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La
scopa del sistema è una saga di amori spropositati e
morbosi. La protagonista, Lenore, ventenne dalle splendide gambe,
ama le parole, nelle quali la sua ultranovantenne bisnonna Lenore,
allieva di Wittgenstein, le ha insegnato a cercare la soluzione
ai problemi di identità che lei stessa le ha causato.
Il suo capo Rick Vigorous, nanerottolo afflitto dal complesso
di avercelo piccolo, ama spropositatamente Lenore, che però
gli si concede solo in parte, e quindi si sfoga scrivendo racconti
orribili e cercandone di buoni da pubblicare nella rivista letteraria
che il suo misterioso socio gli ha affidato.
Il Dr. Jay, psicanalista di Rick e Lenore, ama il denaro, soprattutto
quello che ricava dai pazienti. Poi c'è lo spropositato
amore del fratello di Lenore, LaVache, per le canne e le droghe
in genere, quello per se stesso dell'uccellino parlante Vlad
l'Impalatore, quello dell'industriale Norman Bombardini per
il cibo, di cui si ingozza per ingrassare a dismisura e quello
di Mindy Metalman, ex ninfetta mozzafiato, pagatissima doppiatrice
di registratori di cassa, per il quasi-ex marito Andy "Batacchio"
Lang, che a sua volta finirà per amare spropositatamente
Lenore dopo essere brevemente transitato dal letto della sua
amica e collega Candy Mandible. Riferimenti: la sapienza compositiva
del Doctorow di Ragtime, la potenza espressiva, la scorrevolissima
verbosità e l'inesorabilità psicologica di Proust,
la comicità lisergica del Tom Robbins di Natura morta
con picchio.
http://www.fandango.it/ita/libri.htm
***
frammenti..
Molte ragazze davvero belle
hanno dei piedi davvero brutti, e Mindy Metalman non fa eccezione,
pensa Lenore, all'improvviso. Sono piatti e lunghi, con le dita
strombate e i mignoli afflitti da bottoni di una callosità
giallognola che riappare a mo' di battiscopa lungo i calcagni,
e sul dosso dei piedi sbucano peluzzi neri arricciati, e lo
smalto rosso è screpolato e si scrosta a boccoli per
quant'è vecchio, mostrando qua e là striature
bianchicce. Lenore se ne accorge solo perché Mindy si
è chinata in avanti sulla sedia accanto al minifrigo
per staccare dalle unghie dei piedi appunto un paio di fiocchi
di smalto; i lembi dell'accappatoio si dischiudono su un generoso
scorcio di scollatura, decisamente più sostanziosa di
quella di Lenore, e lo spesso asciugamano bianco che cinge la
chioma zuppa e shampizzata di Mindy si è afientato e
una ciocca di capelli scuri è sgusciata tra le pieghe
e scende leggiadra incorniciandole la guancia fin sul mento.
Nella stanza c'è odore di shampoo Flex, ma anche di canne,
poiché Clarice e Sue Shaw si stanno facendo uno spino
bello grosso che Lenore ha ricevuto in dono da Ed Creamer alla
Shaker School e ha portato qui al college insieme ad altra roba
per Clarice.
***
Mettiamo
che qualcuno mi avesse detto, dieci anni fa, a Scarsdale, o
magari in treno mentre andavo al lavoro, mettiamo che questo
qualcuno fosse il mio vicino di casa, Rex Metalman, il consulente
societario dotato di figlia incredibilmente ancheggiante, mettiamo
che ciò avvenisse prima dell'aggravarsi della sua ossessione
per il prato e dei conseguenti pattugliamenti notturni di tipo
paramilitare a bordo di falciaerba dotato di fari, e dei settimanali
bombardamenti aerei di DDT per radere al suolo tutt'al più
una misera tana di lombrichi, e della sua assoluta intransigenza
di fronte alle ragionevoli e inizialmente garbate insistenze
da parte prima di uno e poi di tutti i vicini tese a fargli
mitigare magari anche gradualmente le ostilità contro
i potenziali nemici del suo prato da cui si sentiva braccato,
e altresì prima che tutto ciò scavasse nella nostra
amicizia a base tennistica un solco largo quanto un sacco di
fertilizzante Scott's, mettiamo dunque che Rex Metalman avesse
ipotizzato, allora, che dieci anni più tardi, cioè
a dire adesso, io, Rick Vigorous, mi sarei ritrovato ad abitare
a Cleveland, tra un lago biologicamente defunto nonché
oltraggiosamente fetido e un deserto artificiale da un miliardo
di dollari, che mi sarei ritrovato divorziato da mia moglie
e fisicamente esiliato dallo sviluppo di mio figlio, che mi
sarei ritrovato a condurre un'azienda in società con
una persona invisibile ovvero, come risulta ormai evidente,
con poco più che un'entità societaria interessata
a perdite finanziarie a scopo fiscale, azienda dedita a pubblicare
cose forse addirittura più risibili del non pubblicare
un accidenti di niente, e che appollaiato in cima a questa montagna
di cose incredibili ci sarebbe stato il mio ritrovarmi innamorato,
