Pholas dactylus Linneo,1758
a-p= 131; u-v = 34 - Lido di Venezia
Questa conchiglia grande e leggera è del tutto caratteristica; si distingue facilmente da Barnea candida per le dimensioni superiori e per l'estremità anteriore ristretta. La superficie esterna presenta marcate strie di accrescimento nonché, nella zona anteriore, numerose e fitte costoline radiali che, |
incrociando le
strie tangenziali, formano piccoli noduli appuntiti. All'interno si nota la linea palleale provvista di un ampio seno, che lascia al di fuori l'intera metà posteriore della conchiglia. Sotto l'umbone sporge una grossa apofisi (immagine a destra), ben più larga rispetto a quella di Barnea candida; questo particolare, però, non sempre si conserva nelle valve spiaggiate. All'esterno l'umbone è avvolto da un ripiegamento della conchiglia che rimane sollevato e collegato alla superficie sottostante da una serie di setti: il complesso è molto singolare. |
|
È
bene puntualizzare come questa conchiglia sia priva di
cerniera, e né l'apofisi, né l'estroflessione ripiegata
sull'umbone siano avvicinabili a denti che si ingranino
fra le due valve. Il nome specifico è quello con
cui questi molluschi erano chiamati già dai romani, che
li conoscevano e ne apprezzavano le carni, come viene
attestato da Plinio: |