Richard Brautigan

 

 

Pesca alla trota in America
1961 - Marcos y Marcos, pag.151

 

frammenti...

Mooresville, Indiana, è la città di John Dillinger, e in città c'è un museo " John Dillinger". Ci si può andare, giusto per dare un'occhiata. Esistono città famose come Capitale americana delle pesche o Capitale americana delle ciliegie o Capitale delle ostriche, ovviamente c'è sempre un festival collegato a queste specializzazioni e una bella foto con una ragazza in due pezzi.
Mooresville, Indiana, è la Capitale americana di John Dillinger.
Qualche tempo fa un tale ci si è trasferito con la moglie, scoprendo centinaia di topi in cantina. Topi giganteschi, movimenti lentissimi e occhi da bambino.
Quando la moglie se ne andò a trovare dei parenti per qualche giorno, l'uomo comprò una calibro 38 e un sacco di munizioni. Poi scese in cantina, dove c'erano i topi, e si mise a farli fuori. La cosa non li turbò minimamente. Si comportavano come se stessero guardando un film, sbranavano i compagni morti al posto del pop-corn.
L'uomo si avvicinò a un topo concentrato a mangiarsi un compagno e piazzò la canna della pistola accanto al suo muso. Il topo non ci fece caso e continuò a mangiare. Quando fece scattare il martelletto, il topo si interruppe un istante e spostò lo sguardo. Fissò prima la pistola, poi l'uomo. Il suo era uno sguardo quasi gentile, come per dire : " Quando mia madre era giovane cantava come Deanna Durbin ".
L'uomo premette il grilletto.
Non aveva il senso dell'umorismo.
Hanno sempre dato spettacolo unico, spettacolo doppio e spettacolo eterno al Teatro Maggiore di Mooresville, Indiana: la Capitale americana di John Dillinger.

***

Lasciammo Little Redfish alla volta di Lake Josephus a Capehorn a Seafoam al Rapid River ,fino a Float Creek, oltre Greyhound Mine e infine Lake Josephus; dopo qualche giorno imboccammo la strada per Helldiver Lake con mia figlia sulle spalle e un bel drappello di trote che aspetavno a Hell- diver.
Sapendo bene che le trote ci avrebbero aspettato come biglietti aerei, ci fermammo a Mushroom Springs per un sorso d'acqua all'ombra e qualche foto di me e mia figlia seduti su un ceppo.
Magari un giorno avremmo abbastanza denaro per sviluppare quelle foto. A volte mi viene una gran curiosità di vedere se vengono bene. Per il momento se ne stanno lì in sospensione, come semi impacchettati. Sarò più vecchio quando le stamperemo, di sicuro sarò più accomodante. Guarda, è la nostra bambina! Guarda , Mushroom Springs! E quello sono io!
Raggiunsi la riserva nel giro di un' ora, a Heel-diver, e la mia donna, nella grande concitazione per la pesca, non si accorse che la bimba si era addormentata al sole, così al risveglio vomitò e io la presi in braccio lungo il tragitto di ritorno.
La mia donna procedeva silenziosamente alle mie spalle, con in mano pesci e canna da pesca. La bimba vomitò un altro paio di volte, giusto un goccio di vomitino alla lavanda, sui miei vestiti, si capisce,il suo viso era caldo e paonazzo.
Ci fermammo a Mushroom Springs. La diedi un sorsetto d'acqua, non troppa, che le tolse di bocca il sapore di vomito. Cercai di pulire il vomito dai miei abiti e per una strana ragione fu il momento giusto, lì a Mushroom Springs, per chiedersi cosa ne fosse stato dell'abito coloniale. Ai tempi della seconda guerra mondiale e delle sorelle Andrews l'abito coloniale era parecchio in auge, parlo dei primi anni Quaranta. Mode passeggere, come al solito.
Ma una bambina che sta male sulla strada che scenda da Hell-diver, nel luglio del 1961, è una faccenda più importante. Non la si può lasciare in quello stato, una bimba malata deve avere il suo posto nella galassia, fra le comete che passano vicino alla terra ogni 173 anni.
Smise di vomitare dopo Mushroom Springs, la riportai giù in braccio per il sentiero dentro e fuori dall'ombra, attraverso altri torrenti senza nome, e quando raggiungemmo Lake Josephus stava di nuovo bene.
Dopo un po' era già in giro con in mano una bella trota gola rossa, la teneva come si tiene in mano un'arpa mentre si va a un concerto con dieci minuti di ritardo e non c'è a tiro uno straccio di autobus e neppure un taxi.

***


Se mi è concesso, qui, un desiderio umano, confesso di aver sempre desiderato scrivere un libro che terminasse con la parola mayonnaise.

 

 

 

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