banalmente e pateticamente e furiosamente innamorato di una
donna più giovane di me di ben diciotto, diconsi diciotto,
anni, una donna che appartenesse a una delle famiglie più
in vista di Cleveland, che abitasse in una città di proprietà
del padre e che tuttavia sgobbasse come centralinista per uno
stipendio di qualcosa come quattro dollari l'ora, una donna
la cui tenuta consistente di vestito in cotone bianco e Converse
nere modello alto fosse una costante conturbante e refrattaria
a ogni analisi, una donna che si sottoponesse a un totale di
docce giornaliere che sospetterei oscillare tra le cinque e
le otto, che lavorasse nevroticamente come quei balenieri che
in penuria di balene passano il tempo a incollar conchiglie
per farne souvenir, che coabitasse con un uccellino schizofrenicamente
narcisista e con un'amica stronza e quasi sicuramente ninfomane,
e che in me trovasse, nascosto chissà dove, l'amante
ideale... mettiamo che tutto ciò me l'avesse pronosticato
un Rex Metalman in vena di chiacchiere, appoggiato alla staccionata
che separava la sua proprietà dalla mia, lui con in mano
il suo lanciafiamme e io col mio rastrello, mettiamo dunque
che Rex mi avesse pronosticato tutto ciò: io quasi sicuramente
gli avrei detto che le probabilità che queste sue profezie
si avverassero equivalevano all'incirca a quelle che il giovane
Vance Vigorous, all'epoca bimbo di otto anni eppure per certi
aspetti più uomo di me, che il giovane Vance, quel giovane
Vance probabilmente lì accanto a noi in quel momento
e intento a calciare su nel freddo cielo autunnale un pallone
destinato poi a tornar giù e spaccare una finestra mentre
la sua risata echeggiava all'infinito tra i gracili fusti degli
alberi suburbani, che il ben piantato Vance diventasse un...
un omosessuale, o qualcosa di altrettanto improbabile o assurdo
o totalmente fuori discussione.
Adesso i cieli risuonano di sogghigni meschini. Adesso che persino
a me è diventato innegabilmente chiaro che ho un figlio
che fornisce all'espressione "frutto dei miei lombi"
prospettive di senso assolutamente inedite, che mi trovo qui
a fare ciò che faccio quando non ho niente da fare, che
sento uno spiffero vacuo e abbasso gli occhi e mi scopro un
buco nel petto e allora spio nella borsa in poliuretano di Lenore
Beadsman cercando, tra aspirine e saponette d'albergo e biglietti
della lotteria e assurdi libri che non significano niente, il
bolo palpitante del mio proprio cuore, cosa dovrei dire a Rex
Metalman e a Scarsdale e alla tana di lombrichi e al passato
se non che esso non esiste, che è stato obliterato, che
mai nessun pallone volò nel cielo freddo, che i miei
assegni per l'educazione di mio figlio finiscono in una voragine
nera, che a un certo punto, forse anche punti, un uomo può
e deve rinascere e rinasce? Rex rimarrebbe perplesso e, come
sempre in caso di perplessità, dissimulerebbe il proprio
disagio cannoneggiando una porzione di prato. Io, ormai consapevole,
rimarrei, rastrello gelido in mano pallida, immobile sotto una
pioggia di terriccio ed erba e lombrichi, e scuoterei il capo
di fronte all'assurdità di ciò che mi circonda.
Allora,
chi è questa ragazza che mi possiede, che tanto amo?
Rifiuto sia di pormi domande sia di dare risposte riguardo al
chi è. Cosa è? È una ragazza dalle spalle
esili, dalle braccia esili, dal seno gagliardo, una ragazza
dalle lunghe gambe e dai piedi più lunghi della media,
piedi che quando cammina puntano un po' all'infuori... cinti
dalle immancabili e immancabilmente nere Converse modello alto.
Ho parlato di tenuta conturbante? Macché: quelle sono
scarpe che amo. Vi confesso che una volta, in un momento di
indubbiamente irresponsabile degenerazione e mentre Lenore era
in bagno a farsi la doccia, io tentai di fare l'amore con una
delle suddette scarpe, una All-Star 1989 modello alto, ma, per
ragioni private, non riuscii a portare a termine l'operazione.
Che
dire, dunque, di Lenore, dei capelli di Lenore? Sono capelli
che in sé e di per sé sono di tutti i colori -
biondi e rossi e corvini e raMati - ma che determinano un compromesso
ottico esteriore tale da farli risultare complessivamente, e
tranne per fulminei bagliori registrabili solo mediante coda
dell'occhio, banalmente castani. Capelli che vengono giù
lisci seguendo la dolce curva delle guance di Lenore fin sotto
il mento, dove quasi si ricongiungono, come fragili mandibole
di insetto rapace. Oh, se quei capelli sanno mordere. Di quei
capelli io conosco il morso.
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