Cornell Woolrich

 

 

Appuntamenti in Nero
1948 - Einaudi


L'angelo della morte è un fantasma d'amore.
Un grande classico di uno degli autori per i quali è stato coniato il termine “noir” . Un angosciante viaggio dentro il destino di un uomo, che è anche una parabola feroce della frenesia contemporanea.


Quel giorno, a pochi passi dal luogo dove ha appuntamento con la sua fidanzata, Johnny Marr è colto da un'inquietudine orrenda. Affretta il passo e, una volta sul posto, rimane senza fiato alla vista del corpo straziato e senza vita di una ragazza bellissima. La sua ragazza: Dorothy...
Johnny tenta di assorbire il colpo, ma la ferita è troppo profonda. Il male lavora dentro recessi tanto abissali che non si arriva a estirparlo. Si può solo nutrirlo. Con la vendetta.
Come una fedele ricorrenza, all'appuntamento mancato con Dorothy, Johnny sostituirà un nuovo incontro ogni anno, un appuntamento mortale, perché anche altri devono provare quello che lui ha provato...
Estremizzando una visione della vita che ha come poli l'amore e la morte, Cornell Woolrich scrive un romanzo capace di trasmettere una formidabile angoscia, con momenti di febbrile paura, che il lettore è costretto a condividere, non solo come semplice spettatore. Come se in gioco non ci fosse soltanto il destino del protagonista, ma anche il proprio.
Il libro contiene un'appendice che, indagando sui prolifici rapporti fra Woolrich e il cinema, apre spiragli sulla vita e la fortuna di uno scrittore fra i più amati fra quanti hanno operato all'interno della narrativa di genere.


I. Separazione


Avevano un appuntamento ogni sera alle otto, che piovesse o nevicasse, che ci fosse o no la luna. Non era una novità e neppure un'abitudine recente: l'anno prima era stato lo stesso e così l'anno precedente, e quello prima ancora. Ma l'abitudine di incontrarsi alle otto e salutarsi a mezzanotte non sarebbe durata per molto; no, fra poco il loro appuntamento sarebbe diventato permanente, ventiquattr'ore su ventiquattro. Si sarebbero sposati a giugno, e tutt'e due erano d'accordo su una cosa: giugno, quell'anno, ce ne metteva a venire. Sembrava che non dovesse arrivare più.
A volte avevano l'impressione di aver aspettato tutta la vita, e così era letteralmente, non per usare una figura retorica. Si erano conosciuti quando lui aveva otto anni e lei sette, si erano innamorati quando lei ne aveva sette e lui otto. A volte succede.
Si sarebbero sposati già da tempo: a giugno scorso, o quello precedente, il primo giugno utile dopo che lui era diventato un uomo e lei una donna. Perché non l'avevano fatto? Per l'eterno ostacolo, i soldi. Prima era stato difficile trovare lavoro, poi ne era saltato fuori uno così misero che a stento bastava a sostenere uno, figuriamoci due.
In seguito era morto il padre di lui: a ottobre, dopo un altro di quei giugni sprecati. Suo padre era stato frenatore della locale ferrovia e uno scambio difettoso gli era costato la vita. E benché l'orfano non avesse chiesto risarcimenti, la ferrovia aveva temuto che lo facesse […]

 

 


 


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