con sé ogni cosa. Si vedrà bene se non si sta preparando per più tardi, il campionato più rimbombante di questi ultimi anni [..].
Ma questa lettera è lunga, signor Presidente, ed è tempo per concludere.
Accuso il mediano Berto di essere stato l’artefice del brusco calo fisico della squadra.
Accuso il contropiedista Matteo di essersi reso complice, almeno per debolezza di spirito e pochezza di piedi, di una delle più grandi mangiate di gol del secolo.
Accuso il nevrotico Paolo di non avere sfruttato le opportunità irripetibili di far rientrare in partita la propria squadra.
Accuso Giuseppe di voler a tutti i costi dimostrare tutti gli anni che porta.
Accuso Mr Angelo di aver accampato scuse menzognere per i suoi errori difensivi, a meno che una visita medica non lo dichiari colpito da una malattia della vista o del giudizio.
Accuso Colombo per aver perso la propria battaglia personale con l’emicrania nel bel mezzo della partita.
Accuso Tomma di trascurare la fase difensiva della propria a squadra e nel contempo di voler continuare a difendere le improbabili teorie degli indiani d’America.
E portando queste accuse, non ignoro che mi pongo sotto i colpi degli articoli 30 e 31 della legge sulla stampa del 29 luglio 1881, che punisce i delitti di diffamazione.
Ed è volontariamente che mi espongo. Quanto alle persone che accuso, io non le conosco, non le ho mai viste, non ho contro di esse né rancore né odio. Esse non sono per me che delle entità, degli spiriti di malvagità sociale e sportiva. E l’atto che qui compio non è che un mezzo rivoluzionario per affrettare l’esplosione della verità e della giustizia. Non ho che una passione, quella del calcio, in nome dell’umanità che ha tanto sofferto ed ha diritto alla felicità. La mia protesta ardente non è che il grido della mia anima. Che si osi dunque chiamarmi in Corte d’Assise e che l’inchiesta abbia luogo alla luce del sole!
Vogliate gradire, Signor Presidente, l’assicurazione del mio profondo rispetto.

paolo & Emile Zola



1°GIORNATA
04 settembre 2004 AZZURRI – ROSSI -----6 - 4

R: giuseppe(1), paolo(2), rinaldo, berto(solo 1 tempo), mr.angelo, matteo, samuele, tomma(2°tempo) (1)
A: silvio, maurizio, paolo, tomma, ciappi, roger, dario

L'inviato speciale
Sono qui per conto del mio giornale. Inutile dire che non so niente di questa partita. A quest’ora sarei dovuto essere da tutt’altra parte. Mi vogliono tagliare fuori, ecco perché mi hanno rifilato questo incarico in questo paesino sperduto. Prima di uscire dal mio albergo chiedo in giro se qualcuno sa qualcosa a proposito della partita. Nessuno mi è d’aiuto. E pensare che qui in Italia vanno matti per il calcio. Ma non mi preoccupo, posso tranquillamente inventarmelo quell’articolo. Chiunque può scrivere di calcio. Già, ma io di calcio non so proprio nulla. Ho solo qualche ricordo del mondiale in Messico, il mio paese, nel 1986. Noi messicani non eravamo un granché, ma c’era un tizio niente male, argentino. Lo chiamavano El pibe de oro. Segnò un gol strepitoso agli inglesi, e alla fine fu lui ad alzare la coppa.
Esco a fare due passi. Incontro solo anziani diffidenti e immigrati. E’ un paese davvero anonimo. Me li aspettavo più calorosi gli italiani, filano dritto senza nemmeno alzare lo sguardo. Sembrano tante formichine, prive di curiosità.
Compro due giornali in edicola, così per farmi un’idea di dove sono capitato. Uno è il Corriere della Sera, c’è una foto del premier italiano con la bandana. Mi chiedo come abbiano potuto eleggere un tipo del genere. Compro anche quel quotidiano sportivo dalle pagine rosa di cui mi avevano parlato. Chiedo ancora in giro se hanno idea di dove si giochi la partita del sabato. Niente da fare. Un magrebino mi guarda storto e mi dice che mi sbaglio, che questa non è Milano. Certo che lo so che non è Milano. Se volevo andare a San Siro ci sarei andato.
Un altro tizio mi si avvicina. Vuole aiutarmi. Glielo pronuncio bene. Ceredo. Mi dice di conoscerlo quel quartiere, ma non sa nulla della partita. Sono in cattive acque. Possibile che nessuno li conosce quei disgraziati.
Sono stanco di cercare così torno in albergo. Accendo la tv nella mia camera. Non c’è canale in cui non si parla di calcio. Parlano di tattica e di moduli di gioco. Prendono di mira qualche giocatore strapagato rimpiangendo le vecchie glorie. Spengo la tv e provo a scrivere qualcosa. Non scriverò di una bella partita. I protagonisti saranno dei mediocri palleggiatori. Gli italiani hanno tutta l’aria di esserlo. Parlerò di gente che si conosce da anni, ma che non sa mettere assieme una azione decente. Qualcuno parlerà di squadra da rifondare. Incapacità di apprendimento. Imparare dagli errori per loro è una barzelletta. Il gioco sarà disorganizzato, disarmonico. Regnerà il disordine. L’errore del proprio compagno di squadra sarà mal visto dal resto della squadra. Sono una squadra, ma non lo sono. Niente spirito di gruppo. Azioni solitarie. Solisti di quarto ordine. La punta sbaglierà troppo sotto rete. Il difensore soffrirà di amnesie. Il portiere non sarà da meno. Avrà paura del pallone e questo un portiere non se lo può permettere. Ci metterò dentro anche dei problemi logistici. Le porte se le dovranno montare in campo prima della partita. E quando tutto sarà pronto dovranno aspettare che arrivi il loro amico col pallone. Gli italiani poi, si lamentano sempre. Non risparmierò loro quel sano vittimismo di cui vanno tanto fieri. Sono dei maestri nel recriminare. Il campo è irregolare, troppo pesante e brullo, fa caldo, anzi comincia a fare troppo freddo, l’arbitro ci gioca contro, la pioggia non ci voleva, gli altri sono abituati a questo clima , non era fuorigioco, il numero due ha preso di mira il nostro capitano, bisogna farsi sentire altrimenti qui rischiamo troppo le gambe, si gioca troppo, loro sono più avanti nella preparazione, il pallone è troppo leggero, gli scarpini non sono adatti, abbiamo la luce del sole giusto in faccia, abbiamo perso di credibilità a livello internazionale, troppi allenamenti, ci si allena poco e così via.
Non finirà in pareggio. I giovani batteranno gli anziani vendicando la sconfitta nel campionato precedente. Un nuovo corso si farà avanti anche se i vecchi sono duri a morire.
Non so se è andata davvero così. Ma sono sicuro di essermi avvicinato.

paolo

Stagione '04-'05 - dalla 1° alla 6°

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