04
settembre 2004 |
AZZURRI
– ROSSI -----6
- 4 |
R:
giuseppe(1), paolo(2),
rinaldo, berto(solo 1 tempo), mr.angelo, matteo, samuele, tomma(2°tempo)
(1)
A:
silvio, maurizio, paolo, tomma, ciappi, roger, dario
L'inviato
speciale
Sono qui per
conto del mio giornale. Inutile dire che non so niente di questa partita.
A quest’ora sarei dovuto essere da tutt’altra parte. Mi
vogliono tagliare fuori, ecco perché mi hanno rifilato questo
incarico in questo paesino sperduto. Prima di uscire dal mio albergo
chiedo in giro se qualcuno sa qualcosa a proposito della partita. Nessuno
mi è d’aiuto. E pensare che qui in Italia vanno matti per
il calcio. Ma non mi preoccupo, posso tranquillamente inventarmelo quell’articolo.
Chiunque può scrivere di calcio. Già, ma io di calcio
non so proprio nulla. Ho solo qualche ricordo del mondiale in Messico,
il mio paese, nel 1986. Noi messicani non eravamo un granché,
ma c’era un tizio niente male, argentino. Lo chiamavano El pibe
de oro. Segnò un gol strepitoso agli inglesi, e alla fine fu
lui ad alzare la coppa.
Esco a fare due passi. Incontro solo anziani diffidenti e immigrati.
E’ un paese davvero anonimo. Me li aspettavo più calorosi
gli italiani, filano dritto senza nemmeno alzare lo sguardo. Sembrano
tante formichine, prive di curiosità.
Compro due giornali in edicola, così per farmi un’idea
di dove sono capitato. Uno è il Corriere della Sera, c’è
una foto del premier italiano con la bandana. Mi chiedo come abbiano
potuto eleggere un tipo del genere. Compro anche quel quotidiano sportivo
dalle pagine rosa di cui mi avevano parlato. Chiedo ancora in giro se
hanno idea di dove si giochi la partita del sabato. Niente da fare.
Un magrebino mi guarda storto e mi dice che mi sbaglio, che questa non
è Milano. Certo che lo so che non è Milano. Se volevo
andare a San Siro ci sarei andato.
Un altro tizio mi si avvicina. Vuole aiutarmi. Glielo pronuncio bene.
Ceredo. Mi dice di conoscerlo quel quartiere, ma non sa nulla della
partita. Sono in cattive acque. Possibile che nessuno li conosce quei
disgraziati.
Sono stanco di cercare così torno in albergo. Accendo la tv nella
mia camera. Non c’è canale in cui non si parla di calcio.
Parlano di tattica e di moduli di gioco. Prendono di mira qualche giocatore
strapagato rimpiangendo le vecchie glorie. Spengo la tv e provo a scrivere
qualcosa. Non scriverò di una bella partita. I protagonisti saranno
dei mediocri palleggiatori. Gli italiani hanno tutta l’aria di
esserlo. Parlerò di gente che si conosce da anni, ma che non
sa mettere assieme una azione decente. Qualcuno parlerà di squadra
da rifondare. Incapacità di apprendimento. Imparare dagli errori
per loro è una barzelletta. Il gioco sarà disorganizzato,
disarmonico. Regnerà il disordine. L’errore del proprio
compagno di squadra sarà mal visto dal resto della squadra. Sono
una squadra, ma non lo sono. Niente spirito di gruppo. Azioni solitarie.
Solisti di quarto ordine. La punta sbaglierà troppo sotto rete.
Il difensore soffrirà di amnesie. Il portiere non sarà
da meno. Avrà paura del pallone e questo un portiere non se lo
può permettere. Ci metterò dentro anche dei problemi logistici.
Le porte se le dovranno montare in campo prima della partita. E quando
tutto sarà pronto dovranno aspettare che arrivi il loro amico
col pallone. Gli italiani poi, si lamentano sempre. Non risparmierò
loro quel sano vittimismo di cui vanno tanto fieri. Sono dei maestri
nel recriminare. Il campo è irregolare, troppo pesante e brullo,
fa caldo, anzi comincia a fare troppo freddo, l’arbitro ci gioca
contro, la pioggia non ci voleva, gli altri sono abituati a questo clima
, non era fuorigioco, il numero due ha preso di mira il nostro capitano,
bisogna farsi sentire altrimenti qui rischiamo troppo le gambe, si gioca
troppo, loro sono più avanti nella preparazione, il pallone è
troppo leggero, gli scarpini non sono adatti, abbiamo la luce del sole
giusto in faccia, abbiamo perso di credibilità a livello internazionale,
troppi allenamenti, ci si allena poco e così via.
Non finirà in pareggio. I giovani batteranno gli anziani vendicando
la sconfitta nel campionato precedente. Un nuovo corso si farà
avanti anche se i vecchi sono duri a morire.
Non so se è andata davvero così. Ma sono sicuro di essermi
avvicinato.
paolo |