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Che
fare del desiderio d'immortalità degli umani? Parte da
qui "La possibilità di un'isola" il nuovo intrigante
romanzo di Michel Houellebecq, in cui come sempre convivono
sesso e filosofia, battute al vetriolo e digressioni socio-antropologiche,
visioni apocalittiche e analisi lucidissime. Un mix perfettamente
dosato per un romanzo d'idee politicamente scorrette, in cui
questa volta lo scrittore francese, memore della sua passione
per Lovecraft, aggiunge un tocco di fantascienza. Metà
della storia si svolge in un futuro inquietante, 2 mila anni
dopo i nostri giorni. Un tempo in cui i grandi cataclismi hanno
devastato il pianeta, le città sono ridotte ad ammassi
di rovine e gli uomini sono ritornati a una condizione selvaggia.
I nuovi signori della terra sono i neoumani, cloni artificiali
dei loro antichi antenati, che vivono in perfetta solitudine,
rinunciando a emozioni e desideri.
Houellebecq mette a nudo le nostre contraddizioni, non rinuncia
a fare male, dando libero sfogo al suo pessimismo depressivo
che non salva nulla e nessuno. Agli uomini disperati non resta
che la nostalgia per la "possibilità di un'isola".
Che però non c'e.
tratto dalla recensione di Fabio Gambero sull'Espresso
***
l'inizio...
La mia incarnazione attuale si degrada; non
credo che possa durare ancora a lungo. Nella mia prossima incarnazione
so che ritroverò il mio compagno, il cagnolino Fox.
Il beneficio della compagnia di un cane dipende dal fatto che
è possibile renderlo felice; chiede cose talmente semplici,
il suo ego è così limitato. E’ possibile
che in un'epoca anteriore le donne si siano trovate in una situazione
analoga - vicina a quella dell'animale domestico. C’era
probabilmente una forma di felicità domotica, legata
al funzionamento comune, che non riusciamo più a capire;
c'era probabilmente il piacere di costituire un organismo funzionale,
adeguato, concepito per assolvere una serie discreta di compiti
- e tali compiti, ripetendosi, costituivano la serie discreta
dei giorni. Tutto ciò è scomparso, insieme alla
serie dei compiti; non abbiamo più veramente un obiettivo
assegnabile. Le gioie dell'essere umano ci restano insondabili;
i suoi dolori, invece, non possono distruggerci; le nostre notti
non vibrano più di terrore né di estasi. Però
viviamo, attraversiamo la vita, senza gioia e senza mistero,
il tempo ci pare breve.
1
La prima volta che ho incontrato Marie22 era su un server spagnolo
di scarsa qualità; i tempi di connessione erano spaventosamente
lunghi.
La stanchezza causata
dal vecchio olandese morto
non e qualcosa che si attesti
assai prima del ritorno del maestro.
2711, 325104, 13375317, 452626. All'indirizzo
indicato, ebbi la visione della sua fica - frammentata, pixelizzata,
ma stranamente reale. Era una viva, una morta o un'intermedia?
Piuttosto un'intermedia, credo; ma era una cosa di cui non si
poteva parlare.
Le donne danno un'impressione di eternità, con la fica
collegata ai misteri - come se si trattasse di un tunnel che
dà sull'essenza del mondo, mentre si tratta soltanto
di un buco da nani, caduto in disuso. Se esse possono dare questa
impressione, tanto meglio per loro; la mia parola è compassionevole.
La grazia immobile,
sensibilmente distruttiva
che deriva dal passaggio delle civiltà
non ha la morte come corollario.
Sarebbe stato opportuno smetterla. Cessare il gioco, l'intermediazione,
i1 contatto; ma era troppo tardi. 258, 129, 3727313, 11324410.
La prima sequenza era presa da un'altura. Immensi
teloni di plastica grigia ricoprivano la pianura; eravamo a
nord di Almeria. In passato la raccolta della frutta e della
verdura che crescevano nelle serre era effettuata da braccianti
- il più delle volte di origine marocchina. Dopo l'automatizzazione,
erano svaniti nelle sierras circostanti.
Oltre agli equipaggiamenti abituali - centrale elettrica che
alimentava la barriera di protezione, ripetitore satellitare,
sensori - l'uniàa Proyecciones XXI,13 disponeva di un
generatore di sali minerali e della propria fonte di acqua potabile.
Essa era lontana dai grandi assi e non figurava su alcuna carta
recente - la sua costruzione era posteriore agli ultimi rilievi.
In seguito alla soppressione del traffico aereo e all'instaurarsi
di un'interferenza permanente sulle bande di trasmissione satellitare,
era diventata virtualmente impossibile da localizzare.
La sequenza successiva avrebbe potuto essere
un sogno. Un uomo che aveva la mia faccia mangiava uno yogurt
in una fabbrica siderurgica; le istruzioni per l'uso dei macchinari
erano in turco. Era poco probabile che la produzione potesse
ripartire.
12, 12, 533,8467.
Il secondo messaggio di Marie22 era così formulato:
Sono sola come una scema
con la mia
fica.
245535, 43, 3. Quando dico "io", mento. Poniamo l’"io"
della percezione - neutro e limpido. Mettiamolo in rapporto
con l’"io" dell'intermediazione - in quanto
tale, il mio corpo mi appartiene; o, più esattamente,
io appartengo al mio corpo. Che cosa osserviamo? Un'assenza
di contatto. Abbiate timore della mia parola.
